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Startup AI, le 25 imprese italiane più interessanti

Ecco 25 imprese italiane specializzate nell'uso dei sistemi basati su Intelligenza Artificiale per semplificare la vita di lavoratori e aziende o migliorare la società. La nostra redazione ha selezionato le più interessanti sul mercato

Le startup AI e più in generale le tecnologie basate su Artificial Intelligence sono sotto i riflettori del pubblico generalista da alcuni mesi, trainate dal grande successo mediatico di ChatGPT, che in poche settimane ha attirato decine di milioni di utenti.

Il settore dell’Artificial Intelligence, però, è seguito con attenzione dagli investitori da almeno una decina di anni. Recentemente, inoltre, è entrato in modo significativo nelle strategie e nella pratica operativa di imprese pubbliche e private, come ha spiegato l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico Di Milano.

Guardando ai dati più recenti diffusi dal PoliMi, in Italia il mercato dell’AI, nel 2022, ha raggiunto un valore pari a 500 milioni di euro, con una crescita pari al 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro).

Come dichiarato sempre dal Politecnico, il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di AI, dato che rappresenta 10 punti percentuali in più rispetto a cinque anni fa. Mentre tra le PMI il 15% ha almeno un progetto di AI avviato (nel 2021 era il 6%).

I dati sul mercato mondiale dell’AI

Nonostante il momento contingente davvero poco favorevole, il mercato globale dell’AI quest’anno ha raggiunto un valore pari a 142,3 miliardi di dollari USA e continua a crescere, spinto dall’afflusso di investimenti (dati Statista).

Dal 2020 al 2022, l’investimento globale annuo totale delle aziende nelle startup di intelligenza artificiale è aumentato di cinque miliardi di dollari USA, quasi il doppio dei precedenti investimenti, in gran parte provenienti da capitale privato. Anche per questa ragione abbiamo scelto di parlare di startup AI.

I settori che avanzano più velocemente

L’attuale ecosistema delle aziende che lavorano con l’intelligenza artificiale è rappresentato soprattutto da società che sviluppano questo tipo di tecnologie:

  • apprendimento automatico,
  • robotica,
  • reti neurali artificiali,
  • elaborazione del linguaggio naturale.

Nell’apprendimento automatico, i programmi apprendono dai dati esistenti e applicano questa conoscenza a nuovi dati, o la usano per prevedere dati e sviluppi.

Il campo della robotica, invece, riguarda soprattutto lo sviluppo e l’addestramento di robot sfruttando il deep learning, in modo che gli automi siano in grado in qualche modo di agire con una forma molto basica di autocoscienza.

La redazione di Startup-News ha selezionato 25 tra le startup AI italiane più interessanti sul mercato. Vediamo insieme chi sono, di cosa si occupano e qual è il loro livello di sviluppo attuale.

1.Aindo

Aindo è una startup fondata nel 2018 con base nell’Area Science Park di Trieste. Il suo progetto propone una soluzione che fa leva sull’analisi dei dati delle aziende per creare nuovi set di informazioni. I dati sintetici sono considerati tra le migliori soluzioni al problema della carenza di informazioni su cui effettuare l’addestramento delle Intelligenza Artificiali. Una vera manna per le aziende e per le startup AI.

La piattaforma Aindo è in grado di integrare diverse sorgenti di dati da convertire in formati pronti per essere analizzati. Successivamente vengono generati nuovi dati che hanno il vantaggio di poter essere venduti liberamente perché non appartengono a nessuno. Due anni fa Anindo ha chiuso un round da 2,8 milioni di euro, sottoscritto dal fondo VC Vertis Venture.

2.AISent

AISent è una start up tecnologica specializzata in AI, Machine Learning e Computer Vision. I suoi prodotti consistono in algoritmi pensati su misura per ogni cliente e adatti a essere usati per il web come per le mobile app, negli smart devices e in diverse tipologie di macchine.

Grazie agli algortimi evoluti di AISent, ad esempio, è possibile controllare la qualità dei prodotti e individuarne le imperfezioni, sfruttando la Computer Vision. Oppure calcolare la vita residua di un componente di un impianto, o ancora smistare i rifiuti automaticamente senza errori.

La startup è nata nel 2018. Nel 2022 ha fatturato 900mila euro, investe annualmente circa il 20% in Ricerca e Sviluppo e ad oggi il suo team ha scritto già 17 km di codice.

Nella classifica italiana dei 100 innovatori under 30, selezionati da Forbes Italia per il 2023, ci sono anche il CEO di AISent Daniele Gamba e Mattia Peracchi, senior partner e co-founder.

3.Algaware

Algaware è una società di consulenza, progettazione e sviluppo di sistemi di Intelligenza artificiale. Il suo team è specializzato in progettazione e realizzazione di sistemi NLP (Natural Language Processing). La scale-up Algaware offre alle aziende una piattaforma base chiamata Algaware Platform, configurabile sulla base delle esigenze della clientela.

Tra i suoi prodotti c’è AlgaTalk, un chatbot avanzato in grado (ad esempio) di comprendere espressioni ambigue, controllare la semantica o cambiare contesto sulla base di quanto dice l’utente. AlgaGain è invece un sistema per estrarre e classificare informazioni in modo automatico da blocchi di dati non strutturati.

Infine, AlgaKnow è in grado di capire il linguaggio naturale e può leggere un testo da cui creare le corrette relazioni tra componenti sintattiche, organizzando le informazioni ricavate. A cosa serve? Ad esempio ad analizzare automaticamente la reputazione di un’azienda sui social.

4.ALBA Robot

ALBA Robot è una piattaforma di micro mobilità, il suo obiettivo è trasformare il trasporto delle persone a mobilità ridotta all’interno delle strutture e nelle aree pedonali usando flotte di veicoli autonomi.

L’idea alla base di ALBA Robot risale al 2016, quando “una brillante novantenne perde la sua autonomia ed è costretta a usare una sedia a rotelle”. Le soluzioni di ALBA Robot sono pensate per aeroporti, ospedali, musei e simili e consistono in carrozzine e scooter dotati delle migliori tecnologie di automotive, robotica, IoT e riconoscimento vocale.

Nata nel 2019, la startup ha a bordo 20 professionisti per sviluppare il progetto, l’aiuto di 3 advisor e l’impegno di 5 investitori grazie ai quali ha già raccolto oltre 4 milioni di euro.

All’inizio del 2023 è stata costituita ALBA Robot Sagl, società Allelica sussidiaria con sede in Ticino, Svizzera. Quest’ultima, grazie a brevetti svizzeri esclusivi e a un team esperto, sviluppa una soluzione B2B integrata con tecnologie di guida autonoma, assistita e da remoto per le strutture sanitarie, tra cui case di cura, case di riposo, ospedali e cliniche private.

5.Allelica

Allelica offre l’analisi del DNA grazie a un sistema di intelligenza artificiale che sfrutta il sistema del Polygenic Risk Score. Cosa vuol dire? La piattaforma, sicura e affidabile, restituisce un punteggio di rischio poligenico, fornendo ai sistemi sanitari e ai laboratori clinici strumenti all’avanguardia per ridurre l’impatto delle malattie croniche attraverso la medicina genomica. Il punteggio di rischio poligenico (PRS) èuno strumento statistico che serve a stimare il rischio genetico di un individuo per una particolare malattia o tratto.

Più che una startup questa azienda è ormai una scaleup, fondata nel 2017 da un team di ricercatori dell’University of Oxford e Università di Roma La Sapienza. Ad oggi la società ha chiuso due round di investimento entrambi guidati da Pi Campus: nel 2018 (pre seed) e nel 2021, per una cifra pari a 1,8 milioni.

6.Altilia

Anche Altilia è una PMI, nata nel 2010 dall’idea di un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Calcolo e Reti ad alte prestazioni (ICAR) di Rende (provincia di Cosenza). Il suo core business si basa sullo sviluppo di tecnologie semantiche in grado di estrapolare conoscenze e informazioni dai dati presenti sulle pagine web e sui documenti elettronici pubblicati su internet ma anche nelle intranet aziendali.

Ha chiuso un round di 3 milioni nel 2021 guidato da Cdp Venture Capital. Gartner l’ha menzionata nella sua “Market Guide on Intelligent Document Processing”.

7.Asc27

ASC27, opera nel campo dell’Intelligenza Artificiale e della cybersecurity. Nonostante sia ancora in fase di startup, come sottolineano i suoi founder, l’azienda è strutturata per lavorare e cooperare con grandi imprese e governi.

La sua AI Asimov è in grado di “leggere, scrivere, creare, imparare e rispondere” e può essere usata, ad esempio, per assicurare la sicurezza delle persone mentre viaggiano, estrapolare informazioni salienti dal web, generare contenuti in modo automatico replicando lo stile di un autore o di una testata giornalistica e molto altro ancora.

Nel 2021 ha vinto il premio come miglior soluzione tecnologica lanciato da Telsy, Lazio Innova e Regione Lazio grazie al prodotto AI Blackbox; mentre nel 2022 ha vinto il primo premio, categoria eHealth, nel contest Noovle Cloud Challenge organizzato da TIM, Noovle e Google Cloud.

8.Contents.com

Contents.com offre una piattaforma di AI Generativa per semplificare e rendere più performante la creazione di contenuti. Tra le abilità di questa intelligenza artificiale c’è la creazione di copy per l’advertising, contenunti multilingue e/o multimediali, testi per prodotti ecommerce, siti web e altro ancora.

La proposta, one shot oppure ad abbonamento, si rivolge sia al singolo blogger sia ai team che si occupano di marketing e alle web agency, arrivando fino alle grandi aziende. Tra i suoi clienti Contents.com cita ad esempio IKEA, NETGEAR e Accenture.

Il sistema non si propone di “sostituire” i creativi ma piuttosto di dare loro una mano per ottimizzare il proprio lavoro. La startup ha sede a Milano ed è stata fondata nel 2021 da Massimiliano Squillace, noto imprenditore seriale nel mondo digital.

Il primo round di finanziamento ha visto Contents.com raccogliere 5 milioni di euro (nel 2021) con il coinvolgimento di Gellify e Sinergia Venture Fund. Lo scorso anno invece c’è stato un aumento di capitale da 1 milione di euro guidato dal Fondo Rilancio Startup di Cdp venture capital.

9.Dedalo AI

Dedalo AI promette di aiutare a ridurre gli sprechi di energia legati al cattivo uso dei dispositivi da parte degli utenti finali. Il 70% delle emissioni di Internet, infatti, può essere attribuito proprio a smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici personali. Dedalo Ai è nata solo nel 2022 ma ha già un prodotto funzionante. Uno strumento di misurazione dei software che usa un algoritmo di intelligenza artificiale per analizzare statisticamente il codice, indipendentemente dal dispositivo.

Il funzionamento dello strumento è davvero immediato: basta un clic per importare i dati dalle analisi web del cliente come:

  • tipo di dispositivi hardware che hanno visitato il sito web
  • browser usato
  • tempo trascorso per ogni visita
  • posizione dei dispositivi

L’algoritmo calcola il consumo energetico, mentre grazie alla posizione del dispositivo si recupera l’intensità dell’impronta di carbonio nell’area specifica in cui viene usato.
Successivamente, l’AI genera un report sulle emissioni di CO2 da usare per migliorare il proprio punteggio ESG (Environmental, Social, Governance).

10.Flamel

Flamel è una startup innovativa che si concentra sull’implementazione di strumenti in grado di raccogliere e analizzare le conversazioni digitali. Obiettivo: comprendere il mood dei consumatori per rivelare le ragioni profonde dei loro comportamenti. In questo modo le aziende ottengono informazioni e insight molto preziosi sia per posizionarsi meglio sul mercato, sia per intercettare il proprio target, oltre che per migliorare reputazione e brand awareness,

I servizi di Flamel sono adatti non solo alle imprese ma anche agli enti, alle istituzioni e ai personaggi pubblici. Per fare un esempio, Flamel ha applicato una parte delle proprie tecnologie proprietarie al mondo dei social media, allo scopo di analizzare lo scenario che ha preceduto le Elezioni Presidenziali Americane del 2020.

11.Forequest

Forequest ha come mission quella di aiutare le aziende a cambiare il modo in cui il loro pubblico sperimenta e consuma i beni e i servizi offerti. Come? Combinando l’uso di intelligenza artificiale e psicologia in una piattaforma SaaS, che può essere aggiunta dalle aziende al proprio funnel per migliorare la conversione. Il servizio guida la strategia di crescita e di comunicazione aziendale, così da ottenere risultati di business migliori e avere successo anche nei mercati affollati.

La startup ha avuto accesso a un primo finanziamento in fase pre seed pari a oltre 195mila dollari grazie a Crunchbase, risorsa che può essere utile a trovare business angel.

12.Gymnasio

Gymnasio lavora in un settore altamente specifico: aiuta le piattaforme di yoga online a correggere le pose degli utenti in tempo reale, mentre raccoglie dati per migliorare l’interazione con i clienti e la gestione degli insegnanti.

L’idea di Gymnasio è quella di applicare la tecnologia sviluppata a diversi sport, costruendo un mondo virtuale in cui gli allenamenti, sicuri e personalizzati, siano accessibili a tutti, anche da casa.

La startup è nata nel 2021 e attualmente conta 12 dipendenti. Viene incubata dal Polihub Innovation Park & Startup Accelerator ed è stata selezionata dal quarto programma di pre-accelerazione, accelerazione e corporate entrepreneurship dell’Università Bocconi di Milano B4i.

13.iGenius

iGenius è una scaleup fondata nel 2016 a Milano da Uljan Sharka. La società ha sviluppato una tecnologia di AI che si applica alla business intelligence. Cosa fa? Permette alle imprese di prendere decisioni ragionate partendo da una piattaforma che analizza, interroga e rappresenta i dati ricavati dai sistemi informativi aziendali, che vengono raccontati alle persone in modo efficace e usando un linguaggio naturale.

A luglio 2022 iGenius ha chiuso un round da oltre 10 milioni di euro, guidato da Nova Capital e partecipato da BlackSheep Madtech Fund, VC europeo specializzato nel settore madtech (marketing, advertising, and technology). Capitali raccolti in totale dalla fondazione: 30 milioni di euro. Il team, composto da persone di 12 nazionalità diverse, lavora su 4 uffici a Milano, New York, Losanna e Londra.

14.Laya

Laya ha l’obiettivo di aiutare le PMI che lavorano in ambito B2B ad accedere a nuove opportunità commerciali, sviluppare il fatturato e ridurre i tempi di trattativa con i clienti. Aiuta cioè ad aumentare i tassi di conversione (+200%) e diminuire i costi di acquisizione commerciale (-70%) con liste di contatti di clienti altamente profilati, a partire da uno specifico target.

In che modo? Attraverso analisi personalizzate che sfruttano algoritmi basati sui modelli di intelligenza artificiale proprietari e l’accesso a grandi banche dati aziendali.

Inoltre, Laya genera un impatto positivo certificato sulla società, contribuendo con una parte del fatturato allo sviluppo di progetti per la collettività.

15.LIFEdata

LIFEdata aiuta le aziende a portare i propri processi su WhatsApp, uno dei canali business più importanti attualmente: i clienti usano già WhatsApp più di ogni altro canale (84% secondo la ricerca Censis 2022) e su WhatsApp è possibile vendere veicolando promozioni, campagne e newsletter.

LIFEdata si propone di aiutare i marketing & sales leader ad aumentare la redditività dei canali di vendita del 10-20% in ottica omnichannel. Questo perché i clienti si aspettano che tutto sia semplice, immediato e disponibile, “on demand” nel momento del bisogno.

Dopo una prima campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, con una raccolta di circa 415 mila euro, LIFEdata ne ha raccolti oltre 600mila su BackToWork.

16.Logogramma

Logogramma si occupa di intelligenza artificiale ed elaborazione del linguaggio naturale, con l’obiettivo di ideare e realizzare soluzioni innovative e applicazioni per l’interfaccia uomo-macchina. Tra le soluzioni offerte ci sono ad esempio:

  • classificatori automatici di testi e email realizzati per profilare gli utenti, fare match-making, riconoscere gli intenti eccetera;
  • motori di ricerca semantici a partire dall’analisi dei testi, sfruttando tecnologie di Natural Language Processing e Machine Learning con un approccio language-based;
  • suite di applicazioni per le imprese, per gestire in maniera automatica operazioni di front e back office.

Il team vanta una decennale esperienza maturata nell’ambito della ricerca accademica e dello sviluppo di soluzioni IT e ha già stretto diverse partnership prestigiose, ad esempio con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con l’Università degli Studi di Catania e con Campania NewSteel – Incubatore certificato.

17.MAIS

MAIS ha sviluppato SMAIRTHERO, la prima piattaforma di Intelligenza Artificiale capace di monitorare la salute delle persone con una precisione del 99,9%. Cosa fa SMAIRTHERO:

  • usa l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale per monitorare e rendere fruibili i dati sanitari;
  • legge e analizza i dati provenienti da smart device indossabili e da grandi banche dati, supportando la diagnosi dei medici;
  • raccoglie i dati di ogni individuo e crea un gemello digitale, imparando a conoscere perfettamente il paziente e le risposte del suo corpo a sforzi e sollecitazioni;
  • previene e segnala disturbi come il Covid o l’insorgere di problematiche gravi, dovute a un aumento di stress o affaticamento. Individua disturbi come il Covid o problematiche gravi dovute a un aumento di stress o affaticamento.

La tecnologia è rivolta ad aziende con lavoratori operanti in solitaria o in ambienti ad alto rischio, eserciti, strutture ospedaliere con pazienti cronici, enti che vigilano su anziani e persone fragili.

18.Mopso

Mopso è una startup di Milano nata per sviluppare soluzioni, dedicate ai clienti bancari e finanziari, che semplificano le procedure di antiriciclaggio. Grazie a Mopso questi soggetti possono essere sempre in regola senza subire un “appesantimento burocratico” e lavorativo. I suoi strumenti si chiamano Brain e Amlet:

  • il primo valuta il rischio di riciclaggio aiutando banche e istituti finanziari a individuare transazioni sospette e clienti ad alto rischio;
  • il secondo rende i dati di adeguata verifica “portabili” e riutilizzabili all’interno di un ecosistema di intermediari.

Mopso controlla e verifica le informazioni personali, creando uno standard per scambiarle e condividerle tra istituzioni finanziarie. I suoi punti di forza sono l’efficacia nell’individuare i modelli di riciclaggio di denaro, l’efficienza nell’analisi dei report e la facilità di integrazione con i processi esistenti. Mopso è progettato da specialisti dell’AML (Anty Money Laundering) per specialisti AML usando l’Intelligenza Aritficiale.

19.PatchAI

PatchAI è una startup fondata nel 2018 a Padova da Alessandro Monterosso. A partire da una piattaforma che si basa su un sistema di intelligenza artificiale, l’azienda dà vita a un assistente virtuale empatico che ricorda ai pazienti quando è il momento di prendere i farmaci o di iniziare i trattamenti medici.

Si tratta della prima piattaforma cognitiva per la raccolta e l’analisi predittiva in forma conversazionale dei dati riportati dai pazienti nei trial clinici. Usa tecnologie quali Intelligenza Artificiale e Machine Learning e integra un assistente virtuale empatico costruito su IBM Watson. Il suo obiettivo è migliorare l’intera esperienza del paziente, portando a migliori risultati di salute e riducendo i tempi e i costi dei trials.

Nel novembre 2021 PatchAI è stata acquisita da Alira Health, azienda sanitaria internazionale la cui missione è umanizzare l’assistenza sanitaria e le scienze della vita in collaborazione con i pazienti.

20.Pixies

Pixies è una startup romana fondata nel 2020 da Andrea Saliola e Pier Paolo Ceccaranelli. Il suo prodotto di punta è un robot alimentato a energia solare in grado di raccogliere e differenziare i rifiuti urbani grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale. Pixies nel 2021 ha ricevuto il premio “Migliore startup innovativa giovani” di Confindustria e poco più di un anno fa ha chiuso un round pre seed da 180 mila euro sottoscritto da Cdp venture capital, Lventure e Key capital.

Nel futuro Pixies prevede di scalare su più segmenti, dalla ricarica mobile al last mile delivery, passando per la data analytics, effettuata grazie al robot mobile che naviga nella città. Cosa significa? Che il robot Pixies, grazie a semplici modifiche, è in grado di raccogliere non solo i rifiuti ma anche informazioni sull’ambiente che lo circonda, supportando lo sviluppo delle smart cities.

21.Screevo.ai

Screevo.ai ha sviluppato un vero e proprio “assistente vocale intelligente” con l’obiettivo di consentire alle aziende di controllare con la voce macchine, computer e software.

La startup nasce nel 2021 da un’idea di Domenico Crescenzo e il suo uso permette ai professionisti del settore manifatturiero e della logistica di risparmiare fino al 40% del tempo, ottimizzando i processi di inserimento dei dati.

Secondo le stime di Screevo.ai, infatti, tecnici e operatori impiegano circa 800 ore ogni anno per inserire i dati in pagine, fogli di calcolo o sistemi software. Gli assistenti vocali di Screevo automatizzano queste operazioni, permettendo a operatori e tecnici di concentrarsi sui compiti a maggiore valore aggiunto.

Screevo usa algoritmi di natural language understanding (NLU) e di robotic process automation (RPA). Nel 2021 l’azienda è stata selezionata da LVenture per il suo programma di accelerazione e ha chiuso un round da 500 mila euro sottoscritto da Boost VC.

22.Translated

Translated non è una startup ma una PMI che da oltre 20 anni offre traduzioni professionali create da esperti con il supporto della tecnologia e dell’AI, così da ottimizzare tempi e costi. Translated ha creato un fondo chiamato Pi Campus, per reinvestire i profitti in startup promettenti e far crescere nuovi talenti.

Negli ultimi 5 anni la società è cresciuta a un ritmo costante, aumentando la produzione da una media di 180.000 traduzioni nel 2015, a 360.000 nel 2018.

Translated ha ricevuto diversi premi, come il TAUS Innovation Contest. Nel 2015, la Commissione europea ha premiato Translated per MateCat, considerato uno dei migliori progetti di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale degli ultimi 7 anni. Nel 2017, il Financial Times ha inserito Translated tra le aziende a più rapida crescita in Europa.

23.Vedrai

Vedrai offre un ecosistema basato su AI adatto alle piccole e medie imprese. Il suo sviluppo, dal 2020 anno della fondazione, è stato veloce: in due anni è passata da 3 a 150 dipendenti, ha raccolto capitali per 45 milioni di euro e sta creando un polo incentrato sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

Vedrai infatti è una startup AI che sviluppa soluzioni di Intelligenza Artificiale a supporto delle PMI. Fondata nel 2020 da Michele Grazioli, è attivamente impegnata ad aggregare tutte le competenze necessarie a sviluppare al meglio il settore, attivando joint venture e acquisizioni. Nel 2022 ad esempio ha acquisito il 60% di Indigo.ai, piattaforma pensata per sviluppare chatbot e interfacce conversazionali senza bisogno di scrivere codice.

Altra acquisizione andata a buon fine è quella di Premoneo, realtà che si è occupata per 5 anni di software di Intelligenza Artificiale per la determinazione di prezzi, previsioni aziendali e segmentazione di mercato.

24.Wordlift

La piattaforma di Wordlift serve a ottimizzare il posizionamento dei siti web sui motori di ricerca. Può sembrare un’attività non in linea con molte altre startup AI ma il punto non è tanto quello che fa ma come lo fa. Analizza le pagine web relative ad articoli o prodotti commerciali per arricchirle e trasformarle in uno strumento di conoscenza che dialoga con i motori di ricerca e con le applicazioni interne all’azienda.

Wordlift può essere usato durante la scrittura dei testi per migliorarli, perché offre suggerimenti per aggiungere immagini libere dai diritti adeguate ai contenuti, aiuta a inserire i tag migliori, suggerisce link e contribuisce ad arricchire gli articoli con timeline, mappe e simili.

A gennaio 2022 ha ottenuto un finanziamento di 800 mila euro da Primo Ventures.

25.Zulla

Zulla offre un sistema di copywriting basato su AI come fanno anche diverse altre startup AI. L’idea è quella di aggiungere alla propria squadra, visto che la scrittura di contenuti fatti bene è un lavoro a più mani, un aiuto che consenta di ottenere risultati di qualità in meno tempo, aumentando efficacemente il traffico organico.

Il sistema può essere usato sia per scrivere nuovi contenuti sia per migliorare i contenuti esistenti. Basta inserire poche righe di abstract e la piattaforma genera un contenuto nuovo e originale. Zulla è multilingua, ottimizzato per la SEO, facile da usare e in grado di scrivere testi per annunci pubblicitari, blog post, e-commerce e molto altro.

Cosa ne pensi della nostra panoramica di Startup AI? Se sei interessato a questo mondo leggi anche Diffusione tra le startup dell’AI, cosa devi sapere

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