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Media monitoring: cos’è, a cosa serve, come si fa

Il Media monitoring è una tecnica finalizzata a individuare e analizzare le parole che gli utenti del web citano più spesso in relazione alla tua impresa, ai suoi prodotti e ai suoi servizi e, in misura ancora più diffusa, comprendere che cosa ne pensano di un determinato oggetto di indagine. L’obiettivo di questa pratica è …

Il Media monitoring è una tecnica finalizzata a individuare e analizzare le parole che gli utenti del web citano più spesso in relazione alla tua impresa, ai suoi prodotti e ai suoi servizi e, in misura ancora più diffusa, comprendere che cosa ne pensano di un determinato oggetto di indagine.

L’obiettivo di questa pratica è intuibilmente quello di cercare di ascoltare il pensiero dei clienti attuali e potenziali e, attraverso il patrimonio di dati così alimentato, ottenere informazioni utili per alimentare i propri comportamenti futuri.

Proviamo a scoprire che cos’è il Media Monitoring, a cosa serve e come si fa!

Cos’è il Media monitoring

Come abbiamo ricordato in apertura di questo approfondimento, fare Media monitoring significa monitorare i contenuti che vengono utilizzati dalle persone per parlare di un’azienda o di un servizio.

Si tratta di un’attività complessa che coinvolge diverse tecniche e numerosi strumenti e che, come tale, viene effettuata da professionisti del settore, in grado di monitorare correttamente i canali in cui è possibile riscontrare la presenza dei propri clienti attuali e potenziali e intercettare le loro parole.

Sempre in termini di definizione del Media monitoring, parliamo invece di Media intelligence per riferirci a quell’insieme di attività che ha come obiettivo proprio quello di raccogliere i dati da diverse fonti (social network, forum, blog, recensioni, ecc.) da utilizzare poi per le nostre analisi più puntuali.

Ancora diverso è il concetto di Press Monitoring, il monitoraggio della stampa locale, nazionale, specializzata o generalista, un’attività finalizzata alla sola comprensione di cosa l’opinione pubblica pensa nei confronti di un determinato argomento sui giornali, escludendo però tutti gli altri media e gli altri mezzi di comunicazione. Un tempo, peraltro, questa attività era una sorta di taglia e incolla, con cui gli analisti andavano a caccia di notizie su un determinato brand su giornali e riviste, per poi ritagliare gli articoli di interesse e incollarli in quaderni.

È evidente che se l’attività di Press Monitoring poteva essere efficace qualche tempo fa, quando la carta stampata era l’unico mezzo di comunicazione disponibile o, comunque, quello prevalente, oggi non è più così.

Per certi versi, dunque, il Media Monitoring è una sorta di evoluzione del Press Monitoring, che si differenzia non solamente per i diversi canali su cui si concentra, bensì anche sui diversi strumenti che è possibile utilizzare.

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Perché fare Media monitoring: i principali vantaggi

Con questa breve sintesi, è lecito cercare di capire quali siano i principali vantaggi del fare Media monitoring.

Sebbene sia probabilmente già chiaro a questo punto del nostro approfondimento, rileviamo come fare Media monitoring sia una pratica fondamentale per conoscere meglio il tuo pubblico e come si comporta.

Analizzando più nel dettaglio il tuo pubblico di clienti attuali e potenziali potrai infatti:

  • comprendere il pubblico target: fare Media Monitoring ti permetterà di avere una visione più completa delle esigenze e dei desideri del tuo pubblico target, elementi informativi fondamentali per sviluppare una proposta che possa attirare nuovi clienti e fidelizzare quelli attuali. Potrai così individuare i motivi per cui il pubblico è soddisfatto e quali sono le eventuali criticità che devi risolvere;
  • misurare il livello di autorevolezza e reputazione del tuo brand sul mercato: monitorare i Media ti aiuterà a individuare e gestire rapidamente le eventuali crisi o riscontri negativi, salvaguardando la reputazione del proprio brand;
  • scoprire nuovi trend e opportunità: il monitoraggio costante ti permetterà di individuare tendenze emergenti e nuove opportunità di mercato, garantendoti così un posizionamento sempre più efficace;
  • analizzare i tuoi concorrenti: il Media Monitoring ti permetterà di mantenere un’osservazione puntuale sulla concorrenza. Potrai così osservare le strategie dei tuoi concorrenti, capire che cosa sta funzionando per loro e cosa no, e di conseguenza adattare il tuo approccio per colmare i gap con i competitor e sviluppare nuovi vantaggi competitivi;
  • migliorare il servizio clienti: tra gli altri vantaggi, ricordiamo come il Media Monitoring possa permetterti di interagire con i clienti, intercettando prontamente i commenti e risolvendo i loro problemi, migliorando la percezione del brand e alimentando la costruzione di relazioni di fiducia;
  • mitigare i rischi: nessuna azienda è immune dai rischi e questo – che ti piaccia o no – vale anche per la tua. Ecco dunque che monitorare le menzioni che riguardano la tua azienda, e tenere d’occhio quello che i concorrenti stanno facendo e dicendo, ti potrà aiutare a contenere gli effetti degli imprevisti.

Come fare Media monitoring

Il primo passo da compiere se sei interessato a fare Media monitoring è certamente quello di definire la strategia e capire cosa vuoi ottenere da questa attività.

Ecco dunque che lo step d’esordio sarà quello di individuare il tuo Perché?, ovvero stabilire che cosa vuoi monitorare. Vuoi capire qual è l’immagine del tuo brand agli occhi dei clienti potenziali? Oppure vuoi sapere qual è il feedback legato all’utilizzo che i clienti attuali hanno avuto di uno specifico prodotto?

Evidentemente, a seconda degli obiettivi che ti poni, sarà ben diverso l’approccio da porre durante l’attività di Media intelligence.

Nel far ciò, ti consigliamo di prenderti tutto il tempo necessario, senza avere alcuna fretta: l’accorta definizione di questa fase ti permetterà infatti di procedere in modo più efficace e celere verso quelle successive.

Il proprio brand

Nel Media Monitoring si può iniziare con l’ascoltare le menzioni sul proprio brand, includendo in tale novero tutte le ortografie o gli eventuali acronimi. Così facendo riuscirai a capire quale copertura mediatica stai conseguendo, chi sta parlando di te e in che termini.

I concorrenti

Che si sia nuovi arrivati nel settore o leader, poco cambia: non siamo soli sul mercato. Comprendere i punti di forza e di debolezza dei tuoi concorrenti ti aiuterà a sviluppare una strategia competitiva migliore, rendendola un vero e proprio pilastro di ogni organizzazione di successo.

Il settore

In aggiunta al monitoraggio del tuo brand e dei tuoi concorrenti, abbi cura anche di monitorare il tuo settore, poiché è questo uno dei primi passi per il successo di un’azienda.

I partner

Nessuna azienda è immune ai rischi e più partner hai, più sei esposto. Pensa a quello che potrebbe accadere se uno dei tuoi fornitori chiave dovesse essere dichiarato colpevole di qualche grave misfatto. Prima di stringere partnership, utilizza il Media Monitoring per saperne un po’ di più sui potenziali partner.

Dove ascoltare: le fonti del Media Monitoring

Una volta pianificati questi intenti, dovrai anche comprendere quali siano le fonti più convenienti per la tua attività di Media monitoring.

Evidentemente, con la mole di informazioni che ci sommerge ogni secondo, raccogliere l’intera copertura della tua organizzazione potrebbe sembrare un compito impossibile, soprattutto se la tua azienda è particolarmente nota e alimenta un costante flusso di menzioni.

In ogni caso, i tool che puoi usare per fare Media Monitoring sono oggi così avanzati che, probabilmente, riusciranno a intercettare buona parte delle citazioni che ti interessano su:

  • canali online: buona parte delle citazioni sulla tua azienda si concentrerà prevalentemente sui canali online. Dunque, è proprio da qui che dovrebbe partire la tua attività di Media Monitoring;
  • stampa cartacea: anche se il Media Monitoring viene effettuato in prevalenza online, in realtà il monitoraggio dei media non può certamente dimenticare le sue radici e scordare l’importanza di giornali e riviste, che costituiscono ancora oggi buona parte delle fonti tra i media, anche se molto dipende dal pubblico di destinazione;
  • trasmissioni tv: nonostante la flessione dei dati che la riguardano, la televisione ha ancora una notevole influenza sulla percezione pubblica. I più avanzati software di monitoraggio mediatico riescono a comprendere se si sta parlando di te in tv o nelle radio attraverso trascrizioni vocali-text all’avanguardia;
  • social media: un ruolo di grande rilievo è poi svolto dai contenuti social, che si tratti di testo o video. È proprio sui social media che si può fare in modo molto efficiente l’ascolto sociale, scoprendo quali contenuti sono veicolati e che copertura hanno.

media monitoring vantaggi

Comprendere come valutare i risultati

Prima di lanciare un’attività di Media Monitoring è necessario predisporre i KPI che dovresti monitorare al fine di valutare i tuoi sforzi e comprendere se il monitoraggio dei media stia riscuotendo o meno il successo sperato.

Un molto molto semplice è quello di monitorare l’evoluzione del numero di citazioni sulla tua azienda, soprattutto se ritieni che nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli!

Evidentemente, si tratta di una metrica piuttosto grossolana, da cui potrai tuttavia partire, per poi declinare i KPI più importanti sulla base degli obiettivi che si sei posto qualche paragrafo fa.

Influenzare la copertura mediatica

L’attività di Media Monitoring non è necessariamente passiva e, dunque, non si deve certamente limitare a monitorare quel che accade sui media.

Una volta che avviata, potrai infatti decidere di personalizzarla sviluppando positive relazioni con gli stessi media, comprendendo quali ti convenga contattare. Per esempio, se ritieni che un giornalista stia scrivendo frequentemente sui tuoi concorrenti, puoi contattarlo e condividere con lui cosa fai e in che modo lo fai diversamente dai competitor. Se trovi un giornalista che ha scritto di te e l’ha fatto in modo negativo, puoi contattarlo e condividere come puoi fargli cambiare idea, e così via.  

Chi dovrebbe fare Media Monitoring?

Ma a chi si rivolge un’attività di Media Monitoring? Tutti possono trarne beneficio o no?

In generale, l’attività di Media Monitoring si rivolge a:

  • grandi imprese
  • PMI
  • Start up
  • Associazioni
  • Organizzazioni no profit
  • Pubbliche amministrazioni
  • Agenzie di pubbliche relazioni
  • e tanto altro ancora!

In misura più ampia, non è errato affermare che chiunque abbia delle interazioni con il pubblico (clienti, investitori, donatori, volontari, ecc.) e si preoccupi  della reputazione e della percezione pubblica, dovrebbe aver necessità di un’attività di monitoraggio dei media.

Strumenti per il Media Monitoring

Se sei interessato a fare Media Monitoring in prima persona (noi ti consigliamo di scriverci qui!) sappi che esistono diversi strumenti che ti aiuteranno in questo compito e che la scelta di quelli da usare dipenderanno da diversi fattori come, ad esempio, il costo e le esigenze di monitoraggio.

Se per esempio hai un budget ridotto, prendi in considerazione l’idea di creare dei Google Alerts per monitorare la copertura delle notizie online. Sappi però che il servizio non è precisissimo e che potresti perdere più della metà  delle informazioni che ti riguardano (o riguardano il tuo settore, i tuoi concorrenti e i tuoi partner) rispetto a quanto potresti intercettare con gli strumenti professionali.

In aggiunta a ciò, ci sono anche dei tool che potrai usare per il Social Media Monitoring: da Hootsuite a Brandwatch Consumer Research, da IFTTT a BuzzSumo, da YouScan e Brand24, hai un bel ventaglio di alternative a tua disposizione.

Naturalmente, gli strumenti di Media Monitoring a pagamento ti forniscono molti elementi informativi in più, come le funzionalità di reporting integrate che facilitano la condivisione dei risultati in azienda, coperture più pertinenti, molteplici fonti, e così via.

Rimane poi la possibilità di rivolgersi a un’agenzia specializzata a cui delegare le attività di Media Monitoring professionale: per saperne di più, contattaci qua!

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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