Networking per startup, può essere strategico. Ma non esagerare

Il networking rappresenta uno degli asset più sottovalutati ma più determinanti per chi avvia una startup. La capacità di costruire relazioni solide, rilevanti e durature può influenzare direttamente accesso a risorse, visibilità, partnership e opportunità commerciali. Non si tratta semplicemente di “fare conoscenze”, ma di sviluppare competenze trasversali – come comunicazione, ascolto attivo e personal branding – che trasformano contatti occasionali in reali vantaggi competitivi. Allo stesso tempo, va ricordato che il networking non è tutto: un eccesso di partecipazione ad aperitivi, eventi e presentazioni può sottrarre tempo prezioso allo sviluppo del prodotto e alla crescita dell’azienda, compromettendo l’immagine stessa del founder agli occhi di potenziali investitori.
Un eccesso di partecipazione ad aperitivi, eventi e presentazioni può sottrarre tempo prezioso allo sviluppo del prodotto e alla crescita dell’azienda, compromettendo l’immagine stessa del founder agli occhi di potenziali investitori.
Come ottimizzare il networking di persona negli eventi
Gli eventi fisici restano uno dei canali più efficaci per instaurare relazioni ad alto potenziale. La preparazione gioca un ruolo essenziale: definire un obiettivo chiaro (trovare partner, potenziali clienti, mentor o investitori), preparare un elevator pitch sintetico e informarsi sui partecipanti aumenta drasticamente l’efficacia dell’interazione.
Durante l’evento, l’approccio consigliato è informale, non commerciale: linguaggio del corpo aperto, sorriso, contatto visivo e domande autentiche creano connessioni più solide del classico pitch ripetuto in modo meccanico.
Una volta terminata la partecipazione, il follow-up tempestivo rende memorabile l’incontro.
Anche la scelta dell’evento incide: la tipologia (panel, workshop, meetup, aperitivo), la dimensione e la specializzazione determinano la qualità dei contatti. Una volta terminata la partecipazione, il follow-up tempestivo rende memorabile l’incontro: un messaggio personalizzato entro 24 ore può fare la differenza.
È però essenziale essere selettivi. Un founder che appare a ogni evento disponibile rischia di trasmettere l’immagine di qualcuno più concentrato sul “fare PR” che sul costruire un business solido. Gli investitori più esperti valutano anche l’uso efficiente del tempo.
Networking digitale: strategie efficaci per creare relazioni online
Il networking online costituisce ormai un’estensione naturale degli incontri di persona. È fondamentale approcciare le piattaforme con intenzionalità, evitando connessioni casuali o richieste standardizzate. Commentare contenuti, condividere insight utili, partecipare a discussioni rilevanti ed entrare in community verticali rappresentano strumenti altamente efficaci per costruire credibilità.
Le piattaforme più strategiche includono LinkedIn per relazioni professionali e thought leadership, X per seguire trend e interagire in tempo reale, community settoriali per coltivare contatti tecnici e gruppi tematici per conversazioni più fluide. Per iniziare un contatto è preferibile inviare messaggi personalizzati, citando un contenuto, un progetto o un elemento distintivo dell’interlocutore.
Anche nel digitale vale il principio della misura: essere ovunque può essere interpretato come una disperata ricerca di visibilità piuttosto che come un percorso strutturato di crescita imprenditoriale.
Creare contatti è semplice; trasformarli in una rete attiva è un’altra cosa.
Come trasformare semplici contatti in una rete attiva e generativa
Creare contatti è semplice; trasformarli in una rete attiva è un’altra cosa. La chiave è mantenere un rapporto continuativo e di valore. Dopo il primo incontro, è utile ricordare un dettaglio emerso nella conversazione, offrire supporto concreto (come segnalazioni, contenuti utili o inviti a eventi pertinenti) e proporre un passo successivo chiaro, come un caffè di approfondimento o una breve call esplorativa.
Una cura costante dei contatti nel tempo consente di evitare che una relazione potenzialmente strategica si raffreddi, e permette di costruire una rete realmente attiva, in cui il supporto è reciproco e continuativo.
Tuttavia, coltivare una rete non deve diventare un lavoro parallelo a tempo pieno: dedicare troppe energie alla parte relazionale può distogliere l’attenzione dagli obiettivi operativi e dallo sviluppo del prodotto, riducendo la credibilità dell’imprenditore.
Le 7 competenze chiave del networking professionale
Per sviluppare un networking davvero efficace, ogni founder o professionista dovrebbe padroneggiare sette competenze fondamentali:
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Soft skill comunicative avanzate: ascolto attivo, gestione delle conversazioni, osservazione del linguaggio non verbale.
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Elevator pitch d’impatto: breve, naturale, orientato al valore, capace di comunicare identità e proposta unica in pochi secondi.
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Identificazione dei contatti strategici: selezionare persone allineate ai propri obiettivi di crescita, evitando dispersioni.
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Annotazione dei dettagli rilevanti: registrare subito dopo l’incontro elementi utili per personalizzare follow-up e interazioni future.
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Storytelling personale efficace: raccontare esperienze o micro-storie che rendono memorabile il proprio profilo.
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Gestione consapevole del distacco: saper chiudere con eleganza conversazioni non produttive per massimizzare il tempo.
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Time-management relazionale: evitare interazioni troppo lunghe, cogliere il momento giusto per concludere e programmare un passo successivo.
Impatto del networking sulle startup italiane
Nel sistema imprenditoriale italiano, ancora caratterizzato da forte frammentazione e relazioni di prossimità, un networking ben strutturato può avere un impatto enorme. Eventi verticali, coworking, associazioni imprenditoriali e community digitali rappresentano un bacino prezioso per chi opera nelle fasi early-stage.
L’approccio migliore consiste nel privilegiare qualità rispetto a quantità: partecipare agli eventi giusti, con la preparazione adeguata.
L’approccio migliore consiste nel privilegiare qualità rispetto a quantità: partecipare agli eventi giusti, con la preparazione adeguata, e utilizzare i canali digitali come estensione naturale delle connessioni create offline.
Per le startup italiane, investire tempo e metodo in queste tecniche significa accelerare l’accesso a mentor, investitori, early adopters e partnership strategiche, abbreviando i tempi di validazione e crescita. Nel contempo, evitare un eccesso di esposizione pubblica contribuisce a consolidare un’immagine di founder focalizzato, disciplinato e capace di gestire le priorità.
Il networking va coltivato, ma con strategia e parsimonia
Il networking non è un’attività accessoria ma una competenza core nelle fasi di costruzione e scale-up. La capacità di instaurare relazioni di valore, personalizzate e sostenute nel tempo genera opportunità altrimenti difficilmente accessibili. Ma l’equilibrio è fondamentale: un founder sempre presente a ogni aperitivo o presentazione può essere percepito come poco concentrato sullo sviluppo reale della propria azienda.
Autenticità, preparazione, selettività e continuità sono i quattro elementi che permettono di trasformare un incontro casuale in un vantaggio competitivo, mantenendo intatta la credibilità di chi guida la startup. Per gli imprenditori italiani, coltivare una rete strategica senza cadere nell’eccesso rappresenta una delle competenze più importanti per crescere in modo solido, sostenibile e credibile.





