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Passare a un nuovo fornitore gas: una breve guida pratica

Da quando il mercato del gas è stato liberalizzato, il passaggio a un nuovo fornitore è molto semplice e rapido. La procedura, nota come switch della fornitura, può essere fatta telefonicamente oppure online.

Le motivazioni che portano al cambio di fornitore possono essere le più disparate, ma in molti casi sono di ordine economico: l’utente ritiene che il gestore attuale pratichi prezzi troppo alti e cerca alternative che offrano tariffe gas più convenienti.

È importante però sottolineare che quello economico, per quanto importante, non è l’unico fattore che si deve prendere in considerazione se si ha intenzione di procedere con il cambio di fornitore. È infatti opportuno informarsi sulla qualità dell’assistenza clienti, sui servizi aggiuntivi proposti e sull’attenzione alle tematiche ambientali.

Ciò premesso, vediamo qual è la procedura da seguire per effettuare il passaggio da un operatore all’altro.

Switching della fornitura: una procedura semplice e rapida

Cambiare il fornitore di gas naturale è una procedura piuttosto semplice e che richiede al massimo 10-15 minuti di tempo.

La modalità più comoda è quella online, e può essere eseguita utilizzando un personal computer, uno smartphone o un tablet connessi a Internet.

Prima di iniziare è consigliabile preparare la documentazione necessaria, in particolare è utile effettuare una scansione in formato JPG o PDF della carta d’identità e della tessera sanitaria (di solito i fornitori chiedono di effettuare l’upload di questi documenti).

Tra le informazioni richieste vi sono i dati anagrafici, quelli di residenza e quelli di contatto (e-mail, numero di cellulare o del telefono fisso).

Un dato che deve essere necessariamente fornito è il codice PDR (Punto di Riconsegna), una stringa alfanumerica di 14 o 15 caratteri che identifica in modo univoco il punto fisico di fornitura del gas. Questo codice è reperibile su una qualsiasi bolletta del gas ricevuta in precedenza.

Se si decide di pagare le bollette ricorrendo alla domiciliazione bancaria (si evitano ritardi nei pagamenti dovuti a dimenticanze) è necessario comunicare il proprio codice IBAN.

Le tempistiche del passaggio

Per quanto riguarda le tempistiche, il cambio di fornitore diventa effettivo nel giro di 20-50 giorni (dipende se la richiesta viene fatta prima o dopo il 10 del mese). Una volta effettuata la richiesta di attivazione della fornitura, sarà il nuovo operatore a sbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie.

Si riceverà una fattura di conguaglio dal precedente fornitore, che provvederà a restituire l’eventuale deposito cauzionale ricevuto a suo tempo.

Vale la pena ricordare che il consumatore ha il diritto di cancellare il contratto entro 14 giorni senza dover pagare nessuna penale. È il diritto di ripensamento, che può essere esercitato inviando una comunicazione al fornitore tramite e-mail, PEC, raccomandata A/R o fax.

Quali costi comporta lo switching della fornitura?

Le norme prevedono che il cambio di fornitore di energia (gas o luce) sia gratuito. Potrebbe essere richiesto un deposito cauzionale, che comunque sarà restituito alla fine del contratto, sempre che non vi siano contenziosi da risolvere.

Molto spesso il deposito cauzionale non viene richiesto se il cliente opta per la domiciliazione bancaria delle bollette.

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