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Sexual wellbeing, un mercato da 125 miliardi dove c’è spazio per nuovi player

Grazie alle tecnologie digitali il settore del sexual wellbeing, o benessere sessuale, sta finalmente crescendo ed esprimendo margini assimilabili a quello di beauty & makeup. Vediamo come e perché.

Sul settore sexual wellbeing stanno puntando noti department store come Rinascente, Sephora e Bloomingdale. Ma in questo mercato non ci sono solo i brand “con le spalle larghe”. Diverse le startup all’orizzonte: ora è la volta di Dafne, co-fondata da 3 ex manager di Musement. La sfida che Dafne si pone di affrontare all’interno del settore è quella della sostenibilità, dell’innovazione e del Made in italy, per un segmento che cresce oltre il 12% l’anno.

Il segmento del Sexual wellbeing cresce oltre il 12% all’anno

Ma cos’è il Sexual wellbeing?

La definizione è recente e abbraccia il benessere sessuale come concetto distinto dalla salute sessuale, ma strettamente connesso con essa e anche con la giustizia sessuale e il piacere. Più in generale ha a che fare con la salute pubblica. Perché? Secondo gli esperti del ramo, come la Professoressa Kirstin R. Mitchell dell’Università di Glasgow e il suo team di ricerca, il benessere sessuale dovrebbe essere un imperativo per la salute pubblica perché funge da indicatore di equità sanitaria, può far capire qual è il grado di benessere della popolazione, ed è un mezzo per catturare le tendenze delle persone in modo distinto dalla salute sessuale. «Si tratta di una preziosa opportunità per riorientare l’etica, la forma e le pratiche della salute pubblica» sottolinea Kirstin R. Mitchell.

La spinta arriva dal digitale

A dare un’incredibile spinta al settore del sexual wellbeing, come già anticipato, sono state le tecnologie digitali. Comprare un sex toy online abbatte le barriere e toglie dall’imbarazzo consumatori che mai si recherebbero in negozio. Se n’è accorta la grande distribuzione – da Bloomingdale a Sephora passando da Rinascente appunto – che ha messo a catalogo (per ora sono online) questi prodotti. E se ne sono accorti VIP come Gwyneth Paltrow e Dakota Johnson, che hanno firmato e lanciato linee dedicate a sexual wellbeing e ricerca del piacere.

Enorme crescita del mercato, graduale abbattimento dei tabù e maggiore “libertà di espressione” sembrano avere riposizionato un settore che fino a pochi anni fa era rimasto praticamente intoccato da logiche e strategie di marketing.

I numeri e i player internazionali

Secondo l’Osservatorio “Global Sexual Wellness Market” le dimensioni globali di questo mercato raggiungeranno i 125.1 miliardi di dollari entro il 2026, ad un tasso di crescita del 12.4% l’anno (erano a 62 miliardi nel 2020).

Globalmente il mercato dovrebbe raggiungere i 125 miliardi di dollari entro il 2026

Come è facile immaginare, a trascinare il comparto del sexual wellbeing è soprattutto il mercato d’oltreoceano,  anche perché “è nato prima”. Nel 2021 la startup americana Get Maude (quella che ha siglato la collaborazione con l’attrice Dakota Johnson, ora co-creative director) ha raccolto investimenti per un totale di 10 milioni di dollari. Nel corso dello stesso anno ne ha raccolti 4 milioni anche Dame Products, fondata da una sessuologa e un ingegnere meccanico. Per fare un altro esempio, l’unione di WOW Tech e Lovehoney ha invece dato vita a un vero e proprio colosso mondiale con un fatturato di 400 milioni di dollari e circa 700 dipendenti.

Interessante anche il caso dei marchi hims & hers di Forhims la cui offerta va oltre prodotti e oggetti per il piacere e include soluzioni per eventuali problemi o disfunzioni: fondata nel 2017 la società è valutata oggi 1,6 miliardi di euro.

Sexual wellbeing In Italia

Nel nostro Paese il valore complessivo stimato del settore è pari a 600 milioni di euro, almeno secondo i dati estrapolati dallo stesso Osservatorio Dafne, che derivano dai dati globali ma anche da valutazioni stimate a partire dalle dimensioni del mercato di peers europei come Francia e Germania. L’Italia, come spesso accade, sembra muoversi a due velocità…

Da una parte ci sono iniziative fondate quasi 10 anni fa come Mysecretcase: avviata da Norma Rossetti nel 2014, ha raccolto più di 4 milioni di euro di investimenti tra cui fondi di venture internazionali come R301 Capital. Oppure c’è Y Spot, che sta raccogliendo in questo momento il suo primo round.

Dall’altra, il mercato non è ancora esploso come è accaduto invece negli USA e forse il momento giusto è proprio questo.

Il progetto Dafne

Il nuovo progetto di Dafne è partito nella primavere di quest’anno. I tre giovani che hanno contribuito al lancio e alla crescita della scaleup di traveltech Musement (acquisita da TUI nel 2018) hanno ora dato vita a Dafne, startup di sexual wellbeing. Ecco gli elementi distintivi della società fondata da Lucia Testa, Rodolfo Lironi e Giacomo Cattaneo:

  • grande attenzione a qualità Made in Italy, ancora tallone d’Achille del comparto, con prodotti spesso Made in China;
  • sostenibilità dei materiali e innovazione per far fare un ulteriore passo in avanti al settore.

Indirizzandosi a un target ancora più ampio e giovane, Dafne sceglie di andare anticipare le istanze delle nuove generazioni: ecologia, sostenibilità e genderless. Ad oggi la startup, che ha in catalogo Petro, dildo in vetro borosilicato infrangibile creato a mano e riciclabile al 100%, lubrificanti e oli da massaggio totalmente naturali, e sta lavorando al lancio di nuovi prodotti con cui ampliare la gamma, ha aperto il capitale, raccogliendo commitment di investitori pre-seed.

«Come sempre il mercato d’oltroceano è in grado di fornirci in anticipo la fotografia e i dati che questo settore in pochi anni esprimerà anche alle nostre latitudini. Abbiamo scelto di abbracciare questa tendenza per innovarla con la qualità di materiali, a basso impatto ambientale, design e la manifattura che il Made in Italy garantisce» ha dichiarato Lucia Testa.

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