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Le 12 defence tech europee pronte a diventare unicorni

Nel 2025, la difesa si è affermata come il settore tecnologico in più rapida espansione in Europa. Le startup che sviluppano droni, software militari e tecnologie per la sicurezza hanno raccolto oltre 3,5 miliardi di euro solo nei primi mesi dell’anno, piazzando il comparto tra i tre più finanziati in assoluto, dietro a data center e agenti AI.

Due aziende hanno già raggiunto lo status di unicorno: la tedesca Quantum Systems, specializzata in droni, grazie a un round da 160 milioni di euro guidato da Balderton Capital, e la portoghese Tekever, attiva nel settore dei droni per sorveglianza, che ha raccolto 70 milioni di euro da Baillie Gifford e dal Nato Innovation Fund. La terza, Helsing, ha toccato il miliardo già nel 2023.

Ma chi saranno i prossimi unicorni europei della difesa? Secondo un’analisi di Sifted, ci sono 12 nomi da tenere d’occhio.

PhysicsX – Londra, UK | Valutazione stimata: circa $1bn

Con sede a Londra, PhysicsX è vicinissima al traguardo del miliardo di dollari di valutazione. La startup sviluppa una piattaforma AI per la progettazione di componenti in ambito manifatturiero, con applicazioni anche nella difesa. Nel giugno 2025 ha chiuso il più grande round UK dell’anno nel settore, una Serie B da 135 milioni di dollari guidata da Atomico. Collabora con Siemens e Microsoft per integrare i propri modelli nei principali software di ingegneria.

Harmattan – Parigi, Francia | Valutazione stimata: nd

Nata a Parigi nel 2024, Harmattan AI punta a rivoluzionare il settore dei droni con soluzioni a basso costo e ad alto volume, destinate a sorveglianza, addestramento e intercettazione di armi. Ha già firmato contratti governativi in Francia e Regno Unito per migliaia di unità. Il primo round da 30 milioni di dollari è stato guidato da FirstMark, con la partecipazione di Atlantic Labs. È in trattativa con Insight Partners e Dassault per un nuovo round che potrebbe portarla al miliardo.

Isar Aerospace – Ottobrunn, Germania | Valutazione stimata: $825m

Isar Aerospace, basata a Ottobrunn, sviluppa il razzo Spectrum per il lancio di satelliti. Nel giugno 2024 ha raccolto 70 milioni di dollari da Earlybird, Lakestar, Airbus Ventures e NATO Innovation Fund, arrivando a un totale di oltre 400 milioni di euro. Dopo un test di lancio fallito nel marzo 2025 (concluso in un crash controllato), l’azienda considera comunque positiva l’operazione per i dati raccolti.

ICEYE – Espoo, Finlandia | Valutazione stimata: $680m

Con base a Espoo, in Finlandia, ICEYE gestisce una delle più grandi costellazioni satellitari al mondo, fornendo dati in tempo quasi reale a clienti come la NATO, il Giappone e l’Ucraina. Solo nel 2024 ha raccolto 93 milioni di dollari ad aprile, altri 65 milioni a dicembre e 9,4 milioni da Vinci nel 2025 per consegnare tre satelliti alla Polonia. Il totale supera i 500 milioni di dollari raccolti.

Auterion – Zurigo, Svizzera | Valutazione stimata: $600m

Auterion, startup svizzera con sede a Zurigo, sviluppa il sistema operativo per far volare flotte di droni in modalità swarming. A settembre 2025 ha raccolto 130 milioni di dollari da Bessemer Venture Partners, Lakestar e Mosaic, con focus su Ucraina e Taiwan. Collabora con vari governi, tra cui USA, Germania, Paesi Bassi e UK, oltre che con altri player della difesa.

Stark – Berlino, Germania | Valutazione stimata: $500m

Fondata a Berlino nel 2024 da Florian Seibel (ex Quantum Systems), Stark sviluppa droni armati con funzionalità autonome. Ha raccolto 100 milioni di dollari da Sequoia, Peter Thiel, Project A, 8VC, In-Q-Tel e il NATO Innovation Fund. Ha acquisito Pleno, startup berlinese specializzata in navigazione autonoma, e ha avviato una linea produttiva anche nel Regno Unito.

Cambridge Aerospace – Londra, UK | Valutazione stimata: $400m

Startup britannica molto riservata, Cambridge Aerospace progetta sistemi per intercettare droni e missili da crociera. Ha già raccolto circa 100 milioni di dollari da Lux Capital, Accel e Lakestar. L’azienda punta a sviluppare una soluzione di difesa simile all’Iron Dome israeliano per il Regno Unito e altri mercati internazionali.

Unseenlabs – Rennes, Francia | Valutazione stimata: $271–407m

Unseenlabs, di Rennes, ha creato una rete satellitare in grado di tracciare navi che spengono i sistemi di localizzazione. Utilizzata per sicurezza e difesa marittima, la tecnologia è già adottata da vari governi europei. A febbraio 2024 ha chiuso un round da 61,6 milioni di euro, per un totale raccolto di oltre 112 milioni.

All.Space – Reading, UK | Valutazione stimata: $176–264m

La britannica All.Space, con sede a Reading, sviluppa terminali di comunicazione satellitare per supportare operazioni militari su terra, mare e aria. Nel 2024 ha raccolto 44 milioni di dollari da AE Industrial Partners, Seraphim Space e altri. Il range stimato di valutazione è tra i 176 e i 264 milioni di dollari.

ARX Robotics – Monaco, Germania | Valutazione stimata: $171m

La tedesca ARX Robotics, con sede a Monaco, sviluppa sistemi terrestri autonomi per scenari di addestramento realistici, con l’uso di laser e simulazioni di fuoco. Nel 2025 ha raccolto 31 milioni di euro in una Serie A, seguita da un’estensione da 11 milioni a luglio. I round sono stati guidati da HV Capital, Speedinvest e Heliad.

Destinus – Hengelo, Paesi Bassi | Valutazione stimata: $116–174m

La olandese Destinus, attiva anche in Svizzera, produce droni e velivoli autonomi. Ha recentemente acquisito la startup Daedalean per 225 milioni di dollari, rafforzando le proprie capacità di AI per droni offensivi. Fondata nel 2021, ha già fornito armamenti all’Ucraina e raccolto oltre 200 milioni di euro.

Delair – Labège, Francia | Valutazione stimata: $100–150m

Infine, la francese Delair, con sede a Labège, produce droni di fascia alta con apertura alare di tre metri, visione notturna e velocità fino a 60 km/h. I sistemi, che possono costare fino a 200mila euro, vengono lanciati tramite catapulta. Ha raccolto 25 milioni di dollari da Intel Capital nel 2018 e ha tra i soci anche Bpifrance e Andromède.

Il futuro della defence tech in Europa

L’ecosistema europeo della defence tech si dimostra sempre più dinamico e competitivo. Queste 12 startup rappresentano non solo un’opportunità economica, ma anche un cambiamento nel modo in cui l’Europa approccia la propria autonomia strategica. Con capitali sempre più consistenti e collaborazioni tra pubblico e privato, l’innovazione nella difesa si sta affermando come uno dei pilastri dell’industria tech europea del futuro.

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