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Numeri e piattaforme del Lending crowdfunding italiano

Cresce il mercato del lending crowdfunding, una forma di crowdfunding aperta a tutti e vantaggiosa soprattutto per le aziende. Perché? Consente di chiedere un finanziamento in Rete tramite piattaforme specializzate, così da evitare le lungaggini burocratiche e gli ostacoli tipici dei canali tradizionali. A giugno 2019, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio CrowdInvesting del Politecnico di …

Cresce il mercato del lending crowdfunding, una forma di crowdfunding aperta a tutti e vantaggiosa soprattutto per le aziende. Perché? Consente di chiedere un finanziamento in Rete tramite piattaforme specializzate, così da evitare le lungaggini burocratiche e gli ostacoli tipici dei canali tradizionali.

A giugno 2019, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio CrowdInvesting del Politecnico di Milano, i numeri complessivi si attestano su quasi 280 milioni di euro raccolti dalla nascita del mercato italiano del lending. Dei quali oltre 122 negli ultimi 12 mesi con 1.400 prestiti erogati a società. Un aumento del 40% rispetto all’analisi del report precedente (giugno 2018). La Legge di Bilancio (Legge 205/2017) ha introdotto un’agevolazione per i prestatori, assoggettando i proventi degli investimenti derivati da social lending alla ritenuta a titolo definitivo con aliquota pari al 26%. Di fatto la regola incentiva, almeno in parte, questa forma di investimento, perché accomuna i proventi ottenuti ai dividendi e alle cedole delle obbligazioni. Invogliando così più persone a prestare soldi ad aziende e cittadini.

Come funziona il crowdfunding dei prestiti?

A concedere i finanziamenti possono essere tanti privati che decidono di investire piccole cifre ma anche investitori istituzionali e professionali, attraverso un sito web abilitato.Chi vuole partecipare all’operazione di finanziamento lo fa aderendo a un appello grazie al quale l’azienda (o il privato cittadino) spiega cosa vuole realizzare con i fondi raccolti. Vengono richieste garanzie, che servono a rassicurare i finanziatori sulla capacità del richiedente di restituire i soldi con gli interessi.

Il flusso di domande di accesso al lending crowdfunding è piuttosto alto. In fase di selezione vengono analizzate: capacità di restituzione del finanziamento da parte della società richiedente, bilanci, giro d’affari e altri documenti disponibili sullo “stato di salute” dell’azienda. Ovviamente vengono anche consultati tutti i dati messi a disposizione da Cerved, Crif, Experian, Agenzia delle Entrate, Ministero dell’Interno, eccetera. Per verificare gli altri prestiti già attivi, la storia creditizia, eventuali pendenze con lo Stato e simili. Ma la procedura è molto veloce e non è soggetta alla rigidità tipica degli odierni processi decisionali delle banche.

La procedura di lending è molto veloce e non è soggetta alle rigidità tipiche delle pratiche bancarie.

Dal punto di vista delle garanzie, alcune piattaforme prevedono fondi di protezione per ripagare le situazioni in sofferenza. Altre si appoggiano esclusivamente sulla garanzia pubblica del Fondo statale per le PMI.

Le piattaforme specializzate

Alla data del 30 giugno 2019 l’Osservatorio sul CrowdInvesting ha registrato 6 piattaforme di lending attive in Italia destinate al finanziamento delle persone fisiche e 7 di tipo business, dedicate alle imprese. Tre piattaforme invece stavano ancora organizzandosi per l’apertura sul Web, di cui una verticale, specializzata nei progetti energetici (Ener2Crowd.com).

I modelli di investimento sono sostanzialmente due: quello di utilizzo e quello diretto. Il primo richiede un ruolo attivo dell’operatore autorizzato, sia nella selezione delle richieste di credito, sia nel l’allocazione del capitale investito. Questo significa che i prestatori mettono a disposizione della piattaforma una certa somma di denaro, indicando il tasso di interesse atteso e l’orientamento a un rischio maggiore o minore. In base al rapporto rischio-rendimento cercato dal prestatore, la piattaforma distribuisce il denaro investito tra le richieste. Il secondo modello permette agli investitori di decidere personalmente a chi prestare.

Chi investe di più preferisce scegliere

In ambito business aumentano i siti che propongono il modello di investimento ‘diretto’, dando possibilità di scelta immediata al finanziatore su come allocare i prestiti, mentre nell’ambito consumer prevale il modello ‘di uso’, con la suddivisione del denaro investito su tanti crediti diversificati” – leggiamo sul 4° Report Italiano sul CrowdInvesting , reso pubblico il 18 di luglio.

Le piattaforme per aziende usano prevalentemente un modello di investimento diretto.

Nel prestito ai privati, la piattaforma leader è Younited Credit, che raccoglie non dai piccoli risparmiatori ma da una ricca comunità d’investitori professionali, sia individui che aziende, assicuratori, fondazioni e fondi pensione, con un totale erogato di 220 milioni di euro (107 nell’ultimo anno). A detenere il record del numero maggiore di prestatori attivi è invece Smartika. Nel prestito alle imprese le piattaforme più importanti e utilizzate sono Borsadelcredito.it, October e PrestaCap. Housers, Trusters e Rendimento Etico sono invece focalizzate sul mercato del real estate.

Perché il lending è prezioso per le aziende

Ottenere un prestito da banche e società finanziarie sta diventando sempre più difficile, sia per i privati cittadini sia per le piccole e medie imprese e le startup. I requisiti richiesti dagli attori tradizionali del credito per accedere ai finanziamenti sono sempre più stringenti. La flessibilità e la discrezionalità dei consulenti, anno dopo anno, è stata azzerata. Gli operatori hanno le mani legate. Le prime fasi di elaborazione delle richieste infatti, per un qualunque prestito, sono affidate a software, ben poco elastici. Inoltre, soprattutto quando le cifre sono importanti rispetto al bilancio dell’impresa o quando non esiste una storia creditizia della società, viene richiesta la sottoscrizione di costose assicurazioni. In mancanza di beni da offrire in garanzia entrano poi in gioco i Consorzi fidi (Confidi). Nati negli anni ’50, questi istituti stanno vivendo un periodo di espansione: nell’ultimo periodo sono cresciuti come numero e diffusione sul territorio.

Come funzionano i Consorzi di Garanzia

I Confidi si offrono di garantire per l’azienda a cui serve un prestito, intervenendo in caso di mancata restituzione totale o parziale del debito. Di solito per una cifra pari al 50% del totale. Quando una società ha bisogno di un finanziamento, può rivolgersi all’agenzia Confidi con la quale lavora preferenzialmente la propria banca. Un consulente valuta lo stato dell’impresa e la reale possibilità di onorare il debito. Qualora la valutazione abbia un esito positivo il consorzio farà da garante per la richiesta di finanziamento presso la banca. L’azienda diventa quindi socia del consorzio. La procedura può essere molto lunga e le scartoffie da compilare sono tantissime.

La procedura può durare mesi e ci sono moltissimi documenti da produrre.

Ecco allora che, in un contesto del genere, le piattaforme di lending crowdfunding diventano sempre più importanti e preziose. Accedere velocemente a un prestito, infatti, può fare la differenza per un’azienda che voglia crescere e mantenersi competitiva. Dall’ok al prestito sulla piattaforma di lending all’erogazione trascorrono generalmente appena 24/48 ore. Purtroppo, i tassi di interesse sono più alti rispetto a quelli dei canali tradizionali. In alternativa, PMI e startup possono optare per la possibilità di ottenere fondi in cambio di quote societarie.

Diplomata al liceo classico e laureata in biotecnologie industriali, da 13 anni lavora nel mondo dell'editoria di settore online e su carta stampata. Collabora durante le fasi di ideazione e rilancio di prodotti editoriali e si occupa di correzione di bozze, editing e revisione di articoli, saggi e romanzi.

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