
Probabl è una giovane startup con sede a Parigi, ma con alle spalle un’eredità tecnologica e scientifica di primo piano. Fondata nel 2023, l’azienda nasce con una missione ben precisa: operare e garantire il supporto continuo a scikit-learn, una delle librerie open source più utilizzate al mondo per la creazione di modelli di machine learning.
Scikit-learn è stata lanciata pubblicamente nel 2010 da un gruppo di ricercatori dell’Inria, l’istituto nazionale francese per la ricerca in scienza e tecnologia digitale. Da allora, è stata scaricata oltre 2,5 miliardi di volte e viene utilizzata quotidianamente da colossi internazionali come Spotify, Booking.com, JP Morgan e BNP Paribas.
Un round seed da 13 milioni di euro
In questi giorni, Probabl ha annunciato di aver chiuso un round di finanziamento seed da 13 milioni di euro, portando il totale raccolto a 18,5 milioni. Il round è stato co-guidato dal fondo VC francese Serena e dall’hedge fund Capital Fund Management, con la partecipazione anche di Mozilla Ventures e del fondo sovrano French Tech Souveraineté.
Un risultato significativo per una startup ancora giovane, ma con una visione molto chiara: consolidare scikit-learn come infrastruttura chiave per l’AI europea e sviluppare prodotti commerciali capaci di monetizzare la tecnologia, mantenendo intatta la filosofia open source.
Dall’Inria a Probabl: un passaggio strategico
La genesi di Probabl è strettamente legata alla strategia nazionale francese per l’intelligenza artificiale. Nel 2022, il governo ha incaricato Inria di assicurare lo sviluppo continuo di scikit-learn, considerato un asset critico per la sovranità tecnologica nazionale.
“Scikit-learn è una risorsa importante che ha bisogno di finanziamenti, quindi c’era il desiderio di inserirla in un modello economico”, ha spiegato Yann Lechelle, cofondatore di Probabl. “Per questo si sono rivolti a me, un imprenditore.”
Lechelle non è nuovo all’ecosistema startup: è un imprenditore seriale e ha anche ricoperto il ruolo di CEO presso il cloud provider francese Scaleway. Per fondare Probabl, ha riunito un team di 12 cofondatori, in gran parte ricercatori dell’Inria che hanno contribuito negli anni allo sviluppo di scikit-learn.
Un modello duale: azienda mission-driven e partner pubblici
Probabl è una società legalmente registrata come “entreprise à mission”, ovvero un’impresa orientata al perseguimento di un obiettivo di sostenibilità specifico. Sia il governo francese che Inria detengono quote della società, insieme a fondi di investimento privati.
Questa struttura di governance è stata definita per garantire la natura open source di scikit-learn.
“Non cambieremo la licenza”, sottolinea Lechelle. “Stiamo aggiungendo a scikit-learn, non togliendo.”
Ma proprio questa convivenza tra attori pubblici e privati ha rappresentato una sfida nella fase di raccolta fondi.
“Non è stato facile convincere gli investitori privati a credere in questa coabitazione”, afferma Lechelle. “Pensavano che sarebbe stato troppo complicato a livello politico.”
Eppure, l’ambizione non manca: “L’obiettivo è che il progetto abbia successo come qualunque impresa commerciale… E nulla ci impedisce di essere estremamente ambiziosi.”
Skore: il primo prodotto premium
Per avviare un percorso di monetizzazione sostenibile, Probabl ha lanciato recentemente il suo primo prodotto commerciale: Skore. Si tratta di una suite di servizi premium pensati per i team di data scientist in azienda, con l’obiettivo di supportare la gestione e l’ottimizzazione dei modelli di machine learning.
Attualmente, Skore è in fase di beta test presso alcuni clienti, e rappresenta il primo tassello della strategia di Probabl per costruire soluzioni commerciali basate su scikit-learn, senza compromettere i valori e le caratteristiche dell’ecosistema open source.
Un ecosistema globale da potenziare
L’importanza di scikit-learn nella comunità globale dell’AI è evidente: la libreria è presente nei flussi di lavoro di aziende leader nei settori media, finanza, e-commerce, ricerca scientifica e molto altro.
Con oltre 2,5 miliardi di download e una comunità di sviluppatori distribuita in tutto il mondo, rappresenta uno standard de facto per il machine learning in Python. Ma come spesso accade nel mondo open source, la mancanza di un modello di business sostenibile può diventare un freno allo sviluppo.
Probabl nasce proprio per risolvere questo problema, garantendo supporto, continuità, qualità del codice e servizi enterprise, ma senza snaturare l’identità della libreria.
Un progetto strategico per la sovranità digitale europea
Nel contesto attuale, in cui l’Europa cerca di recuperare terreno rispetto agli Stati Uniti e alla Cina sull’intelligenza artificiale, iniziative come quella di Probabl assumono un valore strategico.
Sostenere e sviluppare infrastrutture open source come scikit-learn significa mantenere il controllo su tecnologie fondamentali, evitando la dipendenza da soluzioni proprietarie o extra-UE.
In questo senso, la partecipazione del fondo French Tech Souveraineté rappresenta un segnale forte: lo Stato francese riconosce la valenza geopolitica dell’open source, e si impegna a sostenerla attraverso strumenti finanziari.
Conclusione? No, punto di partenza
La chiusura del round da 13 milioni di euro rappresenta per Probabl solo l’inizio di un percorso. L’azienda si prepara a scalare lo sviluppo di prodotti premium, espandere i servizi offerti alle aziende, e rafforzare la comunità scientifica e tecnica attorno a scikit-learn.
Il tutto mantenendo una promessa chiara: non snaturare l’open source, ma renderlo sostenibile e competitivo.
In un’epoca in cui le tecnologie open rischiano di essere cannibalizzate o marginalizzate, Probabl rappresenta un modello innovativo, in equilibrio tra impresa, ricerca e interesse pubblico.
E come sottolinea Lechelle, nulla vieta di sognare in grande.
Fonte: Sifted