Raccontare il crowdfunding agli studenti, a Napoli

Raccontare il crowdfunding agli studenti è importante per consentire ai giovani di capire davvero cosa significhi fare impresa oggi. L’obiettivo principale è quello di fare in modo che ragazzi e ragazze conoscano le opportunità (e le difficoltà) di finanziamento esistenti per le nuove aziende, così da essere preparati quando sarà il loro turno di entrare nel mondo del lavoro e magari avviare un’attività da zero.

L’appuntamento “Il Fundraising dei progetti innovativi – Equity crowdfunding, venture ed altre forme raccontate dai protagonisti” è stato organizzato nell’ambito del Corso di Laurea triennale di Design per la Comunità del Dipartimento di Architettura. Porta a Napoli alcune preziose testimonianze di professionisti ed esperti nella raccolta di fondi e capitali, impegnati da anni nel settore, fianco a fianco di startup e Pmi innovative.

Perché è importante raccontare il crowdfunding agli studenti

Il crowdfunding rappresenta una forma di finanziamento alternativo sempre più diffusa e utilizzata anche nel nostro Paese, che comunque resta un mercato “in via di maturazione” rispetto a quelli europei. Come abbiamo raccontato in molteplici occasioni, lo strumento consente di raccogliere fondi attraverso piattaforme online autorizzate, coinvolgendo una community di investitori, sostenitori e clienti interessati al prodotto o al servizio.

Pur rappresentando un’opportunità formidabile per i giovani imprenditori che hanno un progetto valido da finanziare, l’equity crowdfunding e le altre forme di finanziamento alternative ai canali bancari tradizionali non sono realmente conosciuti dai più giovani. Partendo dall’esperienza dei professionisti e della realtà innovative che hanno percorso questa strada per crescere la Federico II di Napoli ha scelto di far entrare proprio il crowdfunding nel programma di studi. 

«Già negli anni universitari è importante che gli studenti si affaccino al mondo dell’impresa e conoscano le opportunità offerte da queste nuove forme di finanziamento in rapida evoluzione» sottolinea Anna Ruggiero, Docente di Strategia di innovazione per l’impresa. Molte idee e startup, oggi, valorizzano i propri percorsi in piattaforma accogliendo spunti professionali e fondi da investitori, attivando nello stesso tempo, promozione, confronto e partnership.

I dettagli utili sull’evento

Il convegno su fundraising e progetti innovativi nasce come occasione per conoscere, dal vivo, le opportunità di questo settore, raccontate direttamente dalla voce di esperti e professionisti, che condivideranno la propria esperienza e le proprie conoscenze sull’uso del crowdfunding come strumento di finanza alternativa. Verranno presentati i principali vantaggi e le sfide da affrontare, ma saranno condivisi anche molti suggerimenti pratici per lanciare una campagna di crowdfunding di successo.

Un’occasione preziosa per tanti docenti, che racconteranno la propria esperienza nello sviluppo di progetti innovativi, mentre gli studenti potranno porre domande e chiarire i propri dubbi in materia.

Il convegno rappresenta, infine, un’opportunità unica per chiunque voglia approfondire la conoscenza dello strumento, incontrare professionisti del settore e ampliare la propria rete di contatti.

Il programma per raccontare il crowdfunding agli studenti

Dopo i saluti di  Michelangelo Russo, direttore DiARC e di Massimo Perriccioli, coordinatore CdS Design per la Comunità interverranno:

• Carlo Allevi, Ceo WeAreStarting
• Salvatore Viola, Founder Dynamo Lab
• Anna Ruggiero, Docente di Strategia di innovazione per l’impresa
• Pierluigi Rippa, Coordinatore CdS in Ingegneria gestionale
• Vincenzo Vitale, Ceo SEI Ventures

A seguire ci sarà spazio per:

• Carla Langella, responsabile orientamento CdS Design per la Comunità
• Mara Capone, responsabile DiARC per le attività di tirocinio
• Testimonianze degli Spin Off Universitari
• Quesiti e dibattito

L’esperienza di crowdfunding e crowdinvesting continua a crescere, sviluppando un settore sempre più interconnesso, che oltre a coinvolgere imprese, startup, fondazioni, incubatori e comuni ora abbraccia anche le università.