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Spatial Audio con Dolby Atmos sulle Mercedes, ennesimo cavallo di Troia di Apple?

La tecnologia Spatial Audio con Dolby Atmos di Apple si appresta a sbarcare su alcune linee di auto Mercedes. È una prima assoluta che dovrebbe far riflettere su come il settore automotive sembra essersi arreso a Apple e Google e i rispettivi ecosistemi. Ma è bene andare con ordine. Mercedes-Benz e Apple hanno annunciato che …

La tecnologia Spatial Audio con Dolby Atmos di Apple si appresta a sbarcare su alcune linee di auto Mercedes. È una prima assoluta che dovrebbe far riflettere su come il settore automotive sembra essersi arreso a Apple e Google e i rispettivi ecosistemi. Ma è bene andare con ordine.

Mercedes-Benz e Apple hanno annunciato che Spatial Audio di Apple Music, la soluzione consente di vivere un’esperienza musicale immersiva e surround, è stato integrata nel sistema di infotainment MBUX dei modelli Mercedes-Maybach, le berline Classe S, le berline EQS e EQE e le sport utility EQS e EQE SUV. L’attivazione opzionale è possibile comunque solo per i sistemi audio 4D e 3D Burmester. Il 4D si chiama così perché prevede l’impiego di risonatori simili a altoparlanti, integrati nei sedili, capaci di fare una sorta di massaggio sonoro.

L’obiettivo è di alzare la qualità fornendo “un suono e una chiarezza multidimensionali senza precedenti“. In realtà il patto coinvolge anche Universal Music Group che mette in gioco le tracce audio e realizzerà uno studio di mixaggio e registrazione ad hoc a Sindelfingen, in Germania, basato sullo Studio C dei Capitol Studios – uno dei principali studi musicali di riferimento a livello mondiale per la produzione Dolby Atmos.

La qualità del suono è incredibilmente importante per Apple Music, motivo per cui siamo così entusiasti di lavorare con Mercedes-Benz per rendere disponibile per la prima volta Spatial Audio su Apple Music in modo nativo nell’auto“, ha affermato Oliver Schusser, vicepresidente di Apple per Apple Music e Beats. “Spatial Audio sta rivoluzionando il modo in cui gli artisti creano e i fan ascoltano la musica, ed è un’esperienza impossibile da spiegare a parole; devi ascoltarlo per te stesso per apprezzarlo. Insieme a Mercedes-Benz, ora abbiamo ancora più opportunità di portare musica totalmente immersiva ai nostri abbonati in tutto il mondo“.

Stiamo unendo le forze per offrire ai nostri clienti un’esperienza musicale di riferimento senza precedenti nel settore“, ha aggiunto Markus Schäfer, Chief Technology Officer di Mercedes-Benz Group AG. “Siamo orgogliosi che i nostri veicoli saranno i primi dispositivi non-Apple a presentare un coinvolgente audio spaziale con Dolby Atmos. Questa esperienza mostra come l’intrattenimento in auto può raggiungere nuovi entusiasmanti livelli integrando perfettamente hardware e software“.

Nello specifico i possessori di Mercedes già abbonati ad Apple Music otterranno un accesso immediato a una selezione crescente di brani e album in Spatial Audio di alcuni dei più grandi artisti mondiali di tutti i generi. Ovviamente all’hip-hop al country, senza contare latino, pop e classico. Sempre per gli abbonati è previsto l’accesso diretto all’intero catalogo di Apple Music che ormai ha raggiunto i 100 milioni di brani, senza contar le stazioni radiofoniche fra cui quelle tematiche, Music 1 e Apple Music Hits.

Come sottolinea Universal, il Dolby Atmos consente ai creatori di posizionare elementi o oggetti audio discreti in un campo sonoro tridimensionale, che va oltre le capacità delle produzioni stereo standard. Il sistema si adatta a qualsiasi ambiente di riproduzione, il che significa che gli appassionare possono ascoltare la musica “con una chiarezza senza precedenti che corrisponde alla visione originale dell’artista in studio“.

Da ricordare infine che l’edizione Mercedes-Maybach di Virgil Abloh, disponibile dal mese scorso, è stata una delle prime auto al mondo – e il primo modello della gamma Mercedes-Benz – a offrire questa tecnologia, abbinata al sistema audio Burmester composto da 31 altoparlanti, 8 transduttori, 2 amplificatori e una potenza di 1.750 watt.

Musica in auto: difficile farne a meno

Mercedes ha condotto un’indagine di mercato per comprendere cosa pensino i consumatori della musica in auto. Il dato di partenza è che circa il 90% della popolazione mondiale ascolta musica e la media di fruizione è di circa 961 ore all’anno. Dopodiché circa il 72% degli automobilisti afferma di non poter immaginare un viaggio in macchina senza musica, mentre per due su tre la qualità del suono all’interno dell’auto è importante o molto importante. Non solo. Solo il 12% degli automobilisti sostiene che la qualità di un sistema audio a casa sia più importante, mentre il 45% è convinto che questo valga per l’auto. Infine per il 43% entrambi sono ugualmente importanti.

La sintesi è che non si può sottovalutare l’esperienza musicale in auto e che comunque viene richiesta qualità. Lo Spatial Audio con Dolby Atmos per auto sembra muoversi in questa direzione e sebbene per ora si parli di un optional per auto di fascia alta è pur vero che questa strategia è già stata vista in passato. Di solito ciò che è considerato un optional per le auto di lusso nel tempo tende a diventare tale anche per altri modelli più comuni, a meno che i costi degli elementi hardware non siano troppo alti. Dopodiché non c’è elemento più affascinante e trainante che il desiderio di un’esperienza di intrattenimento più coinvolgente. La musica ha tutte le caratteristiche per svolgere questo compito e Apple vuole approfittarne, con Mercedes.

new carplay
Rendering del nuovo CarPlay

Apple: il nuovo CarPlay è un cavallo di Troia

Apple nel giugno scorso ha svelato come il nuovo CarPlay sarà in grado in futuro di gestire tutta l’interfaccia del veicolo: non solo l’infotainment, come oggi, ma anche gli indicatori della velocità, dei giri del motore, gli alert, etc. Secondo Emily Schubert, responsabile tecnico di Apple, le ultime indagini confermano che il 98% delle auto nuove vendute negli Stati Uniti dispone di CarPlay installato e contemporaneamente che il 79% degli acquirenti statunitensi comprerebbe un’auto solo se compatibile con questa piattaforma. “È una caratteristica indispensabile quando si acquista un nuovo veicolo“, ha detto Schubert in conferenza stampa qualche mese fa.

L’industria automobilistica di fatto ha di fronte una scelta: o investe milioni di dollari per puntare sulle proprie interfacce o libera il campo a Apple e Google. Sull’infotainment nessuna è stata in grado di fare meglio dei due colossi della Silicon Valley, anzi in molti casi il risultato è stato pessimo. Ecco quindi una via di uscita, ovvero rinunciare sullo sviluppo ma rilanciare sui servizi a pagamento, come già sta facendo Bmw con opzioni e funzioni aggiuntive attivabili nel post-vendita.

Non a caso un rapporto McKinsey prevede che il mercato del software per auto crescerà del 9% all’anno fino al 2030, più velocemente di quanto farà la stessa industria automobilistica. Raggiungerà insomma i 50 miliardi di dollari entro il 2030. General Motors, secondo CNBC, vanta già un fatturato di 2 miliardi all’anno grazie agli abbonamenti per auto e prevede di raggiungere quota 25 miliardi entro il 2030. Tesla, che non è ancora compatibile con CarPlay, ma con agli abbonamenti ha sdoganato la vendita di funzionalità come l’assistenza alla guida totale, il sistema di parcheggio automatico, il mantenimento della corsia, etc.

L’unica criticità è legata al fatto le case automobilistiche dovrebbero consentire a Apple (e magari Google) l’accesso ai sistemi principali per l’impiego delle interfacce globali. Ma secondo Conrad Layson, analista senior di AutoForecast Solutions, le case si illudono ancora di costruire auto quando invece il cuore di tutto sono i software. “Stanno costruendo software su ruote, e non lo sanno“, ha commentato.

Se da una parte Apple oggi non chiede royalty alle case dall’altra domani potrebbe battere cassa nei confronti degli sviluppatori di funzioni e servizi fondamentali. E che dire poi della possibilità di svolgere la gestione delle transazioni per l’acquisto carburante direttamente dal cruscotto? E la raccolta di informazioni degli automobilisti, sebbene anonimizzate, per indirizzare lo sviluppo?

Oggi Apple ha già convinto 14 marchi automobilistici ad accogliere CarPlay, ma non è ancora chiaro dove sarà installata la nuova versione.  “Lo scopo del gioco deve essere per gli OEM: ‘Devo sedermi al tavolo da qualche parte in modo tale che quando questi servizi arrivano, ho una porzione della torta’“, ha detto l’analista Richard Windsor. “Per fare ciò, lo smartphone dell’utente dovrebbe rimanere in tasca quando sale a bordo del veicolo. Nel momento in cui accende CarPlay, o Android Auto, o Android Automotive o qualsiasi altra cosa, la casa automobilistica è in guai seri“.

Giornalista tech e digital da oltre 20 anni per quasi tutte le principali testate del settore. Oggi collaboro con Italian Tech e Green & Blue di Repubblica.it, Wired e HdBlog. Ho fondato la mia prima startup nel 2001 quando ancora non si chiamavano così. Core business? Contenuti editoriali per il Web... ça va sans dire

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