Emanuele Levi alla guida di CDP Venture Capital: una svolta per l’ecosistema italiano dell’innovazione
Nato professionalmente tra banche d’investimento e consulenza manageriale, Levi approda al mondo delle startup nel 2000 con Pino Venture, uno dei primi fondi VC in Italia focalizzato sulle telecomunicazioni. La vera svolta arriva nel 2006, quando diventa general partner di 360 Capital a Parigi, contribuendo a trasformare il fondo in uno dei principali attori nel panorama europeo dell’early-stage investing.

In un momento cruciale per l’ecosistema italiano dell’innovazione, l’arrivo di Emanuele Levi alla guida di CDP Venture Capital segna un cambiamento strategico che potrebbe ridisegnare il panorama del venture capital nel nostro Paese. Con una carriera lunga 25 anni nel settore tecnologico europeo e una reputazione consolidata a livello internazionale, Levi porta una visione globale e un bagaglio di esperienze determinanti per rafforzare il ruolo dell’Italia tra i protagonisti dell’innovazione mondiale.
Una carriera lunga 25 anni nel settore tecnologico europeo e una reputazione consolidata a livello internazionale
Chi è Emanuele Levi
Nato professionalmente tra banche d’investimento e consulenza manageriale, Levi approda al mondo delle startup nel 2000 con Pino Venture, uno dei primi fondi VC in Italia focalizzato sulle telecomunicazioni. La vera svolta arriva nel 2006, quando diventa general partner di 360 Capital a Parigi, contribuendo a trasformare il fondo in uno dei principali attori nel panorama europeo dell’early-stage investing.
Durante la sua carriera, Levi ha condotto oltre 30 investimenti in startup in Italia e Francia, guidando anche exit di successo come Aramis Auto, Leetchi, Quitoque, Tediber e Withings. La sua attività non si limita al capitale: Levi è stato cofondatore di France Digitale e membro del consiglio di France Deeptech, contribuendo attivamente allo sviluppo delle politiche per l’innovazione in Francia.
Una nomina strategica per il sistema Italia
La nomina di Levi ad amministratore delegato di CDP Venture Capital arriva dopo le dimissioni di Agostino Scornajenchi, ora AD di Snam. Questo passaggio avviene in un periodo critico, nel quale la filiera dell’innovazione italiana ha bisogno di stabilità, visione e continuità.
Chiara Petrioli, presidente di InnovUp, sottolinea l’importanza della scelta: “La visione internazionale di Levi e la sua profonda conoscenza del venture capital europeo sono elementi chiave per posizionare l’Italia tra i protagonisti globali dell’innovazione.” Un punto di vista condiviso anche da Davide Turco, presidente di Italian Tech Alliance, e da Francesco Cerrutti, direttore generale della stessa, che parlano di una scelta che risponde alle esigenze di continuità e rafforzamento dell’intero ecosistema.
Il mercato del venture capital in Italia
Secondo una recente analisi di The European House – Ambrosetti in collaborazione con CDP Venture Capital, il mercato VC italiano è cresciuto notevolmente: tra il 2017 e il 2024, gli investimenti sono passati da circa 150 milioni a 1,9 miliardi di euro, con un incremento di oltre 12 volte. Il numero di investitori è aumentato del 70% e la presenza di capitali internazionali è quasi raddoppiata, passando dal 24% al 42%.
Tuttavia, l’Italia pesa ancora solo per il 4% del totale europeo, a fronte di potenzialità ben superiori. In questo contesto, Levi avrà il compito di rafforzare la posizione del Paese, anche dando seguito agli investimenti strategici già avviati, in particolare sull’intelligenza artificiale.
Focus su intelligenza artificiale e biotech
Il precedente piano industriale di CDP Venture Capital aveva posto l’intelligenza artificiale al centro della strategia. Levi ha confermato questa priorità, dichiarando: “L’AI non è una moda passeggera, ma un’onda tecnologica destinata a cambiare radicalmente i paradigmi del business.”
L’AI non è una moda passeggera, ma un’onda tecnologica destinata a cambiare radicalmente i paradigmi del business.”
Tra le recenti operazioni spiccano il closing di Claris Biotech II, fondo da 100 milioni destinato a startup biotech nate dalla ricerca italiana, e quello di Programma 103 di P101, con un apporto di 35 milioni da parte di CDP. Entrambe le iniziative puntano a sostenere innovazione deeptech e a valorizzare la ricerca scientifica nazionale.
Una visione fondata su pragmatismo e disruption
In una sua intervista a Unicorn Nest, Levi ha raccontato il suo approccio al venture capital: “Ciò che mi interessa è contribuire a costruire qualcosa che possa sconvolgere le abitudini. Per investire in una startup cerchiamo un fondatore audace e un’idea incredibile.” Un metodo che combina analisi top-down (identificazione dei trend) e bottom-up (scoperta di imprenditori visionari), ma che sottolinea anche la necessità di superare i bias per sostenere la vera innovazione.
L’impatto atteso sull’ecosistema
Levi arriva in un’Italia che, pur mostrando segnali positivi, sconta ancora una certa immaturità del mercato rispetto ad altri Paesi europei. Il suo know-how internazionale sarà prezioso per consolidare la cultura dell’innovazione e attrarre capitali, ma anche per stimolare politiche più efficaci di Open Innovation e Corporate Venture Capital, come evidenziato anche dall’ultimo Osservatorio curato da InnovUp e Assolombarda.
La sua esperienza in Francia, dove l’ecosistema è più evoluto, rappresenta un’opportunità per contaminare positivamente il sistema italiano, rafforzando il dialogo tra startup, investitori, corporate e istituzioni.
L’arrivo di Emanuele Levi rappresenta più di una semplice nomina manageriale: è il segnale di una nuova fase per CDP Venture Capital e, di riflesso, per tutto l’ecosistema italiano dell’innovazione. La sua sfida sarà quella di dimostrare che l’Italia può essere non solo un terreno fertile per le idee, ma anche un luogo dove l’innovazione può scalare e competere a livello globale.
Congratulazioni e un grande in bocca al lupo dalla redazione di Startup-News.it