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Boom Supersonic esplode nel mercato energia con un maxi-accordo da 1,25 miliardi

Boom Supersonic, la startup nota per il suo ambizioso programma di aerei supersonici, apre un nuovo capitolo strategico annunciando la commercializzazione della sua turbina Superpower come impianto di generazione elettrica stazionario. Martedì, l’azienda ha rivelato che il primo cliente sarà Crusoe, società specializzata nella realizzazione di data center ad alta efficienza. L’accordo prevede l’acquisto di 29 turbine da 42 megawatt ciascuna, per un investimento complessivo di 1,25 miliardi di dollari, equivalenti a una capacità di generazione di 1,21 gigawatt destinata ad alimentare le infrastrutture di calcolo dell’azienda.

Un progetto industriale che punta a crescere rapidamente

Boom ha dichiarato che fornirà maggiori dettagli su una nuova fabbrica di turbine nel corso del prossimo anno, con le prime consegne programmate per il 2027. Nel frattempo, le unità iniziali saranno assemblate negli impianti già operativi dell’azienda. Il piano di crescita è particolarmente ambizioso: Boom punta a produrre 1 GW di turbine nel 2028, 2 GW nel 2029 e fino a 4 GW nel 2030, una tabella di marcia che, se rispettata, segnerebbe una presenza significativa nel mercato globale dei generatori aeroderivati.

Per sostenere la commercializzazione della Superpower, Boom ha raccolto 300 milioni di dollari in un round guidato da Darsana Capital Partners, con partecipazioni di Altimeter Capital, Ark Invest, Bessemer Venture Partners, Robinhood Ventures e Y Combinator. Il founder e CEO Blake Scholl ha dichiarato che i profitti generati dalla vendita delle turbine contribuiranno direttamente allo sviluppo dell’aereo supersonico Overture, adottando un modello simile a quello di SpaceX, che utilizza i ricavi di Starlink per finanziare i programmi spaziali.

Un modello di business ispirato a SpaceX

Scholl ha spiegato che la ricerca di una “linea di ricavo parallela” che potesse sostenere l’attività core dell’azienda è durata quasi dieci anni, durante i quali Boom ha valutato e scartato numerose opportunità. La Superpower si è rivelata, secondo il CEO, un’estensione naturale delle competenze ingegneristiche dell’azienda: condivide infatti l’80% dei componenti con il motore aeronautico Symphony. Questo elevato livello di commonality garantisce economie di scala e integrazione nei processi produttivi, riducendo costi e rischi nella fase di industrializzazione.

La scelta di Crusoe come cliente inaugurale non è casuale. Le esigenze energetiche dei data center, sempre più assetati di potenza soprattutto con la crescita dell’AI generativa, rappresentano un mercato in forte espansione. E con l’impegno a fornire turbine, generatori, sistemi di controllo e manutenzione preventiva, Boom punta a posizionarsi come fornitore di soluzioni chiavi in mano ad alto valore aggiunto.

Costi e competitività: un’offerta non economica ma strategica

Crusoe pagherà 1.033 dollari per kilowatt di capacità. Una cifra elevata, considerando che una turbina aeroderivata standard costa intorno ai 1.600 dollari/kW, includendo tuttavia anche gli elementi aggiuntivi come sistemi di filtraggio, ingegneria, costruzione, acquisto dei terreni, permessi e infrastrutture accessorie. Tuttavia, Boom fornirà solamente la componente core — turbine, generatori, controlli e manutenzione — mentre Crusoe sarà responsabile di tutto ciò che riguarda connessioni elettriche, gas e sistemi di gestione delle emissioni.

Applicando al progetto Superpower la proporzione media del settore, secondo cui turbine e sistemi di controllo rappresentano circa il 46% del costo totale, il prezzo finale del progetto Crusoe potrebbe superare i 2.000 dollari per kW, collocandosi in una fascia tipica dei futuri impianti combined-cycle previsti per l’inizio degli anni ’30.

Efficienza e possibilità di upgrade

La turbina Superpower punta a un rendimento del 39%, in linea con i competitor. Per confronto, i sistemi combined-cycle — che recuperano il calore di scarico per generare energia addizionale — possono superare il 60%. Boom sta sviluppando un upgrade da campo che consentirà agli operatori di trasformare la configurazione da simple cycle a combined cycle. Scholl ha aggiunto che tali operazioni sono già tecnicamente possibili con kit esistenti, ma richiedono tempi di installazione più lunghi, essendo veri e propri progetti di costruzione.

Rumore, consegne e sfide industriali

Come molte turbine aeroderivate, Superpower verrà fornita all’interno di un container, rendendo più rapida l’installazione in sito. Scholl afferma che il livello sonoro sarà “non più elevato” rispetto alle turbine attuali, benché esperienze simili mostrino che dispositivi di queste dimensioni possono essere percepiti anche a mezzo miglio di distanza, come riportato nel caso del data center Colossus di xAI.

Il percorso industriale rimane tuttavia complesso. La realizzazione di una nuova fabbrica, l’aumento progressivo dei volumi e la capacità di mantenere performance affidabili rappresentano sfide notevoli. Molte startup hardware faticano a superare la cosiddetta valley of death che separa prototipi promettenti dalla produzione scalabile. Se Boom riuscirà a centrare gli obiettivi, l’intero settore dell’aviazione supersonica potrebbe beneficiare di finanziamenti più solidi, accelerando l’arrivo dei voli commerciali oltre Mach 1.

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