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Incentivi per gli investimenti 2018, ecco la guida

Beni strumentali, corsi di formazione, patent box e tanto altro. Ecco come funzionano agevolazioni e incentivi del 2018

Nel 2018 dare una marcia in più alla vostra attività professionale o imprenditoriale potrebbe essere piuttosto conveniente. Merito (anche) del ricco pacchetto di interventi previsti dal legislatore per poter sostenere l’innovazione, e che dai bonus fiscali ai finanziamenti Sabatini, comprendono una lunga serie di agevolazioni.

Cerchiamo di fare un po’ di ordine in questa materia, riassumendo quali sono gli interventi che potreste fruire per tutto il 2018, e cosa servono.

Iper ammortamento

Iniziamo dal c.d. “iper ammortamento”, previsto anche per gli investimenti Industria 4.0 effettuati nel 2018, nonché fino al 31 dicembre 2019, a patto che entro il 2018 venga almeno accettato l’ordine dal fornitore e pagato un acconto del 20 per cento. L’incentivo consiste in una deduzione extra contabile pari al 150% del costo, da ripartirsi secondo il coefficiente di ammortamento fiscale. In aggiunta, c’è però anche l’interessante opportunità della portabilità del beneficio nel caso in cui il bene venga ceduto e sostituito con un bene nuovo con caratteristiche agevolabili. Le imprese che effettueranno investimenti iperammortizzabili potranno fruire di una maggiorazione del 40% negli ammortamenti dei beni immateriali.

Super ammortamento

L’iper ammortamento non va confuso con il super ammortamento, prorogato dalla legge di Bilancio 2018, che ha di fatto ha riaperto l’agevolazione per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 con due novità “dimagranti”. La prima consiste nella riduzione della misura della maggiorazione (che ora è pari al 30%); la seconda riguarda una riduzione dell’ambito oggettivo dell’agevolazione, visto e considerato che sono stati esclusi anche i veicoli strumentali all’attività e quelli utilizzati esclusivamente per l’attività d’impresa senza i quali l’attività stessa non potrebbe essere esercitata. Saranno agevolabili anche gli investimenti effettuati entro il 30 giugno 2019, se entro il 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione del bene.

Credito di imposta per la formazione

L’incentivo del credito di imposta per la formazione riguarda un credito fiscale per un importo annuale massimo di 300.000 euro – pari al 40% del costo aziendale del personale dipendente (retribuzione e contributi a carico del datore) – sostenuto nel periodo in cui il dipendente sarà “occupato in attività di formazione” 4.0. Le attività di formazione dovranno essere svolte nel 2018 e dovranno essere finalizzate ad acquisire o a consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale Industria 4.0. Potranno usufruire del beneficio tutte le imprese, di ogni forma giuridica o settore economico. Non possono divenire beneficiari i professionisti.

Credito di imposta quotazione PMI

Il 2018 porta in dote un incentivo alla quotazione e alla capitalizzazione delle Pmi italiane mediante la concessione di un credito d’imposta nella misura pari al 50% dei costi di consulenza sostenuti per l’ammissione alla quotazione con un limite complessivo di 80 milioni di euro nel triennio 2018-2020. L’agevolazione verrà riconosciuta alla singola Pmi nella misura massima di 500.000 euro, relativi a costi di consulenza sostenuti dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2020, e destinati a supportare la procedura di ammissione alla quotazione (Ipo) in un mercato regolamentato o in sistemi di negoziazione di uno Stato membro della Ue o dello See. Si tenga però conto che il benefit fiscale sarà legato al necessario ottenimento dell’ammissione alla quotazione, non essendo dunque riconosciuto in caso di interruzione del processo o diniego alla quotazione.

Patent Box

Anche per il 2018 torna il Patent Box, con esclusione dei marchi commerciali, ma per quelle imprese che hanno esercitato l’opzione per i marchi nel biennio 2015/2016, è previsto uno specifico obbligo di indicazione in dichiarazione finalizzato allo scambio di informazioni internazionale. Ulteriormente, da quest’anno ha fine il periodo transitorio per il calcolo “cumulativo” del nexus approach. Ne deriva che i costi di ricerca e sviluppo vanno assunti distintamente per ciascun bene immateriale.

ACE

Anche per il 2018 viene inoltre riproposto il beneficio fiscale per le imprese che si finanziano con il capitale proprio (o con autofinanziamento) invece che con il ricorso al debito. Il benefit sarà rappresentato dalla deduzione dal reddito complessivo netto, applicandosi con modalità simili alla generalità delle imprese soggette all’Ires o all’Irpef. Per quanto concerne la misura del bonus, la deduzione sarà pari al rendimento nozionale della variazione in aumento del capitale proprio rispetto a quello esistente alla chiusura dell’esercizio 2010 e l’aliquota del rendimento, dal 2018, è fissata all’1,5%. Si terrà dunque conto dei conferimenti in denaro versati dai soci o dall’imprenditore e gli accantonamenti a riserva di utili, con esclusione di quelli destinati a riserve non disponibili. Gli elementi negativi saranno di contro rappresentati dalla variazione del capitale proprio le riduzioni del patrimonio netto con attribuzione, a qualsiasi titolo, ai soci.

Credito di imposta R&S

La Legge di Bilancio 2018 ha previsto per questo triennio che tutte le imprese saranno ancora in grado di fruire del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo. La misura è in questo caso pari al 50% dell’eccedenza rispetto alla media del triennio 2012-2014, con un limite annuo di 20 milioni di euro. Quanto sopra rende un po’ complesso il conteggio di convenienza: all’imprenditore sarà infatti richiesto di identificare quali sono le attività ammissibili a beneficio, individuare i relativi costi agevolabili, individuare cosa avvenuto nel periodo temporale di confronto del triennio 2012-2014 e infine contabilizzare il credito (oltre che, ovviamente, conservare la documentazione).

Bonus investimenti

Chiudiamo infine con il bonus investimenti, destinato alle imprese di qualsiasi dimensione non in difficoltà (alcuni settori sono comunque esclusi, come quello creditizio e carbonifero) presenti sul territorio delle zone assistite, ovvero le regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna, Abruzzo. Gli investimenti ammessi a beneficio fanno riferimento all’acquisizione di beni strumentali materiali (macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi), con una misura d’aiuto che dipenderà dalla tipologia di impresa (grande, piccola, media).

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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