NotizieValutazione Startup

L’ascesa accelerata delle startup europee verso valutazioni da 10 miliardi

L’ecosistema tecnologico europeo sta vivendo una fase di accelerazione senza precedenti: le startup europee raggiungono valutazioni da oltre 10 miliardi di dollari – il cosiddetto status di decacorn – in tempi sempre più brevi. Il 2025 segna un punto di svolta: la metà delle decacorn del continente ha raggiunto tale obiettivo proprio quest’anno, grazie all’impulso combinato di intelligenza artificiale e tecnologie per la difesa, due settori al centro di un’ondata di investimenti senza precedenti.
Tra le nuove protagoniste figurano la italiana Bending Spoons, sviluppatrice di software e app consumer di successo, la finlandese Oura, produttrice dell’omonimo anello smart per il monitoraggio della salute, la tedesca Helsing, specializzata in difesa e sistemi d’intelligence basati su AI, e la francese Mistral, sviluppatrice di Large Language Models (LLM) open source.
Secondo i dati raccolti da Sifted, le aziende europee che hanno raggiunto la soglia dei 10 miliardi nel 2025 hanno impiegato in media 7,5 anni, contro gli 8,8 anni delle generazioni precedenti. Tuttavia, la media è fortemente influenzata da casi eccezionali come Mistral e Helsing, fondate rispettivamente nel 2023 e nel 2021, che hanno raggiunto la soglia di decacorn in soli due e quattro anni.
Per confronto, player consolidati come Bending Spoons e Oura hanno impiegato 12 anni, seguendo una traiettoria simile a quella di campioni europei del passato come Spotify (11 anni), Klarna (15 anni) e UiPath (15 anni) prima della quotazione in Borsa.

AI e difesa, il nuovo motore del valore per le startup europee

L’impennata delle valutazioni è legata a doppio filo al boom degli investimenti in intelligenza artificiale e tecnologie per la difesa. Nei primi dieci mesi del 2025, le startup europee di questi due settori hanno raccolto 12 miliardi di euro in 622 round di investimento, quasi il doppio rispetto ai 6,3 miliardi distribuiti su 300 operazioni nel 2024.
Dopo due anni di calma piatta – l’ultima decacorn europea risaliva al 2022 – la rinascita di questo club ristretto segnala un nuovo ciclo di entusiasmo da parte dei venture capitalist. Tuttavia, non tutti gli analisti ritengono che si tratti di una bolla.

“Dieci miliardi sembrano tanti, ma negli Stati Uniti sarebbero considerati quasi modesti”, spiega Sebastian Becker, partner del fondo Redalpine e investitore in Mistral. “Se si confrontano le valutazioni gonfiate delle AI company americane, l’Europa appare molto più interessante in termini di qualità delle aziende e multipli di valutazione”.
Negli Stati Uniti, infatti, startup come Perplexity – motore di ricerca basato su AI – hanno già raggiunto valutazioni da 20 miliardi di dollari in appena tre anni. O ancora, Thinking Machines, fondata dall’ex CTO di OpenAI Mira Murati, ha raccolto 2 miliardi di dollari a una valutazione di 12 miliardi dopo pochi mesi di vita.

Le valutazioni record delle startup europee reggono alla prova dei numeri?

Se aziende come Bending Spoons, che prevede 1,2 miliardi di dollari di ricavi nel 2025, o Oura, con 1 miliardo di dollari di vendite attese, possono giustificare valutazioni a doppia cifra, il discorso è più complesso per le startup europee AI più giovani.
Nel caso di Mistral, l’azienda dichiara di aver siglato 1,4 miliardi di euro in “total contract value” (TCV), equivalenti a un annual contract value (ACV) di 312 milioni di euro distribuiti su oltre 100 clienti enterprise. Tuttavia, queste metriche includono anche ricavi non ancora realizzati.
Secondo stime di mercato, il run-rate annuale – indicatore più realistico delle vendite effettive – si aggirerebbe intorno agli 85 milioni di euro. In base al parametro utilizzato, il multiplo di ricavi di Mistral varia così tra 37x e 137x, un livello estremamente elevato anche per un settore in forte crescita.
Per contestualizzare, la statunitense Anthropic, sostenuta da Amazon e Google, ha recentemente chiuso un round da 13 miliardi di dollari a una valutazione post-money di 183 miliardi, con 5 miliardi di dollari di run-rate annuale e un multiplo analogo, pari a 37x.

“La vera domanda è se Mistral potrà moltiplicare i propri indicatori per dieci nei prossimi 18-24 mesi”, osserva Christophe Morvan, managing partner della banca d’investimento DrakeStar. “Solo allora le valutazioni potranno ritenersi sostenibili”.

Sovranità tecnologica e crescita strutturale dell’ecosistema europeo

Al di là dei numeri, l’ondata di valutazioni record riflette un tema politico ed economico sempre più centrale: la sovranità tecnologica europea.
Dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l’Europa ha accelerato la costruzione di un ecosistema autonomo nei settori chiave, dai modelli di AI generativa alle tecnologie dual use per la sicurezza. Il capitale di rischio e il capitale politico stanno convergendo su un obiettivo comune: garantire che il continente non resti dipendente da player americani o cinesi.

“L’Europa ha bisogno dei propri campioni tecnologici, e la domanda non mancherà nei prossimi anni”, sottolinea ancora Becker di Redalpine.
Il fenomeno evidenzia anche un cambiamento strutturale nei mercati dell’intelligenza artificiale: “Nel settore AI, chi vince lo fa più in fretta e in modo più netto, ma saranno in pochi a vincere davvero”, aggiunge Becker.
Sul fronte difesa, l’investitore respinge l’idea di una bolla speculativa: “Con la guerra in Ucraina e l’aumento delle tensioni globali, i governi europei sono obbligati a incrementare la spesa per sicurezza e innovazione tecnologica. Le valutazioni elevate di aziende come Helsing riflettono questa realtà”.
Becker sottolinea che il vantaggio competitivo nel settore difesa dipende fortemente dai rapporti con le istituzioni: “Chi entra presto nel mercato e ottiene contratti governativi solidi può crescere in modo esponenziale”.

Il rischio dietro la corsa alle valutazioni miliardarie

Nonostante l’entusiasmo, gli investitori restano cauti. “Ci saranno fallimenti e qualcuno perderà molti soldi”, avverte Becker. “Soprattutto negli Stati Uniti vediamo scommesse molto grandi che potrebbero non concretizzarsi. In Europa, per ora, non siamo ancora a quel livello di surriscaldamento”.
In un contesto in cui l’AI e la difesa ridefiniscono le priorità economiche del continente, le startup europee sembrano finalmente capaci di giocare ad armi pari con i colossi americani. Ma la corsa ai 10 miliardi è solo all’inizio — e il traguardo più difficile, come sempre, sarà restare sul podio.

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.