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Crowdfunding come motore della crescita europea: la visione di ItaliaFintech ed EDFA

Mobilitare capitali privati per sostenere PMI e startup, rafforzare la partecipazione dei cittadini all’economia reale e promuovere l’innovazione sociale ed economica: è questo il cuore del nuovo Position Paper elaborato dalla European Digital Finance Association (EDFA), con il contributo di ItaliaFintech. Il documento è stato presentato il 18 settembre 2025 alla Commissione Europea come contributo ufficiale alla revisione del regolamento sul crowdfunding europeo (ECSP-R).

L’obiettivo è chiaro: trasformare il crowdfunding in una leva strategica per la competitività europea, capace di raccogliere fino a 1 trilione di euro entro il 2035 per finanziare la transizione verde, le infrastrutture e l’imprenditorialità innovativa. La proposta, firmata da 25 associazioni nazionali di 24 Paesi – che rappresentano oltre il 95% del mercato europeo – mira a semplificare il quadro regolatorio esistente e renderlo più funzionale alle esigenze degli operatori e degli investitori.

Il potenziale del crowdfunding per l’Italia

Per l’Italia, il piano rappresenta un’occasione senza precedenti. Con 40 piattaforme pienamente autorizzate (21 investment-based, 13 lending-based, 6 ibride), di cui 34 pre-ECSP e 6 nuove, il nostro Paese si colloca al secondo posto in Europa dopo la Francia (58), per numero di piattaforme operative. Sono inoltre 4 le piattaforme italiane già attive in modalità cross-border grazie al passaporto europeo, mentre altre 11 sono in fase di autorizzazione.

Come sottolinea ItaliaFintech, si tratta di un settore dinamico, con un ecosistema imprenditoriale pronto a giocare un ruolo da protagonista nella costruzione di un mercato europeo integrato. Ma per farlo servono regole più semplici, armonizzate e trasparenti.

“Il crowdfunding è ormai uno strumento maturo, capace di canalizzare il risparmio privato verso progetti concreti, sostenibili e innovativi. L’Italia ha una comunità di piattaforme molto dinamica e può giocare un ruolo centrale nella costruzione di un mercato europeo integrato. Ma oggi le piattaforme operano ancora in un contesto frammentato: è il momento di dare un segnale forte, semplificare e armonizzare le regole e far crescere questo mercato a beneficio di imprese, investitori e comunità”,
dichiara Camilla Cionini Visani, Direttrice di ItaliaFintech.

Le criticità da superare

Il documento evidenzia una serie di ostacoli regolatori che, se non affrontati, rischiano di rallentare lo sviluppo del settore. In Italia, le criticità includono:

  • regole ambigue su SPV/nominee per investimenti indiretti;

  • questionari di appropriatezza non standardizzati;

  • classificazioni divergenti degli investitori sofisticati;

  • interpretazioni poco chiare delle securities trasferibili, con strumenti come le SFPs meno vantaggiosi rispetto ad altri Paesi;

  • requisiti onerosi per agenti di pagamento sulle piattaforme equity;

  • documentazione extra richiesta per ottenere il passaporto UE;

  • divergenze interpretative sul limite di raccolta da €5M in 12 mesi rispetto, ad esempio, alla Spagna;

  • rischi derivanti dalle white-label spagnole non autorizzate.

In questo contesto, ItaliaFintech ed EDFA chiedono maggiore uniformità e un intervento deciso da parte dell’ESMA per garantire equità e protezione ai consumatori su scala europea.

Un settore unito per un mercato unico

L’iniziativa assume particolare rilievo anche per la sua dimensione politica e strategica. Come evidenziato da Mariagiulia Drivas, Coo di Doorway:

“Questo lavoro rappresenta un importante momento di confronto tra le associazioni europee. È fondamentale che il settore si unisca e consolidi i propri punti di vista per contribuire in modo concreto alla creazione di un vero mercato unico. Oggi questo ancora non esiste a livello europeo, ma è in quella direzione che devono convergere gli sforzi di tutti, se vogliamo rafforzare la competitività e sostenere l’innovazione. L’Europa dispone di università di eccellenza e di un capitale umano straordinario: ora occorre dotarsi di una regolamentazione chiara, armonizzata e snella, che faciliti gli investimenti nelle imprese innovative.”

Dieci proposte per il futuro del crowdfunding in Europa

Per costruire un ecosistema competitivo e inclusivo, EDFA e le associazioni firmatarie del documento propongono dieci azioni strategiche:

  1. Semplificare le normative MiFID-II, MiCA ed ECSP-R e creare un quadro normativo coerente per la finanza digitale.

  2. Nominare un Commissario europeo per la finanza digitale e innovativa, figura che possa coordinare le policy in materia.

  3. Integrare pienamente l’ECSP nell’Unione del risparmio e degli investimenti, per favorire una maggiore circolazione dei capitali privati.

  4. Introdurre incentivi fiscali armonizzati a livello UE per gli investimenti in crowdfunding, così da attrarre più investitori retail e istituzionali.

  5. Ridurre il rischio percepito dagli investitori attraverso l’implementazione di garanzie europee per il crowdfunding.

  6. Allineare il regolamento ECSP con i nuovi quadri normativi europei come DORA (Digital Operational Resilience Act), FIDA (Framework for Financial Data Access) e AI Act.

  7. Sostenere l’innovazione finanziaria tramite la creazione di laboratori europei di finanza digitale, in grado di testare nuove soluzioni.

  8. Promuovere il matchfunding basato sul crowdfunding, combinando fondi pubblici e privati per sostenere l’imprenditoria.

  9. Investire nell’educazione finanziaria dei cittadini, per rafforzare la fiducia nei nuovi strumenti di investimento.

  10. Istituire un comitato consultivo europeo di alto livello sulla finanza digitale, coinvolgendo esperti, regolatori e stakeholder di settore.

Una visione per un’Europa più inclusiva e innovativa

Il crowdfunding si candida, dunque, a diventare una delle leve fondamentali per rendere l’Europa più competitiva, resiliente e capace di affrontare le sfide del futuro. Per farlo, è necessario liberare il potenziale degli operatori fintech, eliminando gli ostacoli normativi che oggi ne limitano l’azione.

Il messaggio lanciato da EDFA e ItaliaFintech è forte e chiaro: per mobilitare capitali, servono regole chiare. Per far crescere le PMI e sostenere l’innovazione, serve una governance europea coesa. E per trasformare i cittadini in protagonisti attivi della transizione digitale ed ecologica, è essenziale un sistema finanziario aperto, accessibile e inclusivo.

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