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Fringe benefit 2022, come funziona il limite dei 3.000 euro

Prendono il via le ultime settimane utili per le aziende e per i lavoratori per sfruttare in maniera completa il nuovo tetto di non imponibilità dei fringe benefit, innalzato a 3.000 euro per il 2022. Ma che cosa sono i fringe benefit? E quali sono i vantaggi dell’innalzamento del tetto dei fringe benefit a 3.000 euro? Vediamo insieme quello che c'è da sapere.

I fringe benefit sono remunerazioni erogate ai lavoratori dipendenti, rappresentati da una serie di vantaggi aggiuntivi rispetto alla retribuzione. Danno la possibilità di ottenere beni e servizi a cui accedere gratuitamente o a condizioni più vantaggiose rispetto a coloro che si rivolgono al mercato.

Si pensi, a titolo di esempio non esaustivo, ai rimborsi degli importi spesi per pagare le bollette di acqua, gas ed elettricità, all’auto aziendale o allo smartphone aziendale, ai buoni pasto e alla copertura delle spese di alloggio, così come alle polizze assicurative sulla vita o al servizio mensa.

Cosa ha stabilito il decreto legge Aiuti quater sui fringe benefit

Chiarito cos’è un fringe benefit, il decreto legge Aiuti quater esaminato dal Consiglio dei ministri lo scorso 10 novembre ha portato da 600 euro a 3.000 euro la soglia di esenzione fiscale e contributiva dei benefit in questione.

Oltre ad agevolare le aziende che prima della fine dell’anno volessero erogare nuovi aiuti ai lavoratori, la disposizione serve evidentemente anche a tutelare le erogazioni effettuate nel 2022 che superano la precedente soglia di 600 euro stabilita dal decreto Aiuti bis.

La disposizione agevola le aziende che erogano aiuti ai lavoratori e tutela chi supera il tetto del decreto Aiuti bis 

Dunque, nelle ipotesi di sforamento del tetto, in base alla disciplina ordinaria ribadita anche dalla circolare 35/E dell’Agenzia delle Entrate, tutto il valore del benefit viene assoggettato a contributi e imposte, e non solo la differenza fra l’importo esente e la somma erogata. Innalzando la soglia a 3.000 euro, il Governo ha intuibilmente voluto creare una fascia più ampia, utile per far rientrare in questa esenzione anche gli importi superiori ai 600 euro ed erogati finora dalle aziende.

Cosa include la nuova soglia dei fringe benefit

Con il decreto Aiuti bis il governo aveva già ampliato l’ambito dei fringe benefit finendo con l’includere fra le somme detassate fino a 600 euro, e per il solo 2022, anche i rimborsi ai lavoratori degli importi spesi per pagare le utenze domestiche di acqua, energia elettrica e gas. La scelta era giustificata dalla possibilità di sostenere in maniera attiva le misure di contrasto al fenomeno del caro bollette.

Con il decreto Aiuti quater il nuovo governo sembra conservare tale impostazione, limitandosi ad ampliare la soglia di esenzione. Pertanto, la possibilità di erogare benefit detassati fino a 3.000 continua ad applicarsi a tutti i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati (intendendo per tali anche i collaboratori), senza vincoli di reddito, anche nel caso di benefici ad personam (può non esservi un accordo aziendale).

Il fringe benefit può essere applicato ad personam senza un accordo aziendale che riguardi tutti

Previsione fringe benefit 2023: cosa accadrà il prossimo anno?

A questo punto rimane da vedere che cosa il governo Meloni deciderà per il 2023: ogni novità dovrebbe essere inclusa all’interno dell’imminente manovra di Bilancio, che disciplinerà il funzionamento di tali benefici dal prossimo 1 gennaio e che stabilirà anche altre cose importanti come le tasse da pagare.

Come si provano le spese soggette a rimborso

Il lavoratore interessato a conseguire un rimborso sulle spese sostenute e riconducibili in seno ai fringe benefit dovrà presentare al proprio datore di lavoro la documentazione giustificativa della spesa sostenuta. In alternativa, potrà presentare un’autocertificazione ai sensi del Dpr 445/2000, con cui attestare il possesso della documentazione che prova il pagamento delle utenze, unitamente a un’autocertificazione che attesti che le spese non siano state oggetto di richiesta di rimborso anche presso altri datori di lavoro.

Il termine previsto per i fringe benefit 2022

Per usufruire del tetto dei 3.000 euro stabilito per i fringe benefit 2022 c’è tempo fino al 12 gennaio 2023: entro tale data devono infatti essere erogati i redditi che si intendono assoggettare alle detrazioni fiscali previste dal decreto Aiuti quater.

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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