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Fondi per startup e PMI innovative: cosa ci stiamo perdendo nel 2025

Con i suoi 95 miliardi di euro, il programma Horizon Europe rappresenta uno dei pilastri per il finanziamento di ricerca e sviluppo. L’accesso ai fondi per startup e PMI italiane, rappresenta una leva strategica da non trascurare, nonostante le criticità che ancora ne limitano il pieno sfruttamento. I fondi per startup e PMI possono essere un’opportunità importante per innovare e crescere.

EIC Accelerator: il cuore dell’innovazione europea

Tra i programmi di punta si distingue l’EIC Accelerator, parte integrante del Consiglio europeo per l’innovazione. Questo strumento è pensato per sostenere le imprese con progetti ad altissimo contenuto tecnologico, a partire da un TRL 5 (Technology Readiness Level), cioè con un’idea già testata in ambiente industriale rilevante.

Tra l’altro, i fondi per startup e PMI sono fondamentali per lo sviluppo di progetti innovativi in Italia.

Il contributo finanziario può arrivare fino a 2,5 milioni di euro a fondo perduto, a cui si aggiungono fino a 15 milioni in equity, forniti dall’EIC Fund, che agisce come un investitore pubblico-privato. Ma l’elemento distintivo del programma è che va oltre il semplice finanziamento: offre anche coaching, mentoring e l’accesso alla rete EIC Business Acceleration Services.

Un percorso competitivo, ma accessibile

L’EIC Accelerator si rivolge a startup e PMI singole o in collaborazione con altri soggetti. Tuttavia, l’accesso ai finanziamenti è altamente competitivo. Serve un’idea davvero dirompente, con un forte potenziale di mercato e una chiara roadmap di crescita. Il tasso di successo si aggira intorno al 5%, ma le imprese selezionate godono di un supporto che va ben oltre la media dei finanziamenti pubblici.

Le call sono aperte più volte l’anno, con una procedura che prevede diverse fasi: prima la presentazione di una short proposal, poi — in caso di valutazione positiva — la full proposal e infine il pitch davanti a un panel di esperti.

Le criticità italiane: troppe domande bocciate

Nonostante le potenzialità del programma, il nostro Paese fatica a competere. Molte delle richieste italiane di fondi per startup e PMI innovative vengono respinte. L’Italia ha un buon posizionamento per numero di partecipazioni (terza in UE) e quinto per ritorno finanziario, ma il tasso di successo delle proposte (15,9%) resta sotto la media europea (18,9%) come si legge nell’ultimo “Rapporto sulla partecipazione italiana a Horizon Europe”.

È necessario migliorare l’accesso ai fondi per startup e PMI per incrementare la competitività nel panorama europeo.

Un gap che deriva in parte dalla carenza di competenze specifiche nella scrittura dei progetti europei, ma anche da una frammentazione degli attori pubblici e privati a supporto dell’innovazione.

Questi ostacoli possono essere superati migliorando la formazione per l’accesso ai fondi per startup e PMI.

A rendere il quadro ancora più complesso, la mancanza di un ecosistema nazionale integrato in grado di preparare le startup a una competizione internazionale. Manca un vero piano strategico che guidi le imprese attraverso le fasi di validazione, test e scalabilità dei progetti.

Il supporto delle regioni e delle agenzie

Per ovviare a queste difficoltà, alcune regioni italiane hanno attivato strumenti di pre-incubazione e supporto alla partecipazione a bandi europei. In particolare, agenzie regionali per l’innovazione e incubatori pubblici offrono corsi, mentorship e advisory personalizzati per aumentare le probabilità di successo.

Inoltre, esistono voucher regionali per la consulenza sulla partecipazione a Horizon Europe, che permettono alle startup di coprire parte dei costi per scrivere proposte di qualità, grazie al supporto di professionisti specializzati.

In questo contesto, i fondi per startup e PMI possono fare la differenza nel sostenere i progetti più ambiziosi.

Altri fondi europei da monitorare

Oltre all’EIC Accelerator, esistono altri programmi utili per startup e PMI innovative:

Esplorare i fondi per startup e PMI è cruciale per chi cerca di innovare nel mercato attuale.

  • Digital Europe Programme, con oltre 7 miliardi di euro di budget, si focalizza su tecnologie digitali strategiche (AI, blockchain, cybersecurity) e formazione avanzata.

  • InvestEU, pensato per facilitare l’accesso al credito attraverso garanzie pubbliche.

  • EU4Health, rivolto alle startup del settore healthtech, con attenzione particolare all’innovazione in ambito sanitario.

  • LIFE, dedicato a progetti ambientali e di sostenibilità.

Questi programmi possono essere complementari all’EIC, oppure una valida alternativa per le imprese con progetti meno “disruptive” ma comunque innovativi.

A livello europeo, Paesi come la Francia e la Germania si dimostrano molto più efficaci nell’intercettare i fondi Horizon

I programmi di finanziamento, inclusi i fondi per startup e PMI, possono essere un valido supporto per l’innovazione.

L’Italia può ancora recuperare terreno

L’Italia ha interessanti margini di miglioramento. A livello europeo, paesi come la Francia e la Germania si dimostrano molto più efficaci nell’intercettare i fondi Horizon, grazie a un sistema di sostegno pubblico-privato più solido e a un coordinamento nazionale delle politiche sull’innovazione.

E’ fondamentale che le startup italiane comprendano il valore strategico della partecipazione ai bandi europei, che va ben oltre il semplice accesso ai finanziamenti

Insomma, il problema non è la mancanza di fondi per startup e PMI, ma la capacità di prepararci per ottenerli. Occorre, in questo senso,  un cambio culturale e strategico.

Come la vedo…

Nel contesto europeo dell’innovazione, è fondamentale che le startup italiane comprendano il valore strategico della partecipazione ai bandi europei, che va ben oltre il semplice accesso ai finanziamenti. Si tratta infatti di occasioni preziose per consolidare la propria crescita, ampliare il network internazionale e rafforzare il posizionamento competitivo. I fondi per startup e PMI devono essere visti come un’opportunità per accelerare la crescita delle imprese italiane. Per cogliere al meglio queste opportunità, è essenziale adottare un approccio strutturato: pianificare con anticipo una roadmap di sviluppo solida e coerente, affidarsi a professionisti con esperienza nella progettazione europea, costruire consorzi con partner strategici e partecipare attivamente agli eventi promossi dalla Commissione europea, come gli EIC Summit o gli Info Day. Solo attraverso una sinergia tra pubblico e privato, università, centri di ricerca e imprese sarà possibile generare proposte progettuali realmente competitive a livello internazionale.

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

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