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Oval Money, monitora le tue spese e accumula risparmi in automatico

Oval Money è una piattaforma che permette a tutti di riprendere il controllo delle proprie finanze.

Spesso ricostruire i micro-movimenti che hanno rovinato quella quota mensile che si intendeva risparmiare è piuttosto complicato, spesso impossibile. In generale potremmo pensare a una scarsa educazione al risparmio e all’investimento. Oval Money che potremmo definire come salvadanaio digitale, è un’app nata un anno fa con il duplice obiettivo di “pionierizzare” le persone alla finanza e di incentivare all’investimento quel pubblico che, chi offre prodotti finanziari, nemmeno prende in considerazione. I motivi normalmente sono riconducibili alla complessità dell’offerta proposta e con troppi pochi soldi.

Lo strumento per risparmiare

A distanza di un anno dall’inizio, la squadra che ha messo in piedi Oval – Benedetta Arese Lucini, ex general manager di Uber in Italia, Claudio Bedino e Edoardo Benedetto, precedentemente cofondatori di Starteed.com, al fianco di Simone Marzola, esperto in machine learning e intelligenza artificiale – è pronta a fare il passo successivo, cioè proporre investimenti.  Nel corso di quest’anno Oval Money è stato un salvadanaio dove era possibile dare delle istruzioni ad un grillo parlante che passa ai fatti, chiedendogli di accantonare qualche centesimo o imporre un’auto tassazione per le spese legate ad un certo settore. O ad esempio, far mettere un euro da parte per ogni post pubblicato sui social; uno sviluppo futuro potrebbe essere quello di farlo, in base ad un tot numero di passi effettuati nella giornata etc etc. L’applicazione calcorerà in automatico la vita finanziaria dell’utente, proponendogli un prospetto di entrate e uscite, abitudini di spesa. Ad oggi, sono stati analizzati più di 4,5 milioni di transazioni. L’utente medio, under 45 e lavoratore flessibile, un anno fa metteva da parte circa 63 euro al mese: oggi, sono diventati 130.

Ad oggi, sono stati analizzati più di 4,5 milioni di transazioni. L’utente medio, under 45 e lavoratore flessibile, un anno fa metteva da parte circa 63 euro al mese: oggi, sono diventati 130. 

Cosa fare dei soldi risparmiati?

Dei soldi risparmiati, l’utente può versarli nel suo conto in banca oppure, e questo è il secondo obiettivo principale che l’app si è proposto, fornire ai propri clienti la possibilità di investire il risparmio, su dei prodotti finanziari ad-hoc indipendentemente dalla cifra accantonata.

La garanzia che nessun prodotto finanziario sarà preferito ad un altro è da cercarsi proprio nel modello di Business, spiega Claudio Bedino:

Non spingiamo nessun prodotto finanziario rispetto a un altro per il semplice fatto che ci sarà una tassazione standard per tutti. A noi, se il cliente sceglie “A” o “B”, non cambierà niente

Il modello non si basa sulla quantità di denaro investito, ma sulla diversità. Se ci dovesse essere un conflitto di interessi, sarebbe questo, ma spingere l’utente alla diversificazione va anche nell’interesse del cliente stesso

Dal 2015 ad oggi mi occupo della progettazione di soluzioni software per grandi clienti che operano nel Work Force management, ovvero aziende multiutility che si occupano di gestire attività “sul campo”, monitorare il lavoro degli operatori in tempo reale, organizzare i processi, le modalità e il tempo degli interventi per ottimizzare le risorse, ridurre i costi e migliorare il servizio al cliente in qualsiasi settore d’applicazione. Esempio di clienti, sono Hera, Enel, SNAM, Open Fiber, I2retegas

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