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Cartelle esattoriali 2023: ultime notizie su rottamazione e cancellazione

In materia di cartelle esattoriali, dal governo Meloni diversi termini si stanno affacciando all’orizzonte: rottamazione, condono, cancellazione, saldo e stralcio, pace fiscale... Ecco cosa c'è da aspettarsi nei prossimi mesi per capire come e se ci sarà un po' di respiro dai carichi fiscali pendenti

Ci sarà una rottamazione delle cartelle esattoriali? Che la si chiami in un modo oppure nell’altro, e in attesa di una formalizzazione da parte del governo, una cosa sembra essere certa… Le cartelle esattoriali stanno per diventare più leggere, almeno per una buona parte dei contribuenti italiani che hanno un contenzioso con il Fisco o hanno definito un rientro agevolato delle proprie passività.

Considerato che il tema interessa almeno 500 mila contribuenti e che per costoro le cose potrebbero cambiare radicalmente, cerchiamo di comprendere che cosa potrebbe accadere. Il governo Meloni sta cambiando molte carte in tavola ed è bene stare in allerta per capire quali benefici è possibile trarre dalle tante novità, che riguardano, ad esempio anche il tetto al contante o il Superbonus che si estende anche alle villette.

Cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro: cancellazione in vista

Cominciamo dalle buone notizie per i contribuenti che hanno in capo delle cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro. Per costoro, infatti, il governo starebbe pensando a una cancellazione definitiva del debito che potrebbe alleggerire la posizione dei contribuenti alle prese con piccoli debiti fiscali. Dall’altra parte la decisione permettere all’Agenzia delle Entrate di ridurre la mole di lavoro, al fine di concentrarsi sulle posizioni di maggior rilievo.

L’obiettivo è, insomma, quello di realizzare una parte fondamentale della pace fiscale che più volte è emersa in sede di campagna elettorale. Un intervento che accetterebbe, di fatto, una perdita di posizione nei confronti di quelle persone che non hanno evidentemente le possibilità per colmare il proprio debito con il Fisco, snellendo il lavoro della macchina delle Entrate.

Stando a quanto sta emergendo, la procedura riguarderebbe la cancellazione immediata e totale del debito fino alla soglia prevista. Senza che al contribuente sia richiesto di presentare un’apposita richiesta. Si tratterebbe dunque di un meccanismo automatico e d’ufficio.

Attenzione, però. Non si tratterebbe infatti di una cancellazione assoluta delle cartelle ma, come ricorda l’art. 46 della manovra, solo di una parte di esse. Quelle che risalgono ad almeno 7 anni fa. Vediamo in che senso.

La legge di Bilancio afferma infatti che sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo (…) fino a 1.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.

Ne deriva che i carichi affidati agli agenti della riscossione successivamente a tale data non possono beneficiare della cancellazione automatica delle cartelle, ma potranno ad esempio ricorrere alla definizione agevolata dei carichi.

Quali cartelle non saranno cancellate: le novità sgradite per i contribuenti

Non tutte le cartelle verranno però stralciate. Stando alle ultime novità sulla cancellazione delle cartelle esattoriali non rientreranno in tema i  carichi che hanno per oggetto:

  • eventuali somme dovute per il recupero degli aiuti di Stato
  • i crediti di condanna della Corte dei Conti
  • ammende, multe e sanzioni pecuniarie che siano derivate da provvedimenti e sentenze penali di condanna
  • risorse proprie tradizionali dell’Unione europea
  • Iva riscossa all’importazione.

La nuova definizione agevolata

Il successivo art. 47 della manovra chiarisce infatti che fermo quanto previsto all’art. 46 della presente legge, i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022 possono essere estinti senza corrispondere le somme affidate all’agente della riscossione a titolo di interessi e di sanzioni, gli interessi di mora (…) ovvero le sanzioni e le somme aggiuntive (…) e le somme maturate a titolo di aggio (…), versando le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.

La legge chiarisce anche che il pagamento delle somme è effettuato in questo caso in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023, ovvero in massimo 18 rate la prima e la seconda delle quali pari al 10% delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, il 31 luglio e il 30 novembre 2023. Dal 1 agosto 2023, in caso di pagamento rateale, scatteranno gli interessi nella misura del 2% annuo.

News su cartelle esattoriali sotto i 3.000 euro: maxi sconto per i redditi più bassi

Se sotto i 1.000 euro le cartelle esattoriali dovrebbero essere definitivamente stralciate, una sorte quasi simile dovrebbero averla quelle sotto i 3.000 euro, per le quali è prevista una rottamazione delle cartelle con abbuono nella misura del 20% del dovuto, ma solamente per quei contribuenti il cui valore del reddito ISEE non supera una soglia ancora da definirsi.

Insomma, la procedura dovrebbe permettere ai contribuenti in uno stato di maggiore difficoltà di conseguire un forte sconto nella definizione del pagamento di quanto dovuto, incentivando così il regolamento della passività.

Per le cartelle tra i 1000 e i 3000 euro sono previsti sconti a chi ha un reddito più basso

Ultime notizie su nuova Rottamazione quater con dilazione fino a 10 anni

Per tutte le cartelle esattoriali superiori a 3.000 euro l’obiettivo è invece quello di arrivare a una nuova definizione agevolata che possa raggiungere molteplici obiettivi:

  • traghettare gli “usciti” dalla Rottamazione ter in un nuovo percorso agevolato
  • coinvolgere tutti coloro che hanno un contenzioso fiscale in un piano definito di pagamenti.

Quanto sopra dovrebbe sostanzialmente concretizzarsi nella possibilità di consentire ai contribuenti che hanno cartelle più pesanti di accedere all’azzeramento di interessi e sanzioni. Questi vengono sostituiti con una maggiorazione del 5% e l’accesso a un piano di pagamenti in 5 o 10 anni.

Un’iniziativa che dovrebbe permettere di recuperare anche i 530 mila contribuenti che erano beneficiari della Rottamazione ter e che non sono riusciti a rispettare il piano dei pagamenti precedentemente concordato con il Fisco.

I Comuni insorgono: i dubbi sulla sostenibilità e il nodo multe stradali

Tra i tanti punti aperti dall’iniziativa di stralcio, bisogna anche rammentare le preoccupazioni sollevate dagli amministratori locali. La tregua fiscale potrebbe infatti avere un impatto particolarmente pesante sulle casse comunali. Il 90% dei crediti comunali infatti non supera la soglia dei 1.000 euro e nella maggior parte dei casi si tratta di multe, Imu, tasse sui rifiuti ed alcune altre imposte di entità modesta, che potrebbero finire nel calderone di questo provvedimento.

A lanciare l’allarme è stato Antonio Decaro, presidente Anci, che ha lamentato un possibile buco di circa 350 milioni di euro sui conti delle amministrazioni comunali. Insomma, il timore concreto è che alcuni Comuni, privati di questo credito, possano finire in dissesto. Proprio per questo motivo, alcuni ipotizzano l’inserimento in manovra di un intervento che demanderà ai sindaci la possibilità di accettare o meno lo stralcio delle multe stradali dei loro cittadini…

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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10 Commenti

  1. Io ho dei bolli auto ho ricevuto i bollettini con raccomandata ma no la cartella esattoriale come posso fare per mettermi in regola usufruendo degli sgravi?

  2. Essendo la crisi destinata a perdurare per diversi anni, sarebbe più opportuno – ed anche più proficuo per le casse statali – portare la rottamazione delle cartelle inevase a 10 anni, così facilitandone il rientro senza particolari affanni per il mondo delle piccole imprese e degli autonomi.

  3. Essendo la crisi destinata a perdurare per diversi anni, sarebbe più opportuno – ed anche più proficuo per le casse statali – portare la rottamazione delle cartelle inevase a 10 anni, così facilitandone il rientro senza particolari affanni per il mondo delle piccole imprese e degli autonomi.

  4. Magari fosse vero …si doveva azzerare tutto…e ricominciare governo Giorgia Meloni tutto da zero questo sarebbe un bel regalo di Natale.

  5. Buongiorno io sottoscritto Soldano Giuseppe o in corso un pagamento con l’agenzia delle Entrate,per una multa daparte della Capitaneria di porto di Vasto volevo sapere se anch’io posso usufruire della cancellazione o di una riduzione, la multa e di 1.300€ mi è stato fatto nel 2020 volevo sapere se rientro in qualche agevolazione riguardo a questa multa Grazie.

  6. Buongiorno non so come fa a pagare uno che ha chiuso l’azienda almeno da dieci anni di dove prendere i soldi per pagare i debiti fosse meglio che azzerassero tutto almeno per le aziende che sono state chiuse da dieci anni

  7. Devono annullare completamente anche le cartelle fino al 2015 da mille fino a tremila euro.Se non avevano i soldi prima non li hanno ancora di più oggi.E’difficile capirlo.

  8. Nessuno ha voglia di essere in debito con lo stato. Per molti purtroppo non c’è tanta scelta, o paga le tasse, o mette il piatto a tavola. Può sembrare banale dire questo ma è la verità, con lo stipendio che abbiamo quasi tutti, è da fame, fate questo stralcio definitivo, e fateci respirare, grazie.

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