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Startup unicorno, ma cosa sono esattamente?

Le startup unicorno sono società private che hanno raggiunto una valutazione di mercato superiore al miliardo di dollari

Sempre più spesso nel panorama internazionale si sente parlare di startup unicorno. Si tratta di società private che hanno raggiunto una valutazione di mercato superiore al miliardo di dollari. Il termine deriva dall’omonimo animale leggendario, simbolo di immaginazione e forza, cioè le caratteristiche per eccellenza di queste aziende particolarmente promettenti.

Le aziende unicorno sono spesso guidate da giovani, ma soprattutto presentano un carattere fortemente innovativo sia nei servizi offerti che – soprattutto – nei modi e nei modelli proposti. Questo tipo di aziende hanno rivoluzionato molti mercati, riuscendo a far tremare anche i più consolidati e famosi colossi del mondo.

In questo articolo andremo ad approfondire il suo significato, le caratteristiche di queste aziende e come diventare una startup unicorno.

Startup unicorno: cosa sono e perché si chiamano così 

Il termine azienda unicorno è stato coniato per la prima volta da Aileen Lee – fondatrice di Cowboy Ventures, un fondo di venture capital – nel 2013. Questo termine è utilizzato per descrivere le società tecnologiche valutate più di un miliardo di dollari. In ambito finanziario le aziende unicorno sono quindi delle aziende dall’incredibile potenzialità, metaforicamente simili agli unicorni in quanto più unici che rari. Al fine di essere annoverati nel club degli animali leggendari bisogna rispettare alcuni requisiti. Per farlo vengono analizzati diversi fattori. Il più importante è proprio la capitalizzazione sul mercato in un determinato momento storico.
Ad oggi esistono diverse tipologie di startup unicorno e il nome cambia a seconda di quanto sia elevata o meno la propria capitalizzazione. Ecco quali sono: 

  • unicorn: startup con un valore di 1 miliardo di dollari o superiore;
  • decacorn: startup con un valore di 10 miliardi di dollari o superiore;
  • hectocorn: startup con un valore di 100 miliardi di dollari o superiore.

Come si diventa una startup unicorno? 

Come è intuibile, ottenere lo status di startup unicorno non è così facile, tanto che un’azienda ha solo lo 0,000006% di probabilità di arrivare a questo risultato – e ad ogni modo ci vogliono in media ben sette anni per farlo!

La valutazione delle startup unicorno si ha da parte di venture capitalist e investitori che hanno partecipato al finanziamento delle società sulla base del loro potenziale di crescita e dello sviluppo previsto.

Una delle caratteristiche principali di queste società è che crescono molto velocemente e sono molteplici i fattori di crescita. Una delle strategie adottate è infatti quella del diventare grande velocemente, ovvero quella strategia con cui una startup cerca di espandersi a un ritmo particolarmente elevato attraverso riduzione dei prezzi e grandi round di finanziamento, al fine di avere un vantaggio sulla quota di mercato e allontanare il prima possibile eventuali competitor. 

Alcune startup sono state create anche attraverso l’aumento del capitale privato disponibile prima che diventino pubbliche acquisizioni, per acquisizione, o ancora grazie a innovazioni e progressi tecnologici che permettono alle neo società di crescere e raggiungere la massa in tempi rapidissimi.

Startup unicorno: le caratteristiche 

Nel corso del tempo sono state sintetizzate tutta una serie di caratteristiche che accomunano le startup unicorno e che solitamente sono presenti in una startup di successo. Ecco quali sono le 5 caratteristiche principali: 

  • Innovazione dirompente – disruptive

Quasi tutte le startup unicorno hanno apportato una prorompente innovazione nel loro campo di appartenenza. Nel mondo degli affari, la cosiddetta disruption rappresenta infatti la prima caratteristica che differenzia una semplice startup da un potenziale unicorno. Con questo termine si indica l’innovazione in un settore che tende a colpire radicalmente il modo in cui il mercato o l’industria  opera.

Inizialmente la strategia applicata è simile a quella di molte altre aziende, ovvero offrire soluzioni più economiche e semplici che siano in grado soddisfare le stesse esigenze dei prodotti di fascia alta. Tuttavia, grazie alla loro convenienza questi prodotti diventano sempre più attraenti per i consumatori. La conseguenza è che l’azienda si sposta gradualmente verso mercato più “alto”, a volte addirittura assumendo il controllo.

  • Orientamento alla crescita

Le startup unicorno impiegano strategie che consentono loro di crescere e scalare altre aziende a tassi esponenziali. In particolare queste startup sfruttano la strategia Massive Transformative Purpose (MTP) per il loro business. Un MTP rappresenta un obiettivo altamente ambizioso che guida tutto il team e lo incoraggia a pensare fuori dagli schemi. Le aziende unicorno hanno una visione molto chiara, che contribuisce a incrementare velocemente la loro crescita, convalidando i loro canali di vendita e di marketing con test locali, e replicando rapidamente le strategie di successo in altre località.

  • Orientamento al consumatore

La maggior parte degli unicorni sono aziende B2C. Il loro scopo è quello di facilitare e semplificare qualcosa per i consumatori, entrando a far parte della loro quotidianità. Inoltre mantenere a prezzi accessibili la disponibilità di prodotti e servizi è un altro punto saliente di questo genere di startup.

  • Alta tecnologia

Un’altra tendenza comune tra questo tipo di startup è che il loro modello di business si basa sulla tecnologia. 

  • Di proprietà privata

La maggior parte delle startup unicorno sono di proprietà privata. Questo elemento non fa altro che aumentare la loro valutazione quando una società consolidata investe in esse.

Startup unicorno italiane ed europee

L’Europa vanta ben 70 startup unicorno, di cui quasi la metà del settore fintech. La maggior parte delle startup unicorno europee sono nate nel Regno Unito. Ne sono un esempio Monzo, Starling Bank e Revolut. Ma rientrano nel club degli unicorni europei anche l’austriaca Bitpanda, la tedesca N26 e le svedesi Klarna e Trusty.

In Italia ci sono soltanto due casi di aziende valutate più di un miliardo di dollari. La prima startup unicorno made in Italy è Yoox, fondata nel 2000 da Federico Marchetti che, grazie alla fusione con un altro famoso e-commerce, nel 2015 è diventata Yoox Net-a-porter Group SpA. Il secondo unicorno italiano è Depop – nata nel 2011 da un’idea di Simon Beckerman, ma dal 2012 con sede a Londra -, la startup di social shopping per vendere e comprare capi vintage.

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