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Parte Astra, l’incubatore per studenti con il cuore nella Silicon Valley

"Pensiamo che il Italia ci sia un grande vuoto per quanto riguarda i cosiddetti student founders, o persone che abbiamo da poco finito il loro percorso di studi. Astra ha scelto di lavorare con loro".

La fase più delicata per la vita di una startup, è quella chiamata pre-seed, quella in cui un’idea prende forma, matura, si consolida, si articola e si trasforma in un prodotto/servizio che le persone sono disposte a pagare. In questa fase sono molto utili gli incubatori che hanno proprio il compito di seguire i founder e guidarli nello sviluppo della propria idea. Inutile dire che tante idee resteranno tali, poche si trasformeranno in startup, pochissime avranno successo, ma la parola d’ordine è: provarci!
Provarci insieme a un team di professionisti che possono guidare i primi passi di un founder o di un team spesso può fare una grossa differenza. A questo servono gli incubatori e per questo è nato Astra Incubator. Ne parliamo con uno dei founder Vincenzo Elifani che vive negli States dove lavora per un importate fondo d’investimento.

Vincenzo, ci racconti come ti è venuta l’idea?

Idea nata nel 2015 quando ho deciso che quella del venture capital era la mia strada e allo stesso tempo sentivo il bisogno di fare qualcosa per il nostro paese.

A Berkeley ho conosciuto Francesco Dipierro che ha messo in piedi Berkeley Step, un incubatore di startup che ha avuto molto successo. Assieme ad altri co-founder del Politecnico di Milano, abbiamo deciso di portare in Italia le nostre competenze e muovere i primi passi nell’ecosistema. È fondamentale all’inizio sporcarsi le mani, lavorare fianco a fianco delle startup, fare il venture capitalist è un lavoro sicuramente più facile di costruire startup, e questo è anche il nostro obiettivo, essere più un venture studio che non un semplice incubatore. Abbiamo infatti all’interno persone che si occupano di design e web development che daranno una mano concreta alle startup.

Quali sono stati i primi passi per mettere in piedi il progetto Astra?

Abbiamo parlato praticamente con tutti gli operatori in Italia per capire cosa ci fosse già e cosa potessimo sviluppare. Abbiamo poi fatto un grande lavoro con le associazioni studentesche delle varie università per diffondere la nostra mission, piano piano c’è stato un buon passaparola che ci ha portato a ricevere più di 400 application per il primo batch.

Dove avete trovato i fondi per partire?

Astra è un progetto nato e costruito con zero budget (10 euro il costo del domino…). Tutto quello che abbiamo fatto è frutto del nostro network e del nostro lavoro. Siamo però alla ricerca di partner per supportare il nostro progetto nel lungo termine. Anche perché siamo al 5% di quello che vorremmo realizzare con Astra ma per farlo avremmo bisogno di fondi.

A cosa/chi vi siete ispirati per il progetto?

Abbiamo preso quello che abbiamo imparato in 3 anni in Silicon Valley lavorando in fondi di venture capital e a stretto contatto con le startup. Di base il nostro progetto si fonda sul lean startup approach, che è una metodologia conosciuta ormai che permette di testare, sbagliare e reiterare molto velocemente. A questo abbiamo aggiunto dei team interni che lavoreranno a stretto contatto con le startup su questioni molto pratiche, di nuovo, il nostro obiettivo è costruire un venture studio più che un incubatore.

Quali sono i punti di forza di Astra?

Sicuramente un network importante con la Silicon Valley e le competenze interne pratiche per aiutare le startup.

Chi è il vostro utente tipo?

Pensiamo che in Italia ci sia un grande vuoto per quanto riguarda i cosiddetti student founders, o persone che abbiamo da poco finito il loro percorso di studi. I founder italiani non sono più stupidi di quelli americani o di altri paesi, anzi, abbiamo menti brillanti che hanno però bisogno di essere supportate in maniera maggiore soprattutto durante la nascita della loro startup.

Come funziona il business di Astra? In pratica, come si regge l’azienda?

Stiamo cercando partner e finanziatori, la prima edizione sarà solo frutto del nostro lavoro.

Quali sono gli strumenti che utilizzate per promuovervi?

Abbiamo fatto molte info session con le associazioni studentesche, questo ci ha permesso di avere un contatto molto diretto con i founder, poi utilizziamo Linkedin e Instagram.

Quali sono i criteri con cui selezionate le startup?

Le nostre startup sono super early stage, quindi ci basiamo molto sul team. Ci sono startup su cui non siamo sicuri del problema o della soluzione identificata, ma abbiamo imparato nel tempo che non bisogna fossilizzarsi sulla prima soluzione proposta in quanto ottimi founder sapranno fare pivot o comunque hanno la flessibilità per poter cambiare. Il team e le competenze all’interno del team sono fondamentali però.

 Quando è prevista la partenza e come si svolgerà il vostro percorso di accelerazione?

Il primo batch partirà il 20 febbraio e durerà 10 settimane. Alla fine di questo vi sarà un incontro con gli investitori e acceleratori verticalmente specializzati. Durante il percorso i 20 team beneficeranno di sessioni con speaker di alto calibro, sessioni 1-1 con mentor e del lavoro del nostro team che si siederà affianco a loro ogni settimana per lavorare a problemi concreti.

Come vi vedete da qui a 2 anni?

Speriamo di essere il venture studio di riferimento per tutti i giovani founders Italiani (o esteri che vogliano fare startup in Italia).

Per saperne di più: https://astraincubator.com/

 

Se vuoi conoscere meglio i founder e il progetto Astra,
non perderti la diretta di giovedì 11 febbraio!

 

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

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