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ChatGPT di nuovo disponibile per tutti in Italia

Ora che ChatGPT è nuovamente online nel nostro Paese, sono cambiate le modalità di autenticazione e una serie di informazioni sul trattamento dei dati sono immediatamente disponibili

ChatGPT è di nuovo disponibile per gli utenti italiani. OpenAI ha introdotto le misure indicate dal Garante della Privacy italiano, ottemperando a quanto richiesto espressamente dall’Autorità nel provvedimento dell’11 aprile.  La società ha messo a disposizione degli utenti, europei e non, tutta una serie di spiegazioni e informazioni aggiuntive, che per certi aspetti sono accessibili anche a chi accede ai servizi dell’AI da Paesi extra-europei.

In particolare, ora è chiaro sia agli utenti sia ai non utenti come esercitare i propri diritti di privacy rispetto alle attività svolte da ChatGPT. OpenAi è stata invitata a modificare alcuni punti della sua informativa sull’utilizzo dei dati e a chiarirne altri.

Bentornati utenti italiani!

Siamo entusiasti di accoglierli di nuovo e rimaniamo impegnati a proteggere la loro privacy. Abbiamo fatte nostre o chiarito le questioni sollevate dal Garante” ha spiegato un portavoce di OpenAI mediante una comunicazione ufficiale diffusa qualche giorno prima del termine ultimo del 30 aprile, giorno fissato dal Garante della Privacy italiano come “ultimatum”. Accedendo a questa pagina , online dal 25 aprile, è possibile capire nel dettaglio cosa è cambiato.

Cosa è cambiato per chi usa ChatGPT

Tra i vari adempimenti richiesti con l’obiettivo di rendere ChatGPT di nuovo disponibile per tutti in Italia, ci sono il controllo dell’età e del consenso e una chiara modalità di opposizione al trattasmento dei dati.

OpenAI ha predisposto e pubblicato sul proprio sito un’informativa rivolta a tutti, sia gli utenti registrati sia quelli per così dire casuali od occasionali. L’informativa, come abbiamo già anticipato, è rivolta a tutti: italiani, europei ed extra-europei. Il suo scopo è quello di illustrare quali dati personali vengono trattati da ChatGPT. Ma anche con quali modalità, perché l’algoritmo usa queste informazioni e come. Un paragrafo spiega che chiunque ha il diritto di opporsi a tale trattamento dei dati.

In generale, l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio è ora più lunga e direttamente accessibile già nella maschera di registrazione. Prima che l’utente intenzionato a dare i propri dati a OpenAI termini la procedura.

Il diritto di opporsi al trattamento dei dati adesso è riconosciuto espressamente a tutte le persone che vivono in Europa, anche a chi non si è registrato. Volendo basta compilare un semplice modulo online, facilmente accessibile.

Infine, ChatGpt ha inserito direttamente nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante destinato a chiarire l’età (maggiorenni o  ultratredicenni) e l’eventuale consenso necessario da parte dei genitori. Nella maschera di registrazione al servizio, invece, viene chiesta direttamente la data di nascita. Per chi ha meno di 13 anni il servizio risulta bloccato mentre per chi ha tra i 13 e i 18 c’è la richiesta del consenso di un adulto responsabile. Finisce così la saga del blocco di ChatGPT in Italia.

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