Il CEO di Revolut nel mirino di un piano di rapimento: la pista russa dietro un attacco incendiario a Londra
Un piano criminale orchestrato per conto del gruppo Wagner ha avuto come bersagli aziende collegate all’Ucraina e, potenzialmente, uno dei più noti imprenditori fintech d’Europa. È quanto emerso durante un’udienza tenutasi giovedì scorso presso un tribunale del Regno Unito.
Dylan Earl, ritenuto il leader del gruppo responsabile di un attacco incendiario aggravato, ha ammesso la propria colpevolezza per l’attacco del 2024 a danno di alcune aziende londinesi impegnate nella consegna di apparecchiature satellitari Starlink (fornite da Elon Musk) all’Ucraina.
L’episodio, che ha portato all’incendio di magazzini in un’area industriale dell’est di Londra, è stato secondo l’accusa un’azione coordinata da sei persone per conto del gruppo mercenario russo Wagner. I sei imputati, compreso Earl, saranno condannati venerdì.
Ma la rivelazione più inquietante emersa durante l’udienza riguarda un piano parallelo che avrebbe avuto come obiettivo Nik Storonsky, CEO e cofondatore di Revolut. Secondo quanto riportato da Reuters, Earl il giorno del suo arresto ad aprile 2024 era in contatto su Telegram con un presunto referente del Wagner, identificato con il nome in codice “Lucky Strike”.
Durante lo scambio, “Lucky Strike” gli avrebbe scritto: “Puoi catturare qualcuno e convincerlo a trasferire denaro sui tuoi conti?” allegando il link alla voce Wikipedia di Storonsky, che nel 2015 ha fondato Revolut, oggi la fintech più valutata d’Europa.
Earl avrebbe risposto: “È un miliardario, quindi avrà molta sicurezza e sistemi per impedire pagamenti non autorizzati. Ma approfondirò la questione per capire se è possibile.”
La portavoce di Revolut ha preferito non rilasciare commenti sulla vicenda.
Questa rivelazione si inserisce in un quadro preoccupante che vede un’escalation di attacchi contro dirigenti di aziende nel settore fintech e delle criptovalute. A gennaio, David Balland, cofondatore della società francese Ledger, è stato rapito insieme alla sua compagna in Francia centrale e successivamente rilasciato dopo un riscatto. In un altro episodio, avvenuto a maggio a Parigi, quattro uomini hanno tentato di rapire una donna e il suo bambino, successivamente identificati come la figlia e il nipote del CEO della piattaforma di scambio di criptovalute Paymium.
Questi episodi delineano un nuovo scenario in cui la criminalità organizzata, a volte con legami internazionali, prende di mira figure chiave dell’innovazione tecnologica e finanziaria. Il caso di Storonsky evidenzia come anche la sicurezza personale dei dirigenti stia diventando un elemento cruciale da considerare, soprattutto per aziende coinvolte, direttamente o indirettamente, in ambiti geopolitici sensibili.
L’intera vicenda rappresenta una forma ibrida di attacco, in cui le tensioni internazionali si intrecciano con atti criminali, passando da semplici episodi di vandalismo a veri e propri tentativi di sabotaggio e ricatto. L’implicazione diretta del gruppo Wagner, attivo su più fronti bellici, aggiunge una dimensione geopolitica all’intera faccenda.
Il caso sarà oggetto di ulteriori indagini e analisi nei prossimi mesi. Al momento, la priorità resta comprendere l’estensione della rete dietro questi attacchi e valutare il livello di rischio per altre figure chiave del mondo tech e fintech europeo.





