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Vaccini in azienda, come funziona?

Governo, Inail, Commissario per l’emergenza e parti sociali hanno siglato un accordo che permetterà di avviare una campagna di vaccini in azienda. Un modo per accelerare ulteriormente sulla realizzazione della campagna vaccinale in atto, e consentire al Paese di raggiungere l’agognata immunità di gregge. Ma come funzionerà la campagna vaccinale aziendale? Cerchiamo di riepilogare in …

Governo, Inail, Commissario per l’emergenza e parti sociali hanno siglato un accordo che permetterà di avviare una campagna di vaccini in azienda. Un modo per accelerare ulteriormente sulla realizzazione della campagna vaccinale in atto, e consentire al Paese di raggiungere l’agognata immunità di gregge.

Ma come funzionerà la campagna vaccinale aziendale? Cerchiamo di riepilogare in modo chiaro e semplice i principali punti.

Chi sarà vaccinato in azienda?

L’accordo prevede che potranno essere vaccinati in azienda tutti i lavoratori che, a prescindere dal tipo di rapporto professionale, prestano delle attività lavorative nei confronti dell’azienda. Dunque, la vaccinazione aziendale potrà riguardare dipendenti, collaboratori, autonomi, professionisti, partite IVA, occasionali. Naturalmente, la campagna vaccinale riguarderà anche i datori di lavoro e i titolari delle strutture.

Il vaccino aziendale è obbligatorio o facoltativo?

L’accordo precisa chiaramente che il vaccino aziendale sarà facoltativo. Pertanto, il datore di lavoro non potrà certo obbligare il proprio dipendente a vaccinarsi. Sarà invece costui a diventare parte attiva, chiedendo al datore di lavoro di sottoporsi a tale somministrazione in modo volontario e informato.

Ricordiamo altresì che la vaccinazione aziendale potrà essere effettuata dentro o fuori l’orario di lavoro a seconda delle modalità organizzative. Nell’ipotesi in cui sia effettuata all’interno dell’orario di lavoro, sarà considerata a tutti gli effetti come una prestazione lavorativa.

Come verrà effettuato il vaccino in azienda?

L’intesa sembra lasciare grande libertà anche alle modalità con cui il vaccino sarà somministrato in azienda.

È dunque possibile che il vaccino sia somministrato direttamente da operatori sanitari, mediante procedure che garantiscano il rispetto delle prescrizioni sanitarie adottate per questa finalità e in possesso di un’adeguata formazione per questa forma di vaccinazione. I locali posti a disposizione del datore di lavoro dovranno rispettare i requisiti prescritti dall’Inail.

Oppure, è anche possibile che il datore di lavoro indichi strutture sanitarie private che siano in possesso degli specifici requisiti. Per far ciò sarà necessario formalizzare una convenzione tra la struttura e il datore di lavoro. Infine, l’accordo prevede come sia possibile che la vaccinazione sia effettuata presso l’Inail: tale opportunità sembra tuttavia riservata solo a quei datori di lavoro che non hanno l’obbligo di nominare un medico in azienda o, comunque, non riescono a far fronte alla convenzione con strutture sanitarie private.

Il vaccino in azienda è gratis o a pagamento?

L’ultimo tema chiave su cui vogliamo soffermarci è finalizzato a chiarire che non ci sono costi per il lavoratore che intende vaccinarsi in azienda. Pertanto, l’onore è interamente a carico del datore di lavoro se si procede con vaccinazione diretta o mediante convenzione con strutture sanitarie. Se invece si procede alla somministrazione del vaccino tramite Inail, allora la campagna sarà a carico dell’Istituto nazionale.

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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