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Le startup foodtech italiane protagoniste di FoodSeed: innovazione e sostenibilità per il futuro dell’agroalimentare

Si è concluso con successo il percorso triennale di FoodSeed, il programma di accelerazione che sta trasformando il panorama dell’AgriFoodTech italiano. Presentate a Verona le 7 nuove startup selezionate per la terza edizione, realtà che rappresentano l’eccellenza dell’innovazione nel settore agroalimentare e che beneficeranno di un investimento iniziale di 170mila euro, estendibile fino a 500mila euro per i progetti più promettenti.

Il programma, promosso dalla Rete Nazionale di CDP Venture Capital SGR e co-investito da Fondazione Cariverona, UniCredit e Eatable Adventures, ha dimostrato in tre anni di attività di saper creare un ecosistema virtuoso dove innovazione, sostenibilità e competitività si incontrano per generare valore concreto.

Con 21 startup accelerate, 10,2 milioni di euro raccolti in investimenti e oltre 50 collaborazioni industriali sviluppate, FoodSeed si conferma un modello di successo per l’innovazione del comparto agroalimentare nazionale.

Un modello di Open Innovation che funziona

Il segreto del successo di FoodSeed risiede nel suo approccio all’Open Innovation: non si tratta semplicemente di finanziare startup promettenti, ma di costruire un ecosistema integrato dove imprese, centri di ricerca, istituzioni e investitori collaborano attivamente per innestare nuove tecnologie in un tessuto industriale tradizionalmente frammentato e che fatica a innovare autonomamente.

Questo modello ha permesso di superare uno dei principali ostacoli dell’innovazione nel settore agroalimentare: il gap tra la ricerca avanzata sviluppata nei laboratori universitari e la sua effettiva applicazione nelle strutture produttive. Grazie a FoodSeed, tecnologie innovative trovano la strada per trasformarsi in soluzioni industriali concrete, supportate da un network strategico di partner che ne facilita l’adozione.

La dotazione complessiva di 15 milioni di euro stanziata nel triennio ha permesso di sostenere progetti che spaziano dalla biotecnologia all’economia circolare, dall’intelligenza artificiale alla nanotecnologia, tutti accomunati dalla visione di un’agricoltura e un’industria alimentare più sostenibili, efficienti e competitive.

Le 7 startup della terza edizione: innovazione concreta per sfide urgenti

Le sette realtà selezionate per la terza edizione di FoodSeed rappresentano un campionario delle soluzioni più innovative e necessarie per affrontare le sfide attuali del settore agroalimentare. Cinque sono Made in Italy, mentre due arrivano da Svizzera e Paesi Bassi ma con founder italiani pronti a sviluppare le loro attività nel nostro Paese, portando talenti, competenze e opportunità di collaborazione internazionale.

Kymia: Startup siciliana che trasforma il mallo del pistacchio in principi attivi antiossidanti per cosmetica e nutraceutica, valorizzando scarti agricoli attraverso economia circolare sostenibile.

Bloxy: Spin-off Università Bologna con packaging bio-based biodegradabile che blocca ossigeno e prolunga shelf-life preservando freschezza, alternativa sostenibile agli imballaggi tradizionali non riciclabili.

AlmaSerum: Startup dell’Emilia Romagna che filtra siero di latte recuperando acqua riutilizzabile e membrane proteiche per cosmetici, con mini-linee installabili direttamente nei caseifici.

PeelPack: Startup svizzera che produce bioplastiche compostabili da bucce di patate per imballaggi alimentari, creando filiera circolare che riduce emissioni e risponde a normative europee.

GreenAnt: Piattaforma olandese con AI e satelliti SAR per monitorare rischi climatici, salute suolo e colture, aumentando rese agricole fino al venti percento.

NOIET: Sviluppa proteine fermentate multifunzionali che sostituiscono additivi sintetici, garantendo conservazione naturale e rispondendo alla domanda di alimenti clean label più trasparenti.

Prospecto: Startup lombarda con telecamere su trattore e AI per monitoraggio automatizzato vigneti, fornendo dati real-time su grappoli e rese riducendo manodopera.

I risultati del triennio: numeri che certificano il successo

Il bilancio delle tre edizioni di FoodSeed testimonia l’efficacia del modello adottato. Le 21 startup accelerate hanno raccolto complessivamente 10,2 milioni di euro in investimenti e sviluppato oltre 50 collaborazioni industriali, dimostrando che l’innovazione può effettivamente tradursi in valore economico e partnership strategiche.

Tra i casi di successo delle edizioni precedenti spiccano Foreverland, che ha chiuso un round da 3,4 milioni di euro per il suo cioccolato sostenibile a base di carruba

Tra i casi di successo delle edizioni precedenti spiccano Foreverland, che ha chiuso un round da 3,4 milioni di euro per il suo cioccolato sostenibile a base di carruba e ha aperto il primo impianto produttivo in Puglia, e HypeSound, che ha raccolto 1,2 milioni di euro per la bioproduzione industriale attraverso il suono, una tecnologia rivoluzionaria che utilizza le onde sonore per accelerare i processi di fermentazione.

Questi risultati dimostrano che il mercato e gli investitori credono nell’innovazione sostenibile dell’AgriFoodTech, soprattutto quando questa è supportata da un ecosistema solido e da partnership strategiche che facilitano il percorso dalla ricerca al mercato.

Un ecosistema di partner strategici per l’innovazione

Il successo di FoodSeed non sarebbe stato possibile senza la rete di partner che hanno creduto nel progetto e lo hanno sostenuto attivamente. Accanto ai promotori e co-investitori iniziali – Fondazione Cariverona, UniCredit ed Eatable Adventures, tra i principali acceleratori Foodtech su scala globale – si sono aggiunti nel corso delle edizioni partner strategici come Gruppo Amadori, Veronafiere, Accelerate for Impact Platform del CGIAR, Università degli Studi di Verona, Revo Insurance, Enologica Vason, NOI Techpark e Fondazione Bruno Kessler.

Questa rete rappresenta l’essenza dell’Open Innovation: ogni partner porta competenze specifiche, accesso a mercati, know-how tecnico o scientifico, creando un ambiente fertile dove le startup possono crescere rapidamente, testare le loro soluzioni in contesti reali e scalare il business in modo sostenibile.

Le voci dei protagonisti: visione e prospettive

Stefano Molino, Responsabile del Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital, ha sottolineato come “FoodSeed ha generato un impatto reale e duraturo sull’AgriFoodTech italiano. In tre anni ha contribuito concretamente alla trasformazione sostenibile della filiera agroalimentare, favorendo l’integrazione fra ricerca scientifica, impresa e innovazione.” Particolare soddisfazione è stata espressa per il coinvolgimento di realtà straniere con founder italiani pronte a investire nel Paese, “portando valore e risorse e rafforzando ulteriormente il tessuto industriale nazionale, rendendolo più competitivo a livello globale.”

Filippo Manfredi, Direttore Generale di Fondazione Cariverona, ha evidenziato che “il futuro del food si costruisce insieme”, sottolineando come sostenibilità, economia circolare e tecnologie digitali possano diventare valore per tutta la filiera quando “l’innovazione è davvero aperta: collaborazione concreta tra startup e imprese, trasferimento tecnologico dalla ricerca, accompagnamento delle istituzioni e radicamento nei territori.”

Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit, ha definito FoodSeed “la dimostrazione concreta dell’efficacia dell’innovazione quale direttrice di crescita anche per il settore agrifood”, evidenziando il contributo della banca attraverso “la propria leadership nell’ecosistema dell’innovazione italiana e favorendo l’incontro tra le start-up selezionate e il proprio vasto network di aziende corporate clienti.”

Alberto Barbari, Regional VP di Eatable Adventures
Alberto Barbari, Regional VP di Eatable Adventures

Alberto Barbari, Regional VP di Eatable Adventures, co-investitore e gestore operativo di FoodSeed, ha concluso affermando che “con FoodSeed abbiamo dimostrato che l’innovazione può diventare una leva strategica per il tessuto industriale agroalimentare italiano. In questi tre anni abbiamo costruito un ponte solido tra startup, imprese e centri di ricerca, favorendo la nascita di collaborazioni che trasformano le idee in soluzioni concrete per la filiera.”

Il percorso di accelerazione: sei mesi per consolidare il business

Le sette startup selezionate prenderanno ora parte a un programma di accelerazione di sei mesi progettato per consolidare i loro modelli di business e prepararle alla scalabilità. Il programma prevede mentorship personalizzata, accesso al network di partner industriali, supporto nella validazione tecnologica e commerciale, e preparazione per i successivi round di investimento.

L’investimento iniziale di 170mila euro per ciascuna startup potrà crescere fino a 500mila euro per le realtà più promettenti

L’investimento iniziale di 170mila euro per ciascuna startup potrà crescere fino a 500mila euro per le realtà più promettenti, garantendo il capitale necessario per sviluppare i prodotti, testare le soluzioni sul mercato e costruire le basi per una crescita sostenibile.

Innovazione e sostenibilità: le sfide dell’AgriFoodTech italiano

Le sette startup di questa edizione affrontano alcune delle sfide più urgenti del settore agroalimentare contemporaneo: la riduzione degli sprechi attraverso l’economia circolare, la transizione verso imballaggi sostenibili, l’adattamento al cambiamento climatico, la richiesta di alimenti più naturali e trasparenti, e l’ottimizzazione delle risorse in agricoltura.

Questi temi non sono solo tendenze di mercato, ma necessità concrete per un settore che deve conciliare la crescente domanda alimentare globale con la riduzione dell’impatto ambientale e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Le soluzioni proposte dalle startup di FoodSeed dimostrano che innovazione tecnologica e sostenibilità possono andare di pari passo, creando valore economico mentre si riduce l’impatto ambientale.

Prospettive future: verso un’AgriFoodTech italiana competitiva

Con la conclusione della terza edizione, FoodSeed lascia un’eredità importante: un ecosistema più maturo, una nuova generazione di imprenditori formati, tecnologie validate pronte per il mercato e un modello di Open Innovation replicabile in altri settori.

Le startup accelerate rappresentano il futuro dell’AgriFoodTech italiano, un settore strategico per il Paese che può contare su eccellenze produttive riconosciute a livello mondiale ma che necessita di innovazione continua per mantenere la competitività in un mercato globale sempre più esigente.

L’arrivo di startup straniere con founder italiani pronti a investire nel Paese rappresenta inoltre un segnale importante: l’Italia può essere non solo esportatrice di talenti, ma anche attrattrice di competenze e capitali, creando un circolo virtuoso che rafforza l’intero ecosistema dell’innovazione nazionale.

Le sette nuove startup di FoodSeed sono pronte a scrivere il prossimo capitolo di questa storia di successo, portando sul mercato soluzioni innovative che possono trasformare concretamente la filiera agroalimentare italiana, rendendola più sostenibile, efficiente e competitiva a livello globale.

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