Buoni pasto aziende e privati: cosa cambia nel 2025
Novità sul fronte dei buoni pasto: è infatti stato approvato l'emendamento al DDL Concorrenza che introduce un limite del 5% alle commissioni nel settore privato, allineandolo alla pubblica amministrazione. Il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha accolto positivamente questa decisione, sottolineando come finalmente si raggiunga un equilibrio nel relativo mercato. La normativa prevede peraltro una fase transitoria: i buoni già in circolazione manterranno le attuali condizioni fino al 31 agosto 2025, mentre il nuovo tetto del 5% si applicherà dal primo gennaio ai nuovi buoni.
Novità sul fronte dei buoni pasto: è infatti stato approvato l’emendamento al DDL Concorrenza che introduce un limite del 5% alle commissioni nel settore privato, allineandolo alla pubblica amministrazione.
Il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha accolto positivamente questa decisione, sottolineando come finalmente si raggiunga un equilibrio nel relativo mercato. La normativa prevede peraltro una fase transitoria: i buoni già in circolazione manterranno le attuali condizioni fino al 31 agosto 2025, mentre il nuovo tetto del 5% si applicherà dal primo gennaio ai nuovi buoni.
Anche l’ANCD (Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti), che rappresenta le cooperative Conad, esprime soddisfazione attraverso le parole del Segretario Generale Alessandro Beretta, che evidenzia come gli oltre 3.500 punti vendita associati potranno ora operare con condizioni uniformi per tutti i buoni pasto. L’ANCD sottolinea inoltre come questa misura, oltre a non avere ripercussioni negative sui dipendenti, favorirà una maggiore diffusione dei buoni pasto grazie all’aumento degli esercizi che li accetteranno, garantendo al contempo la sostenibilità economica delle attività commerciali e di ristorazione.
Cosa sono i buoni pasto
I buoni pasto sono titoli di legittimazione, disponibili in formato cartaceo o elettronico, che danno diritto a ricevere un servizio sostitutivo di mensa per un valore pari a quello indicato sul buono stesso. Permettono dunque di identificare chi ha diritto alla prestazione e possono essere trasferiti senza le formalità tipiche della cessione.
Il servizio fornito comprende la somministrazione di alimenti e bevande o l’acquisto di prodotti alimentari pronti al consumo presso esercizi convenzionati come ristoranti e supermercati.
Secondo il D.M. n. 122/2017, i buoni pasto presentano le seguenti caratteristiche fondamentali:
- sono personali e non cedibili
- si possono utilizzare fino a 8 buoni contemporaneamente
- non possono essere venduti o convertiti in denaro
- devono essere utilizzati per l’intero importo indicato
- sono validi solo per il titolare.
L’esercizio convenzionato può utilizzare questi buoni come prova del servizio erogato nei confronti delle società emittenti.
Chi può ottenere i buoni pasto
I buoni pasto hanno un ampio spettro di beneficiari, non limitandosi ai soli lavoratori dipendenti. Possono infatti essere assegnati a collaboratori con qualsiasi tipo di rapporto professionale, inclusi i lavoratori autonomi.
Un aspetto importante è che l’assegnazione dei buoni pasto è indipendente sia dalle modalità di svolgimento del lavoro che dall’orario. Questo significa che possono riceverli anche:
- dipendenti part-time senza pausa pranzo
- lavoratori in smart working
- collaboratori con orari flessibili
- liberi professionisti e ditte individuali.
Per i buoni pasto cartacei, la normativa richiede l’indicazione di elementi specifici:
- codice fiscale/ragione sociale del datore di lavoro
- dati della società emittente
- valore facciale
- periodo di validità
- spazio per data, firma e timbro dell’esercizio.
Chi accetta i buoni pasto?
La normativa vigente (D.Lgs. 50/2016 e D.M. 122/2017) stabilisce una vasta rete di esercizi convenzionati dove è possibile utilizzare i buoni pasto:
- esercizi di ristorazione come bar e ristoranti, gastronomie e rosticcerie, attività di somministrazione alimenti e bevande;
- punti vendita alimentari come supermercati, negozi alimentari, banchi alimentari nei mercati;
- produttori diretti come coltivatori diretti, agriturismi, ittiturismi che servono prodotti propri.
Qual è la soglia di esenzione dei buoni pasto?
La Legge di Bilancio 2020 ha modificato il trattamento fiscale dei buoni pasto, con disposizioni ancora oggi valide. Le principali modifiche riguardano le soglie di esenzione fiscale:
- Buoni pasto elettronici: aumentati da 7 a 8 euro
- Buoni pasto cartacei: ridotti da 5,29 a 4 euro
La differenziazione mira evidentemente a incentivare l’utilizzo del formato elettronico. Per i datori di lavoro, questo si traduce in un sostegno al reddito detassato annuale di:
- 880 euro per i buoni cartacei
- 760 euro per quelli elettronici.