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Vastpoint, il nuovo VC polacco che punta su AI e healthtech

Nel panorama sempre più dinamico dell’innovazione europea, nasce Vastpoint, un nuovo fondo di venture capital con un primo closing da 22 milioni di dollari, pronto a investire nel talento tech polacco. Il fondo è guidato da Aleksandra Pedraszewska, ex early employee della scaleup londinese ElevenLabs, fondata dal polacco Mati Staniszewski, ora advisor di Vastpoint.

Insieme a Pedraszewska, ci sono due cofondatrici con background di altissimo livello: Zuzanna Brzosko, già founder della biotech Sixfold Bioscience e successivamente in forza alla Eli Lilly, e Karolina Kukielka, ex investitrice del fondo londinese InReach Ventures. Una squadra tutta al femminile, con competenze trasversali che vanno dall’intelligenza artificiale alla biotecnologia, dalla ricerca accademica agli investimenti VC internazionali.

Ticket tra 500 e 750 mila euro per startup early-stage

Il fondo investirà con tagli compresi tra 500.000 e 750.000 euro per round, concentrandosi su startup in fase iniziale. Il principale limited partner del fondo è il Polish Development Fund, veicolo statale di investimento che intende rafforzare l’ecosistema innovativo nazionale.

Il target di investimento è chiaro: software AI e healthtech, due settori nei quali la Polonia sta mostrando una crescente competitività. Per potenziare l’expertise interna soprattutto in ambito health, Vastpoint ha arruolato anche un altro advisor d’eccezione: Thomas Clozel, fondatore della biotech francese Owkin.

Colmare il gap dell’ecosistema startup polacco

La missione di Vastpoint è ambiziosa: colmare il vuoto di capitale e supporto operativo che ancora frena lo sviluppo delle startup polacche, nonostante i grandi progressi tecnologici del paese.

Vogliamo colmare quel vuoto nell’ecosistema polacco, individuare quei founder, essere pronti a scommettere su persone giovani o su chi ha studiato fuori ma vuole raccogliere fondi in patria
Aleksandra Pedraszewska

Nonostante la presenza crescente di colossi come Google, Microsoft e Nvidia, l’ecosistema polacco rimane sottocapitalizzato. I fondatori locali, anche se spesso formati in top university globali o con esperienze in big tech, faticano a trovare un supporto adeguato in patria per scalare le proprie idee.

Il profilo ideale: founder tecnici con esperienza internazionale

Vastpoint punta in particolare su founder tecnici, formati all’estero o con esperienza in aziende come Google o OpenAI. Secondo Brzosko, questo tipo di background offre un vantaggio competitivo decisivo: “Così hanno visto che cosa significa davvero l’eccellenza”.

L’obiettivo è attirare questi talenti a lanciare le loro iniziative in Polonia, invertendo la tendenza alla “fuga dei cervelli” e stimolando la crescita di un tessuto imprenditoriale più maturo, capace di attrarre investimenti internazionali.

Ponte con i VC globali: co-investimenti con Sequoia, a16z, Iconiq

Un altro asse strategico del fondo è il co-investimento con VC europei e americani interessati a entrare nel mercato dell’Europa centro-orientale (CEE). Secondo Pedraszewska, l’interesse è crescente: “Sequoia, a16z, Iconiq: stanno guardando sempre più da vicino alla CEE, dopo il successo di aziende come ElevenLabs, Brainly e Docplanner”.

Tuttavia, molti di questi fondi hanno difficoltà a trovare i deal migliori per la mancanza di un network locale solido. Qui entra in gioco Vastpoint.

Molto spesso manca loro un partner con cui lavorare, soprattutto nelle fasi iniziali”, spiega ancora Pedraszewska. Vastpoint vuole proprio colmare questo vuoto, posizionandosi come partner operativo e di fiducia per i grandi VC globali che vogliono mettere piede in CEE.

Un’opportunità per l’ecosistema europeo

Il lancio di Vastpoint rappresenta anche una scommessa sull’intera regione centro-orientale, vista sempre più come una miniera di talenti tech a costi ancora competitivi. In un contesto di ridotta disponibilità di capitale in Europa, il ruolo di operatori locali capaci di lavorare con VC globali diventa cruciale.

Con ElevenLabs che ha già ottenuto lo status di unicorn, e realtà come Docplanner (healthtech) e Brainly (edtech) che continuano a crescere, Vastpoint si inserisce in una narrazione di successo emergente polacco, puntando a moltiplicare questi casi con investimenti mirati e un supporto operativo concreto.

Perché scommettere sulla Polonia oggi

Secondo gli analisti, la Polonia rappresenta una delle piazze più promettenti dell’innovazione europea per diversi motivi:

  • Talento tecnico abbondante grazie a un forte sistema universitario STEM

  • Costi operativi inferiori rispetto alle capitali dell’Europa occidentale

  • Una diaspora altamente formata e potenzialmente interessata a rientrare

  • Infrastrutture tecnologiche in rapida crescita, come i nuovi data center e i centri di R&D di Google, Microsoft e altri big tech

Questi elementi rendono la scommessa di Vastpoint non solo ragionevole, ma strategicamente ben posizionata.

Un modello che potrebbe ispirare altri mercati

Il caso Vastpoint è anche un esempio interessante per altri paesi europei in cerca di modelli di crescita dell’ecosistema startup. Un fondo gestito da founder ed ex operatori, con advisor di alto profilo e LP istituzionali, focalizzato su settori ad alta crescita e in sinergia con VC globali, può generare un effetto leva molto maggiore rispetto alla semplice iniezione di capitale.

Nel lungo termine, se il modello funzionerà, potremmo vedere una nuova ondata di fondi locali simili in altri mercati emergenti europei, in grado di moltiplicare i casi di successo tech con un impatto sistemico.

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