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Mettersi in proprio: meglio se lasci perdere!

Lavorare in proprio offrendo i propri servizi e prodotti al mercato, fondare una startup e scalare tutte le posizioni per farla diventare un’impresa di successo, sono progetti grandiosi, ma parliamoci chiaro: non è roba da tutti. Non è vero che tutti possono mettersi in proprio e creare un’azienda da zero, ma neanche fare i liberi …

Lavorare in proprio offrendo i propri servizi e prodotti al mercato, fondare una startup e scalare tutte le posizioni per farla diventare un’impresa di successo, sono progetti grandiosi, ma parliamoci chiaro: non è roba da tutti. Non è vero che tutti possono mettersi in proprio e creare un’azienda da zero, ma neanche fare i liberi professionisti è una cosa banale. Ci sono dei requisiti che devi avere a prescindere, che probabilmente tutti abbiamo, ma in alcune persone sono ormai assopiti, atrofizzati da una vita passata alla stessa scrivania, a eseguire una specifica porzione dei compiti dettati dal “capo” e con le giornate scandite da ritmi regolari e mai mutati: sveglia, cartellino, pausa caffè, pausa pranzo, programmazione delle ferie di agosto appena si rientra da quelle di natale e roba simile.

Non me ne voglia nessuno, ma io sono stato assunto per qualche anno e so di cosa parlo. Giro spesso per aziende e mi colpisce sempre vedere la mancanza di contatto con la realtà di alcuni dipendenti, giornalisti inclusi.

Abbandona la tua comfort-zone

Insomma, la questione è che se ti ritrovi, per necessità o libera scelta, a metterti in proprio, devi per forza di cose abbandonare la tua comfort zone. Devi costruire delle altre routine e, se sei un grafico che vuole avviare uno studio, chiarisci subito a te stesso che non passerai più il 100% del tuo tempo a fare il grafico. La tua professione diventerà una porzione di quello che fai e se va bene ti occuperà il 50% del tempo. Perché? Perché prima di lavorare, dovrai cercare clienti. Dovrai farti un sito, dovrai imparare a usare Wordpress, dovrai prendere dimestichezza con i social, le campagne di advertising. Dopo aver trovato dei potenziali clienti, dovrai fare dei preventivi e devi sapere che cinque volte su dieci la segretaria di turno ti chiederà una quotazione del lavoro solo per confrontarla con quella che ha già in mano e, dopo averla ricevuta, non si degnerà neanche di risponderti con un “grazie”. Non restarci male, capita.

La parola “sconto”

Se qualcuno legge il tuo preventivo e considera seriamente la possibilità di lavorare insieme, si apre la fase di contrattazione. La parola “sconto” non passa mai di moda. Come ti comporti? “Mi svendo, porto a casa il cliente anche se ci guadagno poco o niente oppure tengo prezzi giusti e magari lavoro meno ma meglio”?

Un cliente acquisito a un prezzo basso, difficilmente sarà disposto a pagarci di più in futuro.

C’è bisogno di pensarci tanto? Un cliente acquisito a un prezzo basso, difficilmente sarà disposto a pagarci di più in futuro. Ci avrà inquadrati all’interno di quel range di costo. Per esperienza personale, posso dire tranquillamente che la guerra dei prezzi non produce vincitori: muoiono tutti.

La guerra dei prezzi non produce vincitori: muoiono tutti!

I fornitori soccombono perché lavorano sempre in affanno e con poco margine. Le aziende committenti si ritrovano con lavori eseguiti male perché prodotti in affanno e di corsa. Qualcuno che vende lo stesso servizio a meno di te, c’è sempre. Quindi punta sulla qualità, usa strumenti innovativi, informati e formati, specializzati, trovati una nicchia, diventa te stesso. Al cliente che chiede uno sconto, rispondi che questo lavoro lo fate secondo i termini del tuo preventivo, ma il prossimo che ti verrà commissionato avrà sicuramente uno sconto.

Caccia al cliente

Ma torniamo al nostro elenco di cose che riempiranno il tuo tempo quando lavorerai in proprio. Se un preventivo viene accettato, inizi a lavorare, e solitamente la consegna è per ieri. Intanto pensa già a quando il progetto finisce. La tua caccia ai clienti non ha sosta. Certo se tutto filasse liscio, sarebbe anche facile. Ma lo sapevi che ogni tanto capita pure qualcuno che non ti paga? In questo malaugurato caso (più frequente di quanto tu possa immaginare) non aspettarti comprensione da nessuno. Se una scadenza salta, accendi subito una lampadina e chiedi spiegazioni. Sentirai una serie di risposte standard, ma questo tema merita un approfondimento a parte che faremo più avanti.

Sigla sempre ogni accordo con un contratto scritto e metti in chiaro inizio e fine del lavoro. Vedrai che ti tornerà utile.

In ogni caso: sigla sempre ogni accordo con un contratto scritto, fatti mettere una firma. Chiedi un anticipo per iniziare a lavorare. Fissa una data di chiusura dei lavori e una data per il saldo. Vedrai che ti tornerà utile.

Sommersi da scartoffie

Ritorniamo ancora al nostro elenco di cose che riempiranno il tuo tempo. Oltre alla caccia al cliente, alla realizzazione di preventivi, alla contrattazione e all’eventuale recupero crediti, devi poi occuparti di tutte le scartoffie che servono per mantenere una buona amministrazione delle tue entrate/uscite.

Buona parte del tempo la impiegherai a cercare su Google la spiegazione ad alcune parole che ha usato il commercialista e che tu hai fatto solo finta di capire.

Buona parte del tempo la impiegherai a cercare su Google la spiegazione ad alcune parole che ha usato il commercialista e che tu hai fatto solo finta di capire. Se non comprendi tutto, non farne un dramma. È perfettamente normale. Nel nostro Paese tutto è studiato per creare problemi a chi lavora in proprio. Probabilmente perché chi studia le leggi non ha mai dovuto guadagnarsi la pagnotta in questo modo.

Sei ancora convinto?

Ti ho accennato solo a una piccola parte delle difficoltà che incontrerai, ma la tenacia è la prima virtù di un lavoratore autonomo e di un piccolo imprenditore. Se tutto questo non ti ha scoraggiato, allora puoi farlo. Bravo! Lascia perdere quelli che ti mettono in fila solo i problemi e nel dubbio decidono di non far nulla. Ho imparato a mie spese che se credi in qualcosa, devi farla. Devi farla anche se finirà male. Ho aperto società dalle quali sono fuggito per la disperazione e questo mi ha insegnato come si scelgono i soci. Ho avviato progetti che sono andati male e questo mi ha insegnato cosa non fare nelle successive avventure imprenditoriali.

Differenziare gli investimenti, i clienti e le fonti di reddito è la prima regola per non soccombere e non trovarsi alla mercé di nessuno.

Qualunque cosa tu faccia, ti porterà delle esperienze. Ho anche imparato che non importa quale sia la cosa che sai fare meglio, imparane anche un’altra. Differenziare gli investimenti (di tempo e di denaro), i clienti e le fonti di reddito è la prima regola per non soccombere e non trovarsi alla mercé di nessuno. Lavora sempre a un piano B perché mettersi in proprio non vuol dire solo affrontare difficoltà e risolverle, vuol dire anche costruire la tua libertà.

Il titolo di questo articolo era volutamente provocatorio, ma se sei arrivato a leggere fino qui e hai voglia davvero di metterti in gioco, sappi che hai tutta la mia stima! In bocca al lupo! :)

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

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