Refold AI raccoglie 6,5 milioni per rimpiazzare i system integrator con agenti AI

Tra un anno, molte aziende potrebbero non avere più bisogno dei consulenti che oggi gestiscono le loro integrazioni software. Non è un’iperbole: è la direzione in cui si sta muovendo il mercato. Il cambiamento è già iniziato e porta un nome preciso: Refold AI.
Questa startup con sedi a Bengaluru e San Mateo ha appena raccolto 6,5 milioni di dollari in pre-seed e seed. L’obiettivo è netto: eliminare il lavoro manuale (e costoso) dei system integrator tradizionali, sostituendolo con agenti intelligenti capaci di scrivere, testare e mantenere le integrazioni software in autonomia.
Il team fondatore, guidato dal CEO Jugal Anchalia, ha ideato Refold dopo aver vissuto in prima persona i disastri legati all’implementazione di sistemi ERP. La startup nasce infatti da una constatazione semplice ma potente: troppo spesso le aziende sprecano settimane di lavoro e centinaia di migliaia di dollari per gestire integrazioni con software enterprise come SAP, con risultati spesso deludenti. Refold promette di cambiare le regole del gioco, offrendo strumenti che codificano le competenze dei consulenti senior in agenti software pronti all’uso.
Tre livelli di integrazione automatizzata
La piattaforma Refold si distingue per un’architettura a tre livelli, pensata per rispondere alle esigenze di diversi utenti aziendali:
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Workflow Code Agents: progettati per i team ingegneristici, questi agenti scrivono codice di integrazione custom in base al contesto.
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MCP Chains: rivolti a business user e sviluppatori AI, automatizzano catene di processo complesse.
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Embedded Integrations Platform: pensato per provider SaaS, consente di integrare nativamente Refold nei propri prodotti.
A differenza degli strumenti legacy o delle soluzioni low-code iPaaS, Refold adotta un approccio “code-first” e completamente autonomo, con l’obiettivo dichiarato di “togliere l’umano dal ciclo”.
Casi d’uso reali: dalla finanza alla business intelligence
Refold è già stato impiegato con successo in settori come finance, supply chain e business intelligence. Tra gli esempi concreti:
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Automatizzazione della riconciliazione tra note spese e contabilità fornitori.
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Integrazione di sistemi di ordine e inventario per migliorare le previsioni di domanda.
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Creazione di workflow reverse ETL per alimentare dashboard analitiche in near real-time.
In tutti questi casi, Refold è riuscita a ridurre progetti da mesi a pochi giorni, dimostrando l’efficacia del modello.
Una visione ambiziosa supportata da investitori di primo piano
La startup è stata fondata da Jugal Anchalia e Abhishek Kumar, che in precedenza avevano venduto la loro startup a Reliance e gestito trasformazioni digitali su larga scala. Il percorso di Refold è iniziato con un pre-seed da 1,2 milioni di dollari, seguito da un seed round da 5,3 milioni, guidato da fondi come Eniac, Tidal, Ahead e Karman, con il supporto di angel investor tra cui i fondatori di Innovaccer.
Con ricavi annuali già nell’ordine dei sette zeri e margini lordi tra il 75% e il 78%, Refold punta a raggiungere i 4-5 milioni di dollari di ARR entro la fine del 2025. Questo garantisce alla startup un runway di circa 24 mesi, sufficiente per affrontare con slancio la fase di espansione.
Una proposta di valore disruptive
Il mercato di riferimento di Refold è attualmente dominato da attori storici come Mulesoft, Boomi, Workato e grandi società di consulenza come Accenture e Infosys. La proposta di Refold si distingue per tre elementi chiave:
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Approccio code-first: gli agenti scrivono codice personalizzato, anziché affidarsi a template low-code.
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Fatturazione basata sugli outcome: i clienti pagano per i risultati, non per le ore lavorate.
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Automazione completa: “300.000 consulenti sostituiti da 3.000 righe di codice”, come recita uno degli slogan dell’azienda.
Crescita e adozione
Il team, che punta a raggiungere i 30 dipendenti entro fine anno, supporta già oltre 30 aziende enterprise tra cui Incorta e Naehas. La piattaforma gestisce più di 30 milioni di API call al mese e serve 1.500+ utenti attivi.
Il futuro? Secondo i fondatori, Refold ambisce a diventare “l’infrastruttura ambientale che connette dati di qualità ad ogni workflow AI dello stack enterprise del futuro”. Una visione che punta a eliminare definitivamente i colli di bottiglia legati alle integrazioni, rendendole fluide e immediate come l’attivazione di una risorsa cloud.
Una rivoluzione nel lavoro enterprise
Il messaggio è chiaro: i giorni del “consultant che deve arrivare” potrebbero essere contati. Refold AI vuole rendere le integrazioni aziendali tanto semplici quanto avviare una nuova istanza su AWS.
Come affermano i fondatori, Refold è nata dalla frustrazione di dover gestire complessità e costi esorbitanti per operazioni che dovrebbero essere standardizzate. Con l’AI che si fa carico della logica, del debugging e della manutenzione, il futuro dell’integrazione enterprise potrebbe non richiedere più umani nel ciclo operativo.