L’arte di trovare un co-founder per la tua startup. I consigli di Y Combinator

Avviare una startup è un’impresa stimolante ma anche piena di ostacoli. Dietro ogni storia di successo c’è spesso un team affiatato, e raramente un solo fondatore. Per questo motivo, uno dei consigli più ricorrenti da parte degli esperti di Y Combinator – il più influente acceleratore della Silicon Valley – è semplice quanto essenziale: trova un co-founder.
Secondo Harge Tagger, Group Partner di YC, avere un co-fondatore non è solo utile: è spesso ciò che fa la differenza tra fallimento e successo. Vediamo perché, come trovarlo, e soprattutto come mantenerlo.
Perché serve un co-founder?
Ci sono tre motivi principali per cui un co-founder è un vantaggio competitivo:
1. Condivisione del carico di lavoro:
Lanciare una startup è un lavoro a tempo pieno, anzi, molto più che full-time. Le ore non bastano mai e le attività si accumulano. Con un co-founder, non solo si raddoppiano le forze, ma si moltiplica l’efficacia. Le competenze si completano, le decisioni si affinano grazie al confronto, e il lavoro migliora in qualità.
2. Supporto emotivo:
Il percorso imprenditoriale è una montagna russa. Tra euforia e disperazione, è fondamentale avere qualcuno con cui condividere le difficoltà. Un co-founder può diventare un vero e proprio “partner di resilienza”, capace di sostenerti nei momenti critici e motivarti quando serve.
3. Credibilità e fundraising:
Gli investitori vedono le startup con più fondatori come più stabili e affidabili. Nessuno vuole scommettere su un “solo eroe”, perché tutti sanno che prima o poi si arriva a un punto in cui servono più menti e più mani. Avere un co-founder è un segnale positivo per chi deve decidere se finanziare il tuo progetto.
Quando è il momento giusto?
Uno degli errori più comuni è rimandare. Spesso i founder aspettano di avere “l’idea perfetta” prima di cercare un partner. Ma la verità è che i migliori co-founder si trovano ancora prima di iniziare, o comunque nei primi stadi.
Tagger sottolinea che è fondamentale coinvolgere qualcuno quando si sta ancora costruendo la visione, non dopo. Un co-founder dovrebbe essere parte del processo creativo, non solo un esecutore. Meglio ancora se si ha già un rapporto di fiducia, magari costruito in precedenza (in università, al lavoro, o in altri progetti).
Cosa cercare in un co-founder
La complementarità è la chiave. Un ottimo co-founder non è una copia di te, ma il tuo “opposto strategico”. Se sei tecnico, cercane uno orientato al business; se sei visionario, cercane uno operativo. Oltre alle skill, però, ci sono altri elementi da valutare:
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Etica del lavoro: scegli qualcuno che abbia la stessa motivazione e disponibilità a sacrificarsi.
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Comunicazione: essere in grado di parlarsi apertamente è fondamentale, soprattutto nei momenti critici.
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Allineamento di valori: non serve pensarla allo stesso modo su tutto, ma avere una visione condivisa sul perché si sta costruendo quell’azienda è essenziale.
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Fiducia: sembra banale, ma se non ti fidi completamente del tuo co-founder, è meglio non iniziare.
Dove trovarlo?
Se non hai già qualcuno in mente, puoi cominciare frequentando ambienti fertili: hackathon, eventi di networking, community online come Indie Hackers o forum universitari. Y Combinator consiglia anche di “costruire in pubblico”, cioè condividere il tuo percorso e le tue idee sui social o nei blog. Questo può attrarre persone che condividono la tua visione e vogliono farne parte.
Un altro approccio è partecipare a programmi di pre-accelerazione o startup school, dove l’obiettivo è proprio quello di formare team e testare idee insieme.
Come capire se funziona
Fare team con qualcuno non è una decisione da prendere alla leggera. È meglio testare la relazione in anticipo, come in un “periodo di prova”. Inizia con un side project, magari qualcosa di semplice ma che richieda collaborazione, decisioni rapide e gestione dello stress. Se sopravvivete insieme a questo test, siete sulla buona strada.
Alcuni segnali che indicano che il co-fondatore è quello giusto:
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Condividete successi e fallimenti senza incolparvi a vicenda.
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Riuscite a prendere decisioni difficili insieme.
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I vostri punti di forza e debolezza si bilanciano naturalmente.
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Vi rispettate anche quando siete in disaccordo.
Come mantenere una relazione sana
Il rapporto tra co-founder è come un matrimonio. Serve cura, comunicazione e rispetto. Alcuni consigli chiave:
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Condividete le responsabilità ma definite i ruoli: evitare la confusione aiuta a lavorare meglio.
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Parlate regolarmente (anche dei problemi): meglio affrontarli subito che lasciare che crescano.
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Usate strumenti chiari per la governance: patti parasociali, equity agreements, vesting. Non sono solo formalità, ma strumenti per proteggere entrambi.
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Celebrate i successi, anche quelli piccoli: rafforzano il legame e motivano nei momenti difficili.
E se non funziona?
A volte, nonostante tutti gli sforzi, la collaborazione non decolla. È importante essere onesti e affrontare la questione in modo maturo. Sciogliere una partnership in modo civile può salvare l’amicizia, l’azienda (se uno dei due resta a bordo) e la reputazione di entrambi.
YC suggerisce sempre di inserire una clausola di vesting sulle quote, così che, se un co-founder lascia presto, non rimanga con una parte sproporzionata della società.