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Grazie a Vivila DMC e al neverending tourism borghi e territori nascosti diventano internazionali

Vivila DMC si allea con stakeholder e operatori locali per portare i borghi e i territori italiani più ricchi di storia e di cultura nelle case e nel cuore dei turisti di tutto il mondo grazie a un nuovo marketplace

Vivila DMC a cuore tutto il territorio Italiano e non solo le mete mainstream. In Italia ci sono almeno 300 borghi storici che nascondono piccoli o grandi tesori artistici, inseriti in contesti naturali mozzafiato, dove continuano a essere coltivate antiche tradizioni culinarie e culturali e si vive a un ritmo più lento e a misura d’uomo. Spesso, questi borghi sono noti solo a chi ci è nato e cresciuto, perchè si trovano fuori dalle rotte turistiche tradizionali. . Di fatto però le possibilità turistiche dei borghi sono ancora poco valorizzate.

E non sono solo i borghi a custodire tesori che nessuno conosce… Il territorio italiano è caratterizzato da un patrimonio culturale diffuso che può raggiungere efficacemente i turisti di tutto il mondo e ottenere finalmente l’attenzione che merita attraverso gli strumenti del neverending tourism.

Per approfondire il tema abbiamo intervistato Chiara Martini, CEO e founder di Vivila DMC, impresa innovativa che ha dato vita al primo marketplace dedicato al neverending tourism.

Chiara, come e perché nasce Vivila DMC?

Vivila DMC nasce per rendere i borghi e i territori italiani, caratterizzati da un ricco patrimonio di cultura diffusa, finalmente protagonisti dell’offerta turistica. Quello che facciamo è fornire agli operatori locali e a tutti gli stakeholder coinvolti gli strumenti innovativi e il supporto necessari ad avvicinare i turisti di tutto il mondo, soprattutto quelli internazionali, su una piattaforma appositamente progettata. Nel nostro marketplace si incontreranno la domanda e l’offerta di un turismo in grado di superare i confini spazio-temporali.

Come? Attraverso la vendita di esperienze che possono essere fruite online e che sono spendibili ovunque ci si trovi. Il neverending tourism inizia prima della vacanza e non finisce con il rientro a casa. Volendo, permette di godere delle bellezze e delle tradizioni del nostro Paese a chi si trova dall’altra parte del mondo, senza neppure muovere un passo. Le possibilità sono moltissime.

Facciamo qualche esempio…

Sto parlando, per esempio, di visite guidate organizzate attraverso la piattaforma e fruibili da qualsiasi dispositivo. Oppure una cooking class online con un pizzaiolo napoletano con il quale preparare insieme, in diretta, la vera pizza napoletana. In questo momento le esperienze digitali si concentrano su cooking class e tour digitali, ma inseriremo presto nuove tipologie. Poi ci sono i prodotti tipici locali, che vengono acquistati durante l’esperienza o in un secondo momento. Il prodotto porta a casa del turista un pezzo d’Italia e ha una grande capacità di coinvolgimento, soprattutto se viene selezionato con cura. La nostra offerta è adatta anche a chi è diversamente abile e non può visitare fisicamente una destinazione che gli interessa.

I territori sono sistemi complessi che influenzano e vengono influenzati da innumerevoli stakeholder. Un marketplace come il nostro può dare voce e spazio a tutti gli attori coinvolti. Avevo in mente già da alcuni anni di creare un’impresa che fosse al servizio dei territori. Ora finalmente è realtà.

Grazie all’osservazione e all’analisi sia dei diversi territori che caratterizzano il nostro Paese sia delle relazioni tra gli stakeholder che operano su di essi, ho potuto comprendere cosa potrebbe aiutarli ad attirare i turisti internazionali. Alcuni di questi luoghi di immensa bellezza sono poco conosciuti ma hanno un potenziale gigantesco. Non sono noti perché si trovano fuori dalle classiche rotte del turismo, in aree decentrate. Ho sempre desiderato, essendo di origini ciociare, di trovare il modo per permettere alle aree interne del Paese di emergere e fare conoscere al mondo quanto possono offrire.

Quali sono i vantaggi del marketplace per i turisti?

A me e al team di Vivila è stato subito chiaro quale fosse il potenziale dei nostri tesori nascosti e quanto bene combaciassero queste potenzialità con le esigenze del turista. Di quanto siano cambiati i turisti se ne parla molto negli ultimi anni. Non sto parlando soltanto di quello che è accaduto a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo (ancora) affrontando, ma piuttosto del bisogno di disconnessione, di un più profondo contatto con la natura e di turismo sostenibile. Questi trend sono emersi almeno 5 anni prima della pandemia e di fatto non sono ancora stati adeguatamente intercettati.

Il mercato turistico si trova a un punto di svolta, emergono nuove esigenze e possibilità

Il mercato turistico si trova a un punto di svolta, di fronte a una domanda in continua evoluzione a cui, però, si tende ancora a rispondere con tipologie di offerta un po’ datate. Risultato? Le proposte sono lontane dai desideri e dalle necessità del turista e fanno molta fatica a supportare le comunità locali, gli enti, le istituzioni.

Vivila, con il primo marketplace per il neverending tourism dedicato all’Italia e all’Italianità, e con il proprio modello di business, intende colmare questo gap.

Cos’è esattamente il neverending tourism?

Il neverending tourism è un trend intercettato nel 2021 dagli esperti degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano. Consiste fondamentalmente nella possibilità di estendere l’esperienza turistica nel tempo e nello spazio, grazie anche all’utilizzo di strumenti digitali, cogliendo tutte le opportunità che si presentano in ogni fase del percorso di acquisto del visitatore/consumatore.

Il neverending tourism consiste nella possibilità di estendere l’esperienza turistica nel tempo e nello spazio

Con il mio team ho approfondito il tema, arrivando a declinare il processo di un’esperienza di viaggio senza fine e includendo tutti i passaggi che comprendono il momento precedente e quello successivo al viaggio vero e proprio:

1)      Scopri (nuovi territori, nuovi sapori, nuovi modi di vivere, …) grazie ai contenuti digitali.

2)      Vivi (un territorio, un sapore, un’esperienza…) prima dell’esperienza fisica.

3)      Ricorda (un territorio, un prodotto, un’esperienza…) attraverso i prodotti tipici del luogo, acquistati sul marketplace o durante l’esperienza fisica, che diventano souvenir del viaggio.

4)      Rivivi (territori, sapori, esperienze…) attraverso nuovi contenuti digitali.

Qual è secondo te il rapporto tra mondo del turismo e digitale?

Credo sia necessario partire da cosa significhi turismo nel 2022, guardando agli stakeholder, ai trend principali e prestando attenzione al vero percorso (journey) del turista digitale. ll turismo, soprattutto in Italia, in termini di incidenza su PIL (13,2%) e occupazione (14,2%), è il settore economicamente più rilevante. Proprio per questo in Italia emergono e si sviluppano nuove modalità di fare e pensare il turismo, come il neverending tourism o il turismo delle origini.

Novità che ad esempio permettono di vivere luoghi ed esperienze in modo più autentico e unico, e consentono di promuovere il patrimonio delle realtà locali, soffocate dal turismo mainstream.

Possiamo definire il turismo come il punto di contatto tra quattro elementi: viaggiatore, luogo, esperienza e motivazioni dietro l’esperienza. Gli strumenti digitali permettono di dilatare il tempo e moltiplicare le modalità che consentono di realizzare questo contatto. Il turista digitale è un turista più maturo e ricettivo.

Quali sono le caratteristiche del turista digitale?

Il turista digitale non si limita solo ad organizzare il proprio viaggio utilizzando i diversi canali disponibili (online e fisici) ma si aspetta di vivere un’esperienza già nel momento in cui immagina e pianifica il viaggio. Vuole conoscere prima i territori che intende visitare, le esperienze che farà e i prodotti che proverà.

Si aspetta che si accenda una connessione emotiva, il vero driver dell’esperienza, prima che il viaggio fisico abbia inizio. Attraverso il viaggio digitale vuole scoprire luoghi sconosciuti e tesori nascosti del nostro Bel Paese, così da sentirsi parte di una comunità locale anche se ancora non ha mai visto il posto.

Vivila DMC era al TTG di Rimini, com’è andata?

Quest’anno il TTG di Rimini è stato per Vivila una bella conferma. Siamo contenti che la nostra piattaforma piaccia agli stakeholder. Diversi  operatori di settore sono pronti a diventare vendor sul marketplace e a promuovere i territori attraverso esperienze digitali e prodotti tipici.

La Piattaforma di Vivila affronta proprio in queste settimane il suo momento più delicato e importante: l’onboarding dei vendor. Siamo entusiasti e tutto il team di Vivila sta lavorando giorno e notte. Accogliere un vendor significa fare un’analisi approfondita che comprende il territorio, il prodotto, il contesto e il target di riferimento. Nel team ci sono persone con competenze specifiche che mettono la loro esperienza anche nella selezione dei vendor.

Questo perché Vivila non si rivolge a tutti i potenziali vendor ma solo a coloro che, condividendo la nostra filosofia, sono in grado di promuovere l’Italia e le sue ricchezze, offrendo esperienze di neverending tourism ad elevato impatto emotivo. Al termine della fase di onboarding la piattaforma sarà disponibile per gli utenti finali.

Stay tuned

Con l’obiettivo di portare l’Italia “nascosta” nel mondo e far sentire italiani tutti coloro che vorranno vivere (non solo visitare) il nostrodx Paese, Vivila DMC si rivolge soprattutto al mercato estero. La redazione di startup-news aggiornerà l’articolo non appena la piattaforma sarà operativa.

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