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Meet The Founder: Mauro Manfredi, Awentia

Si parla sempre di startup e sempre troppo poco di persone. Per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica: "Meet The Fouder " in cui facciamo una serie di domande ad alcuni founder particolarmente brillanti sperando possano rappresentare uno stimolo per tutti coloro che si apprestano a seguire il duro e articolato cammino delle startup. Oggi il nostro ospite è...

Si parla sempre di startup e sempre troppo poco di persone. Per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica: “Meet The Fouder ” in cui facciamo una serie di domande ad alcuni founder particolarmente brillanti sperando possano rappresentare uno stimolo per tutti coloro che si apprestano a seguire il duro e articolato cammino delle startup. Oggi il nostro ospite è…

Mauro Manfredi, founder e Ceo di Awentia.

Mauro, cosa facevi prima di diventare un founder?

Mi occupavo di supporto nella gestione strategica e sviluppo di business per aziende, professionisti e startup. Nello specifico supportavo le persone nella costruzione e sviluppo di modelli di validazione a mercato e costruzione di reti.

Federico Frontali, mio co-founder e CTO di Awentia, si è occupato di AI e 3d perception in ambito industriale e per 12 anni ha lavorato nell’ambito della computer vision, vivendo e gestendo in prima persona l’ingresso dell’AI in questo settore.

Quando ti è venuta l’idea?

L’idea nasce da Federico: “Trasformare ogni angolo cieco in informazione, dato di rilievo senza il quale si producono sprechi.” Insieme poi abbiamo notato che il campo della computer vision, destinata alla raccolta ed elaborazione di dati da contesti non strutturati o parzialmente strutturati, era poco presidiata e nascondeva un’importante esigenze talvolta non espressa dei nostri attori.

Per cui abbiamo deciso di costruire insieme un modello che desse rilevanza alla raccolta, all’elaborazione e alla restituzione del dato dando alle applicazioni di computer vision un ruolo di valore in chiave di abilitazione del professionista o decisore finale, nell’agire in tempo per salvaguardare risorse e performare i processi.

 Come hai capito che era il momento giusto per provarci?

Al netto dei benefici che attraverso il sistema proprietario siamo in grado di garantire, sicuramente il confronto e quindi la validazione dell’interesse nell’ottenere dati da ispezione visiva in modo autonomo e sistemico di processi produttivi e non solo con gli attori di riferimento di specifici mercati ci ha fatto scattare la scintilla.

E il team? Come è nato?

Si è formato pian piano coinvolgendo le persone in un processo di crescita consapevole che ci ha portato oggi ad avere un team multietnico e proattivo composto – tra interni ed esterni – da circa 15 risorse.

Con quali e quanti fondi avete iniziato?

Inizialmente con risorse proprie, crederci significa investirci in termini di tempo e denaro. In seguito abbiamo adottato un sistema di finaziamento per strumenti partecipativi (Safe Agreement – SFP) che ci ha permesso di far salire a bordo persone e realtà interessanti e competenti, che vedendo il valore di Awentia, ci supportano nell’accelerazione.
Ad oggi, dopo un primo round concluso di 150k in agosto 2023, abbiamo appena aperto un secondo round di 500k per il quale stiamo ricevendo molte manifestazioni di interesse.

Quali sono stati i primi passi di Awentia?

La messa a terra del valore centrale di Awentia in un modello da validare a mercato è stata la via che ci ha permesso di migliorarlo nel tempo anche in seguito degli apprendimenti maturati dal campo.

Quindi, direi una costante iterazione con gli attori di mercato identificati funzionale alla validazione del problema e co-definizione della soluzione che sara’ a breve condivisa sul mercato.

Insomma, un percorso ricco di emozioni, call e tanti, ma tanti confronti che sono valsi per giungere a una consapevolezza di cosa davvero ha senso che la nostra tecnologia sia in grado di restituire per essere utile e funzionale agli scopi degli attori.

Qual è stata quella cosa che hai sbagliato in pieno?

Più che sbagliato in pieno, direi che il percorso di crescita di una startup è basato su apprendimenti ovvero tentativi di sviluppo che in seguito a una validazione indicano la via da perseguire per maturare la versione che meglio combacia con le esigenze di mercato.

In questo senso direi diversi, tutti funzionali ad essere ciò che siamo oggi e che saremo domani.

C’è una cosa che ti ha fatto pensare: “Ci avevo visto giusto”

Insieme abbiamo acquisito la consapevolezza del valore che stiamo sviluppando analizzando l’importanza di avere dati da asset distribuiti per ottimizzare le filiere di produzione e soprattutto grazie ai riscontri ottenuti dai partner e clienti che sono entrati nel nostro percorso.

Rifaresti tutto daccapo?

Assolutamente sì. È un percorso che sa stimolare nelle sue difficolta’ e se approcciato nel giusto modo abilita una crescita importante.

C’è qualcuno a cui ti senti di dire grazie?

Le persone attorno a noi dal primo minuto, sicuramente meritano un ringraziamento particolare. In secondo luogo, ma non meno importanti, tutte le altre persone e realtà che credendo in noi ci stanno supportando nel percorso di crescita anche decidendo di entrare a far parte di Awentia.

Com’è cambiata la tua vita rispetto a prima?

Sicuramente molto motivante e molto più dinamica con una notevole e positiva pressione.

Tre consigli per giovani founder

Difficile dare consigli in un ambito cosi complicato, sicuramente apprezzare molto la delega e lavorare per costruire un ottimo team di persone attorno a una visione chiara e definita.

Tre cose da cui un founder dovrebbe stare alla larga

Tutto ciò che drena tempo ed energie che non faccia parte di una roadmap di sviluppo o che non sia utile a mettere a terra azioni concrete per validare le varie ipotesi di modello.

In questo momento, su cosa ti stai concentrando in particolare?

Sugli obiettivi in roadmap per i prossimi anni funzionali a perseguire la visione di Awentia. Nello specifico sulla consegna a mercato delle soluzioni maturate in ambito agritech e sulla messa a terra delle progettualità in altri settori che stiamo esplorando.

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

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