Riclassificazione conto economico: costo del venduto, valore aggiunto, margine di contribuzione
Come abbiamo visto nelle prime due parti della nostra guida al bilancio d’esercizio e alla riclassificazione del bilancio d’esercizio, da tale documento è possibile ottenere importanti benefici informativi. Molto dipenderà, peraltro, dal metodo di riclassificazione che si sceglie di adottare. Un buon esempio ci è dato da quanto accade con la riclassificazione del conto economico …

Come abbiamo visto nelle prime due parti della nostra guida al bilancio d’esercizio e alla riclassificazione del bilancio d’esercizio, da tale documento è possibile ottenere importanti benefici informativi. Molto dipenderà, peraltro, dal metodo di riclassificazione che si sceglie di adottare.
Un buon esempio ci è dato da quanto accade con la riclassificazione del conto economico che, come da titolo del nostro odierno post, può essere effettuata con i criteri del:
- Costo del venduto
- Valore aggiunto
- Margine di contribuzione
Ma con quali differenze?
Cerchiamo di comprenderne i principali schemi.
Riclassificazione conto economico al costo del venduto
Lo schema di riclassificazione del conto economico al costo del venduto distingue i costi a seconda delle aree funzionali che li hanno prodotti, al fine di comprendere quanto pesano gli stessi rispetto al costo complessivo:
[A] Ricavi netti di vendita [B] Costo del venduto (al netto di costi commerciali e amministrativi][C] REDDITO LORDO INDUSTRIALE (A-B)
[D] Costi commerciali [E] Costi amministrativi[F] MON [C-(D+E)](EBIT)
[G] Risultato della gestione finanziaria [H] Risultato della gestione extracaratteristica [I] .Risultato della gestione straordinaria[L] REDDITO ANTE IMPOSTE [F+G+H+I](EBT)
[M] Imposte sul reddito[N] REDDITO NETTO D’ESERCIZIO (L-M)
Ricordiamo che il costo del venduto è dato da:
Costi per acquisto di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
+/- Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie di consumo e merci
+/- Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
+ Costi dell’area industriale
– Altri ricavi e proventi non caratteristici
– Costi patrimonializzati per costruzioni interne e lavori in economia
Totale costo del venduto
Riclassificazione conto economico a valore aggiunto
La riclassificazione del conto economico a valore aggiunto ha come obiettivo quello di evidenziare quei margini intermedi che sono il frutto della suddivisione dei componenti positivi e negativi di reddito in base all’area gestionale di appartenenza (caratteristica – operativa, accessoria, finanziaria, straordinaria). In particolare, la suddivisione dei costi operativi si basa sulla ripartizione dei costi in base alle risorse esterne e interne:
[A] Valore della produzione tipica (o caratteristica) [B] Costo dei beni e servizi esterni utilizzati[C] VALORE AGGIUNTO [A – B]
[D] Costo del personale [E] Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti[F] MON [C-(D+E)](EBIT)
[G] Risultato della gestione finanziaria [H] Risultato della gestione extracaratteristica [I] Risultato della gestione straordinaria[L] REDDITO ANTE IMPOSTE [F+G+H+I] (EBT)
[M] Imposte suI reddito[N] REDDITO NETTO D’ESERCIZIO [L – M]
Ricordiamo che il valore aggiunto è l’incremento attribuito ai beni e ai servizi che sono acquistati all’esterno per effetto del processo produttivo realizzato dall’azienda con l’utilizzo dei fattori interni della produzione, come le risorse umane e la struttura fissa, e corrisponde alla sommatoria dei redditi o dei compensi che sono attribuiti a tutti i soggetti che a vario titolo partecipano al processo produttivo.
Riclassificazione conto economico a margine di contribuzione
La riclassificazione del conto economico a margine di contribuzione cerca invece di comprendere il contributo economico di ciascuna gestione al risultato dell’impresa:
[A] Valore della produzione tipica (o caratteristica) [B] Costi variabili[C] MARGINE DI CONTRIBUZIONE [A – B]
[D] Costi fissi di struttura [E] Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti[F] MON [C-(D+E)](EBIT)
[G] Risultato della gestione finanziaria [H] Risultato della gestione extracaratteristica [I] Risultato della gestione straordinaria[L] REDDITO ANTE IMPOSTE [F+G+H+I] (EBT)
[M] Imposte suI reddito[N] REDDITO NETTO D’ESERCIZIO [L – M]
A sua volta, la voce [A] Valore della produzione tipica è determinato in questo modo:
Ricavi netti di vendita
+/- Variazione delle scorte di prodotti finiti e semilavorati
+/- Variazione lavori in corso su ordinazione
+ Variazione immobilizzazioni prodotte internamente
+ Altri proventi della gestione tipica
Totale valore della produzione tipica
Il costo dei beni e dei servizi esterni utilizzati è determinato come:
Acquisti di materie prime e materiali di consumo
+/- Variazione delle scorte di materie prime e materiali di consumo
+ Costi per prestazioni di servizi
+ Costi per godimento di beni di terzi
+ Oneri diversi di gestione
Totale costo dei beni e dei servizi esterni utilizzati
I costi variabili sono invece il frutto di:
Acquisti di materie prime e materiali di consumo
+/- Variazione delle scorte di materie prime e materiali di consumo
+ Costi per prestazioni di servizi
+ Oneri diversi di gestione di natura variabile
Totale costi variabili
Questo è invece lo schema dei costi fissi di struttura:
Costi del personale
Costi per godimento di beni di terzi
Oneri diversi di gestione di natura non variabile
Totale costi fissi di struttura