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Bending Spoons acquisisce Eventbrite per 500 milioni di dollari

Bending Spoons, tra le realtà europee più dinamiche nell’acquisizione e nel turnaround di società tech in stagnazione, ha raggiunto un accordo per rilevare Eventbrite in un’operazione dal valore di circa 500 milioni di dollari. La transazione segna un punto di svolta per la piattaforma californiana specializzata in ticketing ed eventi, lontana dai livelli di crescita che l’avevano portata a una valutazione di 1,76 miliardi di dollari al momento dell’IPO nel 2018.

Un brand forte, ma una crescita ferma

Eventbrite è stata co-fondata nel 2006 da Julia e Kevin Hartz insieme a Renaud Visage, diventando rapidamente uno dei nomi più riconoscibili nell’ecosistema degli eventi digitali. Nel corso dei suoi 12 anni di attività come società privata, la piattaforma ha raccolto circa 330 milioni di dollari da investitori di primo livello come Sequoia Capital e Tiger Global Management. Nonostante questo, gli ultimi anni hanno evidenziato un rallentamento marcato nelle performance economiche: secondo i dati finanziari certificati, il fatturato annuale è rimasto stabile a circa 325 milioni di dollari sia nel 2023 sia nel 2024. Anche il trailing revenue a 12 mesi, pari a 295 milioni di dollari, riflette la difficoltà del business di tornare su un percorso di crescita.

Proprio questa stagnazione ha reso Eventbrite un target coerente con la strategia di Bending Spoons, già protagonista di acquisizioni simili come Evernote, Meetup, Vimeo e AOL. L’approccio della società milanese è radicalmente diverso da quello del private equity tradizionale: anziché puntare a rivendere rapidamente le aziende acquisite, Bending Spoons opera con un orizzonte di lungo periodo, mirato a ottimizzare i costi, incrementare i prezzi e sviluppare funzionalità innovative capaci di riattivare la redditività.

La strategia di Bending Spoons e il contesto del mercato “zombie”

L’acquisizione di Eventbrite si inserisce nel più ampio fenomeno delle cosiddette “venture zombie” companies, realtà software che hanno costruito brand forti e raccolto capitali significativi ma che non riescono più a generare crescita sostanziale. Negli ultimi anni, vari operatori hanno adottato la strategia di acquisire, ristrutturare e mantenere queste società nel lungo periodo. Tra questi si distinguono Constellation Software, Curious, Tiny, SaaS.group, Arising Ventures e Calm Capital.

Andrew Dumont, founder e CEO di Curious, descrive questo modello come un’opportunità per acquisire “great companies” a prezzi contenuti e riportarle rapidamente a margini di profitto compresi tra il 20% e il 30%. È una filosofia che rispecchia quella di Bending Spoons, sostenuta da una robusta struttura finanziaria: nell’ottobre scorso, la scaleup italiana ha annunciato un round da 270 milioni di dollari che ha portato la sua valutazione a quota 11 miliardi.

Un multiplo contenuto, ma un premio significativo per gli azionisti

L’accordo prevede che Bending Spoons paghi Eventbrite circa 1,7 volte il trailing revenue annuale — un multiplo relativamente basso se confrontato con le transazioni nel settore software, ma in linea con la condizione attuale della società. Nonostante ciò, l’operazione rappresenta un beneficio immediato per gli azionisti: riceveranno infatti 4,50 dollari in contanti per ogni azione, pari a un premio dell’81% rispetto al prezzo di chiusura di 2,48 dollari del giorno precedente all’annuncio.

Per Bending Spoons, l’acquisizione di Eventbrite costituisce un ulteriore tassello nella costruzione di un portfolio di software company globali destinate a essere rilanciate con un mix di efficienza operativa, innovazione di prodotto e un chiaro focus sulla sostenibilità economica. Per Eventbrite, invece, si apre una nuova fase che potrebbe riportare il brand a una posizione di leadership nel mercato degli eventi digitali, grazie alla capacità esecutiva dimostrata dalla tech company italiana in operazioni simili.

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