fbpx
TeamDifferent promuove la salute mentale sul lavoro

TeamDifferent promuove la salute mentale sul lavoro

Secondo recenti stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono circa 300 milioni le persone che, nel mondo, soffrono di depressione a causa del loro impiego. Una situazione purtroppo ben presente anche in Italia, dove il livello di serenità di dipendenti e collaboratori è piuttosto basso

Obiettivo della startup TeamDifferent è quello di favorire il benessere psicologico nei luoghi di lavoro, attraverso un’adeguato monitoraggio, la valutazione del rischio stress lavoro-correlato e la messa in campo di interventi mirati dove serve. Ma non solo.

Il tema della salute mentale in azienda continua a essere molto importante, e porta con sé diversi problemi sociali, tra cui uno in particolare: nel mondo del lavoro c’è un enorme allarme burnout. 

Nel nostro paese solo il 4% delle persone è soddisfatto del proprio lavoro. Il 49% dei lavoratori vive uno stress cronico dovuto all’impiego e il 45% è profondamente insoddisfatto della sua vita lavorativa (fonte: Gallup). 

Inoltre, negli ultimi mesi continuiamo a leggere notizie legate a professionisti e neolaureati che letteralmente rinunciano al posto di lavoro per essere più felici. Certamente le ragioni sono spesso legate alla retribuzione incongrua o all’impegno eccessivo, ma non solo. In tanti fuggono dal luogo di lavoro perché compromette la salute mentale.

La proposta di TeamDifferent

A breve sarà online la piattaforma di TeamDifferent, un SaaS di risk management che consente alle imprese di monitorare il livello di stress emotivo, serenità e benessere delle persone, guidando le aziende a prendere decisioni più consapevoli. Cosa molto importante, se rilevate delle criticità, la piattaforma consente alle persone di prenotare una call di supporto psicologico online.

L’azienda (datore di lavoro, HR, People & Culture Manager) adotta la piattaforma di TeamDifferent su subscription. In questo modo può raccogliere costantemente tutta una serie di dati (in vari modi, tra cui il feedback delle persone) e ottenere indicatori specifici incentrati sul benessere emotivo dei lavoratori.

I dati sono ovviamente rilasciati in forma anonima, ma lato dipendente l’algoritmo conosce il trend e la situazione di ognuno. Rilevate delle criticità, è necessario che l’azienda intervenga, dunque la piattaforma invita il lavoratore a prenotare una call di supporto psicologico, che si svolge ovviamente online e può essere schedulata nell’area dedicata.

Millennials e Generazione Z i più colpiti

In troppi sono ancora immersi in una cultura tossica del lavoro, per cui sembra spesso impensabile staccare la spina, commettere un errore senza subire gravi conseguenze, o dedicare al lavoro solo una parte del proprio tempo. Ciò che stupisce, però, è che a soffrire maggiormente di problemi mentali legati al proprio impiego siano i più giovani.

Sono stanchi, poco coinvolti e tremendamente stressati, tanto da essere disposti a rinunciare al “lavoro sicuro” (tanto caro a mamma e papà) pur di ritrovare la serenità. Non è un caso che il 59% dei Millennials e il 58% degli Zers abbia problemi di burnout. Inoltre il 47% è esausto dal lavoro e il 46% è perennemente affaticato (fonte: Indeed).

Che cosa rende infelici i giovani lavoratori?

Ancora una volta, a fare la differenza è l’attenzione al benessere delle persone da parte delle imprese. In molti casi, i team members lamentano:

  • uno scarso bilanciamento vita-lavoro,
  • poca flessibilità su orari e luoghi di lavoro,
  • un clima rigido e autoritario,
  • un sistema di gestione delle mansioni scarso o inadatto.

A fare le spese di queste mancanze non sono solo i talenti che scelgono di ricominciare da zero o passare a imprese più sane e positive, ma forse soprattutto le aziende, che non riescono a trovare personale qualificato e a mantenere in casa le risorse umane. 

Certamente un buon punto di partenza sono i benefici dati dal welfare aziendale e dai vantaggi fiscali a favore dei datori di lavoro, ma non è abbastanza.

Quello che bisogna fare è iniziare a occuparsi delle persone e mettere la loro felicità al primo posto. Riconoscere che individui stanchi e demotivati non possono essere produttivi e che le organizzazioni hanno ormai una vera responsabilità sociale verso le persone e il loro benessere psicologico.

La community di TeamDifferent

Nata a inizio 2022, TeamDifferent può già contare su una community che produce contenuti e iniziative mirate, per avere un impatto positivo sulla società a partire dall’ambiente di lavoro: contenuti media, eventi, talk, iniziative di impatto. 

«Siamo molto attivi da questo punto di vista – ha commentato Lorenzo Tedeschi, co-fondatore della startup insieme a Riccardo Ciciriello e Felice Paparusso –. Sta per partire un’importante maratona di eventi dedicati alla salute mentale sul lavoro proprio questa primavera. Tra l’altro, siamo da poco entrati a far parte di Social Innovation Teams, realtà fondata nel 2011 che mette insieme persone e organizzazioni impegnate nella creazione di progetti imprenditoriali che abbiano un impatto positivo sulla società e l’ambiente. Siamo molto contenti di come TeamDifferent sta crescendo e sta offrendo il suo contributo per il benessere nel mondo del lavoro. Siamo sicuri sarà un modo concreto di darsi da fare per arginare il trend di ansia e stress dovuti al proprio impiego, soprattutto tra i più giovani».

CATEGORIES

COMMENTS

Wordpress (0)
Disqus ( )