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Il ruolo del portale nella campagna di crowdfunding

Il ruolo del portale può fare la differenza tra una campagna che fatica a raggiungere l’obiettivo minimo e una che supera le aspettative. Esperienza della piattaforma e platea di investitori messa a disposizione sono le carte vincenti

Quando insieme ai soci si decide di ricorrere a una campagna di crowdfunding per far crescere la propria azienda, è inevitabile farsi mille domande. Prima fra tutte: quale sarà la piattaforma migliore per proporre la campagna?

In Italia sono oltre 50 le piattaforme autorizzate, di conseguenza scegliere con lungimiranza a chi rivolgersi può sembrare una missione impossibile, o almeno molto complessa. Esistono operatori migliori e peggiori o sono tutti uguali? Selezionare un portale di equity crowdfunding, di fatto, non è facile. E c’è anche una possibilità concreta, una volta scelto a chi rivolgersi, di vedersi respinti. Mediamente le startup che passano la selezione del portale e arrivano in campagna sono una percentuale che varia tra il 6 e il 10%. Per questa ragione, dopo aver studiato il panorama delle possibilità, la cosa migliore da fare è contattare due o tre piattaforme. Sia per dare al nostro progetto maggiori chance di concretizzarsi, sia per cercare di individuare un team di consulenti con cui c’è intesa. Quelli della campagna di crowdfunding sono mesi frenetici e molto stressanti, quindi è fondamentale che tra noi e gli advisor che ci supporteranno ci sia reciproca stima e comprensione.

Le startup che passano la selezione del portale e arrivano in campagna sono una percentuale che varia tra il 6 e il 10%

Il supporto del portale può fare la differenza?

Sì, il supporto della piattaforma di equity è fondamentale. Anche se è solo uno degli ingredienti necessari a una raccolta di successo, il ruolo del portale nella campagna di crowdfunding e il supporto che gli operatori di settore possono darci fa la differenza tra una campagna che stenta a decollare e una che invece raccoglie il massimo. 

Questo accade perché i portali sanno come comportarsi e cosa può andare bene o male in una campagna grazie alle esperienze pregresse. Anche quando qualcosa va storto, hanno pronte strategie e suggerimenti per correre ai ripari. Ecco perché, in linea di massima, è sempre meglio affidarsi a operatori che abbiano già alcuni anni di attività alle spalle. Oppure che abbiano almeno fatto raccolte simili nello stesso settore.

Cosa può fare il portale per te?

Il team di consulenti e professionisti del portale può supportarci in tutte le fasi che seguono l’esito positivo della selezione. E in particolare nella preparazione della campagna e nell’elaborazione di tutti i documenti che servono.

La piattaforma affida ogni startup e PMI a un onboarding specialist. Una figura in grado di dare consigli su tutte le decisioni più importanti relative alla raccolta, tra cui rientrano:

  • la definizione dell’aumento di capitale
  • la pianificazione degli obiettivi economici, finanziari e strategici da includere nel pitch, nella scheda di presentazione e nel business plan

Attenzione, l’onboarding specialist offre sostegno e consigli concreti, ma non si sostituisce al CEO e alle altre figure professionali nella redazione dei documenti e di tutti gli asset necessari alla campagna. Dobbiamo occuparci in prima persona del pitch deck, del video, del business plan, oppure affidarci a professionisti che se ne occupino per noi.

Riassumendo, la piattaforma, anche se non ospita tantissime campagne, ne segue sempre più d’una contemporaneamente, a fare il lavoro maggiore durante la raccolta, quindi, sono sempre i founder. Inoltre. ci sono alcuni aspetti necessari al successo di qualsiasi raccolta (di tipo equity e non) che esulano dal ruolo del portale nella campagna. Primo fra tutti la strategia di comunicazione, per la quale bisogna rivolgersi a un’agenzia specializzata in crowdfunding. Molto probabilmente il portale stesso ci darà dei consigli o ci indicherà un’agenzia con la quale ha già lavorato in precedenza.

Cosa “controlla” il portale prima di una campagna di crowdfunding ?

Le migliori piattaforme sono quelle più severe nella selezione delle startup. Se così non fosse tante società prive dei requisiti essenziali o della maturità necessaria si imbarcherebbero in una campagna, con esiti disastrosi per tutti i partecipanti. Vediamo allora su cosa si basa una valutazione rigorosa.

  • Verifiche sulle persone che ricoprono incarichi di amministrazione.
  • Analisi qualitativa dei curricula dei founder.
  • Esame accurato del business plan e stima delle dimensioni del mercato di riferimento.
  • Controllo dello stato patrimoniale della startup o della PMI.
  • Valutazione della natura e dell’ammontare dei crediti a medio-lungo termine (se ce ne sono). 
  • Stima della solidità del patrimonio netto e della capacità di assorbire eventuali perdite.
  • Valutazione dei risultati conseguiti (se la startup non è ancora in early stage).
  • Analisi finanziaria degli sviluppi attesi.
  • Attento controllo della compliance aziendale (conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative, ai regolamenti, alle procedure e ai codici di condotta).

Il ruolo del portale è anche quello di verificare che ci sia coerenza tra quanto vorremmo raccogliere attraverso la campagna, la pre-money valuation e il fabbisogno del nostro specifico business. 

Ogni onboarding specialist che sa fare bene il proprio lavoro conosce il business della società che accompagna in crowdfunding e per questo i suoi consigli sono validi.

Ogni onboarding specialist che sa fare bene il proprio lavoro conosce il business della società che accompagna in una campagna di crowdfunding

Parola d’ordine: studiare, studiare, studiare

I consigli del team della piattaforma sono utilissimi e ben accetti, ma arrivare a contattare un portale di equity crowdfunding sapendo poco o nulla di come funziona una campagna non è un buon biglietto da visita… E soprattutto è controproducente. Meglio studiare a fondo come funziona la raccolta, quali sono gli obblighi dell’azienda che cede quote in cambio di fondi, i “trucchi del mestiere” per aumentare le probabilità di successo e anche le novità in materia di crowdfunding a livello europeo. Più siamo preparati meno rischiamo problemi e passi falsi.

Quanto tempo ci vuole?

Una volta inviata la candidatura alla piattaforma, la valutazione arriva in genere nel giro di poche settimane. Un’eventuale accettazione o bocciatura tiene sempre conto sia dei punti di forza sia delle debolezze proprie del nostro business. Per preparare la campagna di crowdfunding senza correre e soprattutto in modo efficace, però, ci vogliono almeno sei mesi, quindi bisogna contattare la piattaforma per tempo. Primo perché ci sono da svolgere tutta una serie di attività burocratiche, come la delibera di aumento del capitale (Aucap), l’aggiornamento dello statuto societario e l’apertura del conto corrente dedicato. Poi perché c’è da pianificare una strategia di comunicazione per la campagna di crowdfunding che attiri l’interesse degli investitori. E dobbiamo produrre o fare produrre a terzi moltissimi contenuti. 

Un’eventuale accettazione o bocciatura da parte della piattaforma tiene conto sia dei punti di forza sia delle debolezze del business

Messe a punto le attività di preparazione della campagna e i documenti necessari, il progetto viene pubblicato sulla piattaforma e aperto alla raccolta, per chiunque voglia partecipare. Una campagna di crowdfunding dura mediamente 60 giorni, ma ci sono casi di raccolte che chiudono prima perché si raggiunge velocemente l’obiettivo massimo. Oppure casi in cui la raccolta viene prolungata perché l’interesse è altissimo e la valuation lo consente. In generale, raggiunto l’obiettivo minimo, la campagna di crowdfunding può rimanere aperta in overfunding fino al raggiungimento dell’obiettivo massimo.

Al termine della raccolta la startup deve avviare una serie di comunicazioni e procedure, dopodiché si dà l’ok allo svincolo dei fondi (al netto della fee pattuita con la piattaforma). Anche in questa fase il ruolo del portale è di tipo attivo, perché ci guiderà passo dopo passo nelle operazioni da fare per concludere il processo di raccolta.

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

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