Il Governo Renzi sta dimostrando continuità di attenzione nel sostegno verso l’universo delle start-up. Le giovani imprese che fanno innovazione rappresentano, infatti, l’unica vera alternativa per il disegno di nuovi scenari economici e modelli innovativi di business. Risulta però necessario che imprese e start-up imparino sempre più a dialogare tra loro per riuscire a trovare i metodi migliori per sfruttare i vantaggi che l’impianto legislativo del Decreto Crescita 2.0 mette a disposizione. Questo è l’unico modo per offrire risposte concrete ai giovani in cerca di crescita e a coloro che nutrono per l’impresa una vera vocazione.
A prescindere che si tratti di start-up o meno, in un periodo di profondo cambiamento come quello che stiamo attraversando, l’innovazione deve essere messa al primo posto in qualunque agenda nazionale e internazionale o comunque, di ogni impresa, indipendentemente dalle sue dimensioni e dall’età.
Secondo quanto dichiarato in occasione dell’Osservatorio sulle start-up hi-tech da Riccardo Donadon, Presidente di Italia Startup, ci sono quattro parole chiave che devono rappresentare la fonte d’ispirazione per chiunque desidera muoversi all’interno di questo ecosistema:
Formazione, innovazione, consapevolezza e capitalizzazione, per arrivare all’appuntamento del 2015, anno che, grazie all’Expo, vedrà l’attenzione di tutto il mondo concentrata sul nostro Paese, percepito finalmente come una nazione start-up friendly, capace di innovare e attrarre talenti. Il Governo deve proseguire la sua azione tesa a sburocratizzare, defiscalizzare, capitalizzare per consentire a tutta questa energia positiva, che si percepisce nel nostro Paese, di scorrere e concretizzarsi.
In questi mesi abbiamo fatto molta strada, i giovani che oggi vogliono mettere in piedi un’impresa innovativa iniziano ad avere un percorso più semplice a livello normativo e burocratico.