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A che cosa servono le startup innovative?

Le startup innovative in Italia. A cosa servono vermente?

Ormai, non si fa altro che parlare di startup innovative, di idee geniali e progetti che cambieranno il futuro, ma diciamoci la verità: all’inizio, forse, possono sembrare tutte innovative, ma la giovani aziende che poi riescono a trovare un posizionamento reale nel mercato sono poche. In Italia sono quasi 2mila le startup registrate come “innovative” e su di esse si versano fiumi di parole e si concentrano importanti aspettative, ma i numeri per ora sono quelli che sono.

Da un punto di vista di Venture Capital, gli investimenti in Italia sono ancora inferiori rispetto alla media europea. Per quanto riguarda il fatturato, poi, racconta Francesco Saviozzi dell’Università Bocconi di Milano:

“Le startup (innovative) in questo momento aggregano un valore che non è superiore a quello di una media impresa”.

Ma quindi perchè è così importante questo fenomeno e perchè deve essere  così rilevante anche per la politica economica dell’Italia?

A che cosa servono le startup innovative?

Ci sono almeno tre buone ragioni, per cui queste giovani aziende rappresentano comunque un patrimonio per l’italia e, anche se quelle che funzioneranno realmente forse saranno solo poche, lo sforzo nella ricerca e nella formazione di una nuova cultura imprenditoriale è da preservare assolutamente.

Ma vediamo quali sono le tre ragioni secondo Francesco Saviozzi.

  1. Startup come avanguardie. Quando parliamo di startup dobbiamo guardare al loro potenziale piuttosto che alla loro dimensione. Una giovane azienda che sperimenta può essere considerata l’avanguardia per un intero settore. “Dobbiamo considerare una startup come prototipo imprenditoriale di innovazione applicata”.
  2. Agente di contaminazione. Le startup innovative hanno la capacità di contaminare il tessuto imprenditoriale italiano e delle piccole/medie imprese con delle nuove idee.
  3. Palestra di imprenditorialità. Al di la dell’idea e del risultato, mettersi in gioco con una startup “costringe” chi affronta questa sfida a entrare nell’ottica dell’imprenditore e questo rappresenta “una palestra di formazione rilevante per le giovani generazioni”. A prescindere che poi faccia o meno l’imprenditore, chi si trova ad aver operato in un settore che pretende una precisa idea di sviluppo e una velocità di azione come quella delle startup, ne uscirà sicuramente con delle nuove competenze in grado di riqualificarlo professionalmente.
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